Nonna Peperina
Una favola per aiutare i bambini che sono pigri nel masticare
In un paese molto vicino, ma così vicino, che nessuno l'avrebbe mai detto di averlo avuto a portata di mano e di non essersi fermato almeno a guardare cosa ci fosse di bello da fare, viveva una nonnina tutta pepe e sorrisi che amava tanto coltivare i fiordalisi.
La nonnina curava il giardino, ma il suo vero hobby cominciava al mattino, di buona lena si alzava col sole per cucinare le cose più buone. Metteva il grembiule la dolce nonnina dal nome curioso " PEPERINA" e con gli ingredienti tegami e fornelli cucinava i pranzetti per tutti i monelli.
La Peperina sfornava le torte, serviva crostate con filastrocche, pizze e focacce, dolcetti e ragù entravano tutti e non ne uscivano più, il fumo saliva dalla cucina e quel profumo faceva acquolina, mentre inventava ricette golose per i bambini senza appetito che fanno i capricci e rifiutano il cibo, bastava un sorriso o un pupazzetto, una storia o una chiacchiera ben raccontata per far spalancare la bocca serrata.
I golosoni provati i suoi piatti, battevan le mani e cantavano in coro " viva la nonna col pomodoro, nonna nonnina sei la regina, beato chi entra nella tua cucina" a quei profumi si leccavano i baffi col tovagliolo asciugavano il labbro, mentre la nonna aggiungeva al tegame un pizzichino di sale e di riso, a quel banchetto non poteva mancare lo zio Guglielmino che profumava di gelsomino e adorava lo spezzatino.
Venite gustate piccoli astanti, la pasta al sugo vi farà grandi, la frutta poi non ne parliamo, lei la decora tutta a mano, la taglia e la dispone come un bel fiore e non vi racconto che sapore...anche i bambini più capricciosi, aprono la bocca come uccellini e mangiano la frutta a fiorellini.
Bravi i miei cuccioli mangiate e crescete, ma ditelo agli altri se potete, bisogna scegliere i cibi giusti ce ne son tanti per tutti i gusti, questo è il consiglio di chi vi vuol bene e accompagna sempre un buon pasto con la ricetta chiamata " PAZIENZA" che resta il segreto per ogni mensa,
( Da i racconti fatti in casa di Vittoria Carrassi)