Morire? È Meglio Vivere.
Ognuno di noi dirà che è un pleonasmo ma dalla mia esperienza di vita vissuta m’è venuto qualche dubbio. Recentemente alla televisione si è vista l’intervista ad una certa Amalia Rossi di trenta anni che stava per recarsi nel Nepal per scalare l’Himalaya. La ragazza, alla domanda del cronista circa i pericoli cui poteva andare incontro rispose che li aveva messi in conto, anche quello di morire sul posto. E così fu, i giornali riportarono la notizia della sua caduta in un crepaccio e relativo decesso. C’è da domandarsi: che razza di attrattiva poteva avere per lei la montagna per correre il pericolo di morte? Noi persone normali diremmo che è una follia, in democrazia bisogna rispettare le idee degli altri e quindi…Simile discorso vale per tanti giovani che vanno in coma e talvolta perdono la vita per aver assunto droghe sempre più potenti perché assuefatti a quelle leggere. Ai tempi che furono(scusate la frase un po’ retriva) i giovani pensavano a ‘conquistare’ le ragazze anche perché c’era in giro tanto puritanesimo molto raccomandato dalla chiesa cattolica in osservanza del sesto comandamento ma spesso accadeva, i ‘pischelli’ andavano in bianco. Oggi i giovani maschi, poiché hanno alla loro portata il sesso facile, in qualche caso lo snobbano tanto che talvolta sono le ragazze a prendere l’iniziativa! La mancanza di voglia di vivere può talvolta dipendere da uno stato depressivo dovuto ad eventi spiacevoli cui gli interessati non sanno reagire. Un esempio? Roberto M. la cui bellissima moglie Miranda S. non aveva fatto onore al suo nome ed aveva ‘preso il volo’ con un giovane squattrinato molto atletico. Ora sono di moda i toy boy non solo fra le attrici ma anche per le comuni mortali come accaduto alla moglie di Roberto che si era portata appresso tutti i quattrini che era riuscita a racimolare. Suo marito innamorato di lei, caduto in depressione era stato costretto a mettersi in aspettativa per motivi di salute dal suo impiego di ingegnere al Genio Civile. Passava il tempo a letto o sul divano, si lavava raramente e mangiava quello che la portiera Cesira F., addetta anche alle pulizie di casa le preparava con tanto affetto perché innamorata di lui ma era tanto bruttina che l’Albertone, pur accorgendosi dei suoi sentimenti non la prendeva in considerazione. Un giorno piovoso e dal vento forte che scuoteva le cime degli alberi, Roberto particolarmente depresso pensò che la sua vita inutile non andava più vissuta e pensò di gettarsi dal balcone della sua abitazione di Messina in via Risorgimento ma un lampo nel suo cervello: gli venne in mente la storia di un funzionario di un istituto di credito che si era buttato da una finestra del suo ufficio restando però a terra per una mezzora fra lancinanti dolori prima di morire, questo il verdetto del medico legale che fece desistere Roberto dal compiere l’insano gesto. Dell’assenza dall’ufficio se n’era accorta la collega Raffaella V. che era infatuata dell’ingegnere il quale, prima della ‘disgrazia’ era sempre sorridente ed allegro. Il marito della cotale si era trasferito in Germania non riuscendo a trovare a Messina un impiego di geometra. Roberto ricevette una telefonata a cui rispose con un ‘pronto’ stentato: “Sono Raffaella avrei bisogno di una spiegazione per una pratica d’ufficio che solo tu puoi darmi, che ne dici se vengo a trovarti?” “Meglio di no, sono impresentabile.” “A me piacciono gli impresentabili” chiosò Raffaella, “Oggi pomeriggio sarò a casa tua, ciao.” Raffa bruna, capelli ricci, media statura occhi sempre sorridenti, vita stretta, sculettante quando camminava (lo faceva apposta.) Si era messa in ghingheri la signora, conoscendo la storia di Roberto e della sua depressione pensò che la miglior cosa quella di apparire sexy. Ricordò gli aforismi: ‘L’amore fa girare il mondo, la solitudine si coniuga con le corna, una volta la monogamia voleva dire una persona per la vita, oggidì una persona per volta!’ Alle quindici suonò il campanello a casa di Roby, come lei preferiva chiamarlo, l’abitazione era stata messa in ordine malvolentieri da Cesira che immaginava l’arrivo di una donna. Roberto si era rasato poi lavato con un bagno‐doccia profumato, anche psicologicamente si sentiva meglio. “Pensavo peggio, ti vedo pimpante e deliziosamente profumato, quasi quasi.., “ Raffaella cercava di essere spiritosa, fece vedere del carteggio a Roby che le diede delle spiegazioni e poi: ”Approfittiamo della giornata soleggiata, andiamo sul lungo mare sino a Torre Faro, sotto ho la mia Mini.” A quel punto Roberto ricordò di aver abbandonato in un garage la sua Alfa Romeo Giulia, telefonò al padrone chiedendogli di metterla qualche volta in moto, appena possibile sarebbe andato a ritirarla. Raffa:“Così mi piaci, ritorno alla vita, anch’io ho dei problemi ma cerco di superarli, io vorrei…” “Non so quello che vorresti ma se parli di sesso ‘ciccio’ non si alza nemmeno con una carrucola!” “Io sono più brava di una carrucola, per ora andiamo a fare un giretto.” Sulla circonvallazione del lago di Ganzirri Roberto fece fermare l’auto dinanzi ad un ristorante il cui padrone era un vecchio amico. “Roberto è ancora presto per la cena, ti posso offrire un aperitivo, mi presenti la signora?” “Salvatore questa è Raffaella una collega d’ufficio, le ho tanto parlato bene del tuo ristorante che è venuta apposta per conoscerti.”Nel frattempo Raffaella era andata in bagno e Salvatore: “Scusa la domanda ma che fine ha fatto tua moglie?” “Ha preso il volo, si è innamorata di un giovane squattrinato che le succhierà sino all’ultimo centesimo ma ormai è storia passata.“ “La tua collega mi sembra una ragazza in gamba, è solare ed anche affettuosa nei tuoi confronti, l’ho notato quando sottobraccio ti guardava in viso sorridendo.” “Salvo mó ti metti a fare lo psicologo? Ci ripresenteremo allora di cena.” Raffa puntò ‘auto verso i monti Peloritani: “In questo silenzio il respiro del vento solleva l’anima e intenerisce il cuore.” “Salvo è diventato psicologo, tu poetessa, io…” “Tu per me sei una favola, intanto baciami vediamo se ti ricordi ancora come si fa.” Roberto se lo ricordava e mandò in brodo di giuggiole Raffa. “Questo come aperitivo, andiamo al ristorante mi s’è svegliata una fame, ma una fame… insomma ho fame.” “Non copiare i detti altrui, intanto vorrei sapere a che fame ti riferisci, ti conosco mascherina!” “A tutte le fami del mondo, non fare lo gnorri sto pensando quale carrucola usare.” Cena splendida, tutto a base di pesce che Salvo aveva acquistato da pescatori locali: tagliatelle ai quattro gusti, cozze galleggianti in un brodetto saporitissimo, seppie e canocchie al sugo, una montagna di insalata mista, ananas e poi vino Verdicchio dei Castelli di Jesi che Salvo offriva agli ospiti di riguardo. Una ananas finale poi: ”Pago io.” “No pago io.” Salvatore: ” Offro io così la finite!” Raffa per ringraziamento abbracciò il padrone del ristorante con la promessa di ritornare. “Si ma da sola senza lo chaperon!” “Dove cacchio l’hai imparato il francese?” “Alla legione straniera in Algeria, con le donne aiuta molto come quel detto: ‘ Femme qui rit c’è déja dans ton lit.’” “Raffaella non ride e tu vai in bianco, furbacchione! Di nuovo grazie.” “Vorrei restare a dormire da te, intanto mi faccio una doccia rinfrescante, fa un po’ caldo.” “È luglio cosa pensavi… “ “Pensavo di prendere a schiaffi ‘ciccio’ così si incazza e tira fuori la testa!” “Il mio ingegnere capo, Giuseppe R., ha contattato un suo amico psicologo che, al mio rifiuto recarmi nel suo studio, è venuto qui a casa con mia grande sorpresa. Referto: sono diventato impotente perché ancora innamorato di mia moglie! Il verdetto è deprimente sono condannato per sempre all’impotenza!” Raffaella pensò di aver trovato una soluzione al problema, andò in farmacia di proprietà di una sua amica e si fece dare un prodotto di quelli che sono indicati per chi ha problemi di erezione. “Caro stavolta freghiamo pure lo psicologo, guarda che ti ho comprato, serve…” “Non prendo sté porcherie!” “Ti chiedo un favore, assumi stà ‘Levitra’, così potremo dire di averle provate tutte.” Roberto si fece convincere ma male gliene incolse: dopo circa dieci minuti si sentì svenire e, tutto sudato si stese sul divano, ci volle mezz’ora prima di riprendersi. Dopo l’esperimento non riuscito non si parlò più di sesso fra i due. Raffaella cercava di sminuire la situazione: ”Va bene anche così, siamo come fratello e sorella!” Roberto e Raffaella presero a frequentarsi sempre