Pochissima

Sono andato a visitare il teatro Olimpico di Vicenza.
Andrea Palladio, nel mille cinquecento e rotti, lo progettò su commissione di un'accademia cittadina.
È il teatro stabile credo più antico d'Europa e dentro sta splendidamente splendido. Che il nostro Andrea di gusto e buon senso ne aveva evidentemente a manetta e.
E mi sono pertanto goduto lo spettacolo di colonne e volte perfettamente funzionali ed acusticamente disposte alla perfezione, pur se immerse in una ricercatezza architettonica buona per ogni tempo e dopo. Dopo mi sono seduto di fuori nel cortile interno e lì stazionano parecchie statue e targhe e reperti d'epoca suggestivi assai e. E dei muri di mattoni misti a sassi costruiti come dire a faccia vista e mi sono perso ad immaginare l'aspetto, le gesta, le fatiche, lo stato d'animo e le idee e. Ed i ragionamenti del muratore che materialmente li mise in piedi e formò e lo so lo so. Sono un tantino strano. Che tutti a tessere le lodi all'architetto progettista, ma io so bene quanto lui da solo avrebbe potuto nulla e quindi era biondo o moro il signore che posò quel mattone di traverso in. In modo da chiudere logicamente la spalla di quella finestra?
Era alto o basso, magro o grasso, fascista o comunista, cattolico o ateo? e. E la moglie sua che misura portava di reggiseno ed era o no sui sessanta di giro vita ed i figli. Aveva dei figli? E riusciva a mantenerli ed a farli studiare, con lo stipendio percepito?
E si ubriacava la sera?
E quante volte scopava a settimana? E quali erano il suo piatto preferito, il suo numero di scarpa ed il luogo esatto ove durante il lavoro usava andare a fare la pipì? Che be'. Che be' in effetti, di quest'ultimo quesito, voglio sperare la risposta non sia giusto qui dove mi sono accomodato sull'erba pure. Pure se tuttora sarebbe un angolino piuttosto fuori mano e poco frequentato mentre. Mentre per il resto cavolo potrei inventarmi di tutto ed immaginare contesti e forme, sui quali nessuno se la sentirebbe d'opinare; considerato quanto non si possano avere notizie ufficiali al riguardo e. E non mi sembra una brutta situazione sapete.
Anzi la trovo parecchio interessante e suggestiva.
Sul Palladio infatti difficile potrei aggiungere di mio, dato esistono studi e biografie e ricerche ed analisi sulla sua figura ed il suo talento e rischierei dunque clamorose figure barbine nel congetturare libero bensì. Bensì invece sul lavoratore avrei campo aperto e possibilità infinite, che nessuno s'è curato di lui manco lontanamente e ciò decisamente mi piace meglio.
E mi piacciono dunque i lavoratori che costruirono il teatro Olimpico. Direi mi piacciono perfino più del teatro o del Palladio, stesso che.
Che loro sì danno ancora l'opportunità, nonostante il tempo trascorso, di poter congetturare a piacimento: di dovere sognare e dispiegare inventiva creativa che. Che chiaramente ogni pietra fu posta così rispetto ad un preciso umore, suscitato da altrettanto precisi fatti, di una persona qualunque durante quel preciso giorno. Umore condizionato da chissà cosa e. Ed i semplici ammirare le forme finali o il talento espresso in una recita nei loro interni, per conto mio al confronto intellettualmente diventano veramente poca roba po.
Pochissima.