Non ci resta che scrivere
Perle, perle, perle!!!
E che siamo all'isola del tesoro!!???
Gianni non aveva realizzato ancora la cosa; sua moglie si, abbastanza
da darsi quelle arie stagionate da ricca indisciplinata.
<<E se ci rifacessimo il terrazzino?? No no aspetta, facciamo un bel camino
di porpora, eh? Lo ordino subito...>>
Cloe aveva preso i due cordless, voleva provare l'ebbrezza di ordinare due lussuose
vacanze una dietro l'altra.
<<Kingston Giamaica?? E poi Tokio tra quanto?? Si attendo in linea>>
Lo sguardo di Gianni crepitava di nervosismo.
In quel momento non sapeva se volerla bene, o legarle il filaccio delle carni al collo.
<<Allora si mangia stasera o no?>>
<<Ma che pensi sempre al cibo, e in un momento come questo!!?? Si d'accordo prenotazione
per due...si...c'è anche mio marito..>>
Scherzi da suocera, perdipiù deceduta, isteria arrivata a mille, insomma una situazione
da commedia degli errori.
"A te figlio mio, e alla tua consorte, lascio la collezione delle mie perle nere, introvabili, custoditele con cura, mi raccomando, non vendetele, o patirete tanto, tanto..""
Gianni era andato a farle pesare da un suo amico fidato, gioielliere professionista
e rinomato collezionista.
<<Gianni...>>
<<Arturo, e questi sono solo due cofanetti. Allora che mi dici?>>
Arturo sguainò il suo sguardo più incivile.
<<E' bigiotteria>>.
<<Che cosa??>>
<< Torna a casa, vai>>
<<Ma non è possibile, è una gran cazzata, perle nere, conservate da perlomeno cent'anni!!>>
<<Nel mondo delle favole; adesso vai per favore, ho il negozio pieno>>.
<<Tua madre mi odiava>>.
<<Si..>>
<<L'ha fatto per questo>>.
<<Si..>>
<<Perché non le ho mai preparato le frittelle che voleva>>
<<Anche...>>
<<Ci portano in galera>>
<<Non saprei...>>
Cloe diede un'ultima, sofferta occhiata alle cornici d'alabastro, al deposito di candelabri d'epoca,
alle tende di marocchino. Prese di nuovo il cordless e digitò il numero della sorella.
<<Ah, vai a Tokio...si si, portami un ricordino...>>