Morbida, Profumata, Disponibile
Morbida, profumata, disponibile a chi si possono riferire questi tre aggettivi? Ad una persona, ad un animale, ad una cosa? Non ci siete arrivati, lo capirete nel corso del racconto. Tancredi con Eleonora, Ivan e Giada erano maritati da circa dieci anni, amici sin dall’infanzia erano giunti ad un punto critico della loro unione, la noia regnava sovrana nei loro rapportI. Dopo le ore di insegnamento nell’istituto ‘Cavour’ di Roma restavano in casa a correggere i compiti, a vedere la televisione, a leggere qualche giornale oppure uscivano per andare al bar a sorbire una bevanda giusto il tempo per far arrivare l’ora di cena. Prima di coricarsi solita TV e caricamento della sveglia alle sette per intraprendere una nuova monotona giornata a scuola. La scontentezza regnava sovrana, si vedeva dalle loro facce, senza figli per scelta avevano bisogno di una scossa altrimenti il loro matrimonio sarebbe finito come quello di altre coppie: separazione con divorzio, facile a dirsi molto meno a metterlo in atto sia per motivi burocratici che di money. Oltre al possesso dell’abitazione avevano come entrata solo lo stipendio che col loro tenore di vita bastava per arrivare a fine mese, in altre parole il divorzio avrebbe complicato la loro vita. Una domenica Tancredi: “Cara che ne dici di invitare Ivan e Giada a pranzo, lei è molto brava in cucina e ti darebbe una mano…” “E voi due maschietti a grattarvi i cosiddetti in attesa che le dame si presentino al desco con piatti fumanti, niente da fare, tutti al ristorante ‘Da Fernanda’. La trattoria era a situata a metà strada tra le due villette degli amici situate in viale Trastevere. I quattro erano vecchi clienti della padrona del locale appunto Fernanda che: ‘Ve possino cecà, sò armeno du mesi che nun ve fate vivi, sete puro più magri, che cazzo mangiate a casa, Arfonzo razioni doppie pé quattro morti de fame!” I quattro avevano ripreso il buonumore, Fernanda decisamente grassa sprizzava allegria da tutti i pori e riuscì a far cambiare lo stato d’animo degli insegnanti che gustarono alla grande le ‘doppie razioni’. Dopo aver ringraziato l’ostessa ripresero la via del ritorno un po’ mogi. Giada l’umorista dei quattro: “Ragazzi sapete che vuol dire ‘wife swapping,’ l’ho letto su un giornaletto scandalistico trovato dal mio parrucchiere, sono delle coppie che si scambino i partners per ravvivare il matrimonio, io una mezza idea ce l’avrei.” Dapprima silenzio poi Eleonora: “E tu te lo terresti stò pampagione di mio marito?” Ivan: “Direi di provare e poi daremo un giudizio finale, fra poco ci saranno le vacanze estive… allora approvato all’unanimità!” I maschietti more solito si disinteressarono dei particolari pratici, Eleonora e Giada si diedero da fare, se anche i due mariti avessero tentato di aiutarle avrebbero combinato più casini che altro. Scambio delle cose personali da una casa all’altra e poi Giada rivolta a Eleonora: “Non me lo strapazzare anche se ti debbo anticipare di non pretendere troppo…” Tancredi punto sull’orgoglio celiando: “Sarò un furia!” “Ma vedi d’annattene furia cavallo del West.” Dopo lo changing le coppie, scambiate le abitazioni, dopo un po’ di imbarazzo Giada: ”Tancredi mò che ci penso non ci siamo mai visti senza vestiti…” “Dì pure nudi, ti vergogni?” “Quando mai, guarda stò pezzo di gnocca” Giada era effettivamente una statua greca, Tancredi: “Mai visto una foresta nera come la tua, ti arriva quasi all’ombelico!” “Vediamo il tuo ‘marruggio…” nessun commento, un po’ di delusione… meglio cambiare discorso: “ Chissà cosa faranno Ivan ed Eleonora.” Questi erano alle prese con gli stessi problemi: “Me lo fai toccare, mi sembra più grosso di quello di mio marito…effettivamente…quasi non mi entra in bocca!” “Che ne dici di trasferirci sul terrazzino, dentro casa fa caldo, nessuno ci vedrà.” Sul balcone c’erano i materassini che usavano al mare, si avvicinava la sera, una leggera brezza migliorava il clima diventato piacevole, una lampada azzurra rendeva il posto romantico, Ivan chiese ad Eleonora di allargare le deliziose cosce, l’interessata eccitata non se lo fece