Per chi?
Bellissima dici? E com'era vestita? «Portava sul davanti un aquilone triangolare rosso fuoco. Il vertice in alto, appena sotto il collo. La base in basso, di poco oltre il pube depilato. E da lì dipartivano delle classiche strisce di coda d'aquilone. Stavolta gialle e cadenti fino a metà tibia e. E sul dietro invece indossava un pannello stradale in bianco e nero. Anche lui lungo da collo a tibia. E di quelli tipo per le curve pericolose. E con la punta che indica la direzione della svolta rivolta a terra ai. Ai piedi calzava dei porta saponetta fucsia. Di quelli doppi da vasca e piatti nella parte inferiore e muniti, in quella superiore, di rigonfiamenti tondi. Ed erano costoro a poggiare al suolo naturalmente. I capelli si presentavano raccolti a stufa. E niente trucco. Unicamente due piccole caraffe spaiate pendenti dalle orecchie. Una visione. Credi amico. Una visione». E dove l'hai potuta incontrare una persona del genere? «Passeggiava dentro l'armadio in centro. L'ho vista arrivare da via santa Sintonia. Espressione assorta. Incuriosita dai riflessi delle ceste in vimini sul pavimento di plastici cassetti nulli». L'hai seguita? «No. Per chi mi prendi. Mai cedere o abbandonarsi, al desiderio verso situazioni che evadono la tua normalità». Mai? «Mai. Pena la dissoluzione di quello che tanto sei stato». E che hai fatto allora? «A. Al solito ho fatto. Ho pensato sarebbe fantastico, ma chissà per chi fa».