più, andavano insieme al cinema, al ristorante, in giro per la città e qualche volta anche a Taormina. Il buon Hermes, protettore di Roberto da sempre pagano pensò ad una soluzione per il suo adepto: far ritornare a casa Miranda e così fu. Una domenica mattina un bussare forte alla sua porta d’ingresso, ancora addormentato Roberto aprì l’uscio e si trovò dinanzi una Miranda irriconoscibile: un occhio nero e tutti i vestiti strappati, non c’era nulla della sua precedente bellezza; in un attimo Roberto dovette prendere una decisione… fece entrare in casa la sua ex moglie o meglio la moglie perché non si erano mai separati ufficialmente. Miranda senza parlare andò in bagno, si lavò alla meno peggio si rifugiò nella stanza degli ospiti. Roberto, imbambolato ritornò a letto, chiuse gli occhi, non voleva pensare a nulla, la nuova situazione lo aveva trovato totalmente impreparato. Decise di mettere al corrente Raffa del ritorno di Miranda e…”Tu naturalmente l’hai fatta entrare, dopo tutto quello che ti ha fatto passare, non so come definirti!” Pur nella confusione mentale, Roberto non volle mandar via di casa la moglie, fra l’altro Miranda non aveva nemmeno un vestito decente ma i problemi erano ben altri: come conciliare la presenza di due donne in casa sua, come si sarebbe comportata Raffaella che ormai si considerava sua fidanzata? Miranda alle tredici si presentò in cucina, era affamata, mangiò quello che era rimasto del pasto del marito a si mise a sedere sul divano. “Vorrei sapere come è andata a finire la tua storia anche se vedendoti non ci vuole molto a capirlo.” “Quel disgraziato era un magnaccia, alla mia richiesta di farmi conoscere come erano finiti i soldi mi ha preso a botte ed è sparito dall’appartamento che avevo preso in affitto, cercherò di non crearti problemi ti sarei grata se andassi a comprarmi della biancheria, così conciata mi vergogno di uscire.” La fidanzata per un giorno non si fece viva, poi una sorpresa: Raffaella si presentò con un vestito e della biancheria intima da donna in mano: “Penso che starà bene a tua moglie, è una misura più grande della mia. Non fare quella faccia, mi ritengo una sciocca ma…” “ Sei una donna fuori dal comune, qualsiasi altra…” “Bene stabilito che sono una donna fuori dal comune penso che dovremmo organizzarci, io non ti mollo, t’è capì?” Dopo una doccia ed essersi truccata Miranda, malgrado l’occhio nero sembrava un ‘altra.” Hai visto come facciamo noi donne a cambiare subito il nostro aspetto, basta un po’ di trucco e, pensandoci bene l’occhio nero le sta bene!” La battuta di spirito era una proposta di tregua fra le due signore, Roberto ne fu lieto, tutti i maschietti dinanzi a due femminucce litigiose non sanno mai che pesci prendere! Chi rimase basita fu Cesira che non riusciva a comprendere in nessun modo la situazione creatasi a casa di Roberto, finì per non recarvisi più, due donne bastavano al signorino! Una notte di un sabato Raffa restò a dormire nel letto matrimoniale di Roberto, Miranda, situata sempre nella stanza degli ospiti, si alzò di buonora e si mise a cucinare. Il profumo dei cibi andò alle nari di Raffa che recatasi in cucina fece i complimenti a Miranda: “Sei una scoperta, non ti faceva così brava come cuoca!” Era una dichiarazione di pace. “Roberto che ne dici di andare in pasticceria, per favore compra dei cannoli.” Quella si dimostrò una scusa perché Raffa voleva avere un colloquio con Miranda senza testimoni. Al rientro Roberto trovò un’atmosfera completamente cambiata, molto più distesa di prima, chissà cosa si erano dette le due signore. La spiegazione avvenne la sera prima di andare a letto Roberto si trovò dinanzi due bellezze femminili coperte solo da una camicia da notte molto sexy. Alla prova dei fatti si capì che la diagnosi dello psicologo era esatta, Roberto sempre innamorato di Miranda ebbe la prima erezione dopo molto tempo. Roberto era dubbioso sul funzionamento del trio ma andando indietro nella storia ricordò che quel numero era perfetto nel Taoismo, nell’Induismo, fra gli Egizi e fra i Cristiani e ricordò che i nati sotto quel numero avevano inclinazioni caratteriali come l’ottimismo, la creatività, ed un forte entusiasmo, lui era nato il 3 settembre ed allora via al ‘volemose bene’ alla romana!