Poggio Aprico - Un Condomio Sex A Go Go (2^ Parte)
Una gita è sempre gradita.
Partenza da Messina alle nove, arrivo a Paterno alle undici e poi nei campi insieme ai raccoglitori, tutti giovani, che cercavano di raggranellare qualche Euro.
"Che bella l'aria di campagna, ci vorrei vivere per sempre."Aveva parlato Assunta che pareva aver preso colore inciso dopo...era proprio cambiata come pure la sorella, la cura Max stava funzionando.
All'imbrunire furono apparecchiati due tavoli, mischiati padroni e lavoratori tutti allegri oltre che per un buon pasto anche per il vino di Paterno che $Fun po' forte di gradazione, aveva dato alla testa a qualcuno; un paio di coppie erano sparite dietro i filari.
I tre dopo cena si misero in macchina.
"Non rientriamo a Messina, siamo troppo stanche, troviamo un albergo."
Era un tre stelle.
"Vorremo due stanze, una matrimoniale ed una singola per mia sorella."
Era chiaro che Giuliana si era ricavata la parte di moglie.
"Ci facciamo una doccia, non è che sei stanco?" Tradotto dati da fare, voglio scopare.
Giuliana visto Max nudo sul letto.
"Sei il dio Apollo ed io il dio Apollo me lo lecco tutto." E cominciò dai piedi sino al viso.
"Mi hai preso per un lecca lecca?"
"No, mi piace il tuo sapore, mio marito pouzzava.l"
Tanto premesso Giuliana andò al dunque, si mise a cavalcioni di Max e cominciò la cavalcata sino ai fuochi di artificio finali.
"Bene cara, ora mi giro dall'altra parte, ho sonno, buona notte."
Forse stava sognando o forse no, qualcuno a meglio qualcuna gli aveva preso in bocca l'uccello.
"Giuliana non fé bastato, ancora?"
"La succhiatrice non aveva risposto anzi aveva accelerato il ritmo. Max allungò una mano e toccò i capelli, non era Giuliana, aprì gli occhi: Assunta.
"E tu che vi fai qui?" Domanda di una intelligenza...
Assunta su di giri non gli rispose, gli montò a cavalcioni come sua sorella, era lo stile di famiglia, Max non aveva preservativi e si lasciò andare, se veniva fuori un pargolo non sarebbe morto di fame.
Assunta, finalmente doma, restò nella stanza di Maz Max il quale la mattina seguente ebbe una sorpresa,: nel taschino della giacca un assegno di cinquantamila Euro...mih!
Rientro a Messina, dietro i vetri al primo piano la signora Costa non sembrava apprezzare quello che vedeva, capì di non essere la sola amante di Max, pensò che non poteva competere con quelle due riccone, si sarebbe accontentata delle briciole.
In seguito un fatto anomalo (capitavano tutte a lui!). Durante le lezioni di francese e di latino alle sorelle D'Arrigo, Grazia prese a piangere a dirotto sulle spalle della sorella che la imitò, Max era in crisi, cosa poteva essere successo di grave:
"Un brutto voto a scuola, litigio con i genitori o con i compagni?"
"Se lei è comprensivo glielo diremo ma deve essere comprensivo e non liquidarci come due sceme."
"Non vi liquido, parlate."
"Non dormiamo più la notte, non è un modo di dire, è la verità, desideriamo ardentemente stare un po' con lei, solo un pompino, niente fiorellino solo in bocca,non lo diremo a nessuno, siamo pazze di lei, si può fidare" e giù a piangere di nuovo.
"Max ebbe paura che la storia finisse male, quelle due sembravano capaci di tutto. "Va bene ma solo per una volta."
Le due misero mano ai pantaloni che furono sfilati, 'ciccio' dinanzi a tanta gioventù innalzò la cresta che venne ingoiata a turno da una bocca; cercò di resistere più a lungo possibile, erano molto brave maledette loro, chissà quanto allenamento con i compagni di scuola. In ultimo 'ciccio' si arrese e cominciò ad emettere lo sperma golosamente ingoiato a turno dalle due sorelle.
"Grazie e...a presto!"
Un par di balle, quale a presto! Le due sorelle erano sparite dietro la porta d'ingresso.
Max non volle porsi domande, ormai aveva capito come sarebbero andate le cose in quel condominio.
Unica speranza di salvezza i due coniugi settantenni pensionati e tristi nella cui casa Max si rifugiava quando era inseguito da qualche Erinni arrapata!