ripetere due volte, il novello marito scoprì un ‘fiorellino’ voglioso, prese in bocca il clitoride, un orgasmo violento, prolungato che fece tremare di piacere Eleonora che: “Mi hai fatto provare qualcosa di nuovo, ci vuoi riprovare?” Ivan più in forma che mai fece un’entrata trionfale nella passera usque ad finem toccando il collo dell’utero, Eleonora strinse a sé il corpo di Ivan, un violento orgasmo dovuto allo schizzo dell’uccellone di Ivan…ripresasi la signora: “Mi domando sino ad ora …” “Non ti fare troppe domande, approfitta del momento, tu sei professoressa di lettere e conosci la forma latina.” Questo avveniva in casa di Ivan con Eleonora ma sul fronte opposto? Giada già alla vista di Tancredi nudo rimase perplessa, rispetto ai ‘gioielli’ del marito Tancredi faceva la figura del poco dotato tuttavia si fece ‘coraggio’ e, massaggiando a lungo il pisello o meglio il pisellino del partner occasionale riuscì in qualche modo a farlo innalzare e infilarselo nella passera, abituata a ben altro calibro ebbe come sensazione quasi di solletico ma non fece commenti, sapeva che ogni uomo toccato sul sesso diventava molto suscettibile. Giada era una donna orgogliosa, ormai era in gioco e voleva dimostrare di poter migliorare le prestazioni sessuali di Tancredi. Nei giorni a venire ce la mise tutta, intanto insegnò all’amante cosa fosse il clitoride, organo indispensabile all’orgasmo femminile, Tancredi in fatto di sessualità era proprio a terra ma, giorno dopo giorno diventava sempre più ‘istruito’ in fatto di sesso, sembrava che anche il ‘batacchio’ fosse diventato più grosso e performante, Giada mise a disposizione dell’amante le tette sensibili ai baci del partner. Arrivarono al feticismo dei piedi anche al trampling consistente nel farsi calpestare e, traguardo finale il popò di Giada che apprezzò il meno ‘calibrato’ augello di Tancredi che tuttavia la portò ad un orgasmo senza dolore come succedeva con Ivan, insomma un amante perfetto molto diverso da quando lo aveva preso in consegna. Eleonora sempre più coinvolta dal sesso sfrenato pensava a Giada che credeva doveva aver provato la pochezza di Tancredi, dentro di sé immaginava lo sfottò del primo incontro a quattro non pensando che fra Giada a Tancredi era sorto qualcosa di più importante, l’amore, quello con la a maiuscola. La riunione avvenne a casa di Giada che meravigliò tutti presentandosi con camicetta trasparente e soprattutto con minigonna che, allorquando l’interessata si abbassava lasciava largamente vedere la succitata foresta nera, la padrona di casa aveva ‘dimenticato’ di indossare gli slip. Quello più coinvolto fu il marito ufficiale, Ivan non si immaginava nemmeno lontanamente che sua moglie…le andò vicino e cercò di baciarla in bocca ma: “Caro non vorrai far ingelosire Tancredi, fra l’altro è più grosso di te! Come è andata fra di voi?” “Alla grande, Eleonora farebbe arrapare un impotente, figurati me, apprezza molto il mio cazzo che avrai capito è ben più grosso e soprattutto più performante di quello di Tancredi.” “Risposta dell’interessato: ”Sei male informato, Giada ha fatto miracoli, non è solo questione di proporzioni anzi, col popò ha goduto alla grandissima, il tuo coso grosso fa solo male il mio…” L’atmosfera si stava facendo pesante, Ivan prese per mano Elena e cercò di portarla con sé ma:”Non hai capito che fra noi è finita, l’hai dimostrato anche ora, con la violenza non otterrai mai nulla, Tancredi ha dimostrato di essere prima di tutto un gentiluomo molto affettuoso, indovina come ha classificato la mia passerina: ‘morbida, profumata, disponibile’, tu in passato l’hai solo usata senza pensare ai sentimenti facendo il maschio che non deve chiedere, a me non chiederai più nulla, si ti vuole resta con Giada ma penso che pure lei…by by grand’uomo.” Ivan all’inizio frastornato ma in seguito ebbe fortuna, aiutato dal suo dio protettore conobbe a scuola una giovane insegnante belloccia, alle prime armi, senza esperienza che fu abbacinata dal suo fascino, la baby abitava on la madre vedova che accolse in famiglia il navigato professore, forse anche lei ci aveva fatto un pensierino…