Non ti dimentico
L’ho adorato anche se non è stato fatto nulla per questo.
Perché non gli importava di risultare attraente per me. Perché sforzarsi di compiacere il mondo sembrava non rientrare nei suoi desideri.
Perché aveva qualcosa di triste nascosto nel profondo della sua anima. Anche lui deve essere nato così, con questa nostalgia attaccata ai polsi.
Lo amavo perché i suoi occhi osservavano tutto senza farsi trattenere da nulla. Perché profumava di libertà, e nello stesso tempo ne era prigioniero.
Perché c'era sulle sue labbra un po' di amarezza e molta tenerezza, amore che piangeva e desiderio di passione. Perché parlava poco. Perché quando parlava, volevo ascoltare. Non ricordo perchè mi piacessero le sue parole come acqua sgorgante, traboccante. Era nudo, perfino vestito. Modestia della sua anima e del suo corpo. Guardandolo da vicino, ho subito sospettato che non si amasse molto. Io lo amavo invece. Aveva spazio nel mio cuore. C'era, nel profondo dei suoi occhi, qualcosa di vecchio, perduto, smunto. Volevo aiutarlo a trovarlo. Sorrideva poco. Eppure, era luminoso. Mi ha fatto ridere senza nemmeno provarci. Non credo che le persone divertenti mi abbiano mai divertito molto. Lui, mi faceva venire voglia di urlare dalle risate perché si prendeva gioco di se stesso ridendo di ciò che lo circondava. Mi piaceva perché era falsamente distaccato, fragile, sensibile, aggressivo e indifeso. Perché lo ha nascosto.
Mi è piaciuto perché nessuno se lo aspettava.
E l'ho scritto, per dimenticarlo.
Ma non ci sono mai riuscita.