Professori ed alunni particolari
Filiberto Castelli e Oriana Barale erano due insegnanti rispettivamente di lettere e di lingue nativi di Torino ed ivi residenti come si dice in gergo burocratico. I due rispettivamente: trentacinquenne il marito, trentenne la moglie senza figli per loro scelta, non amavano molto la loro città innanzi tutto per il clima che d’inverno portava alla malinconia e per l’apprezzamento del mare che dalla loro città potevano raggiungere dopo ore di auto. Di comune accordo avevano inoltrato domanda di trasferimento al Ministero della P.I. chiedendo di essere inviati in una città di mare. Con l’indispensabile spintarella, furono assegnati alla città ci Ancona dove, con l’aiuto di una agenzia di collocamento affittarono una villetta sul mare in via Fratelli Zuccari, dalla pigione un po’ costosa ma, per fortuna, i soldi non erano un loro problema. Era un luglio afoso ed i due insegnanti passavano la maggior parte del tempo in spiaggia con alle spalle il monte Conero, un posto suggestivo. Oriana aveva attirato l’attenzione soprattutto dei maschietti per le ridotte misure del suo due pezzi ma se lo poteva permettere considerato il suo fisico da modella, anche Filiberto non se la passava male col suo fisico di ‘uomo che non deve chiedere’, insomma una bella coppia. Il 15 settembre furono convocati dal preside del Liceo Scientifico Galileo Galilei, Arrigo Monaci, che dimostrò subito di essere un burbero dando a malapena la mano ai due nuovi insegnanti e: “Vi ho assegnati alla 2^ A, è una classe particolare nel senso che…insomma sono stati tutti promossi perché figli di…non ho altro da dirvi, ve ne accorgerete di persona!” Filiberto e Oriana non avevano inquadrato bene la situazione: gli alunni erano raccomandati perché figli di papà o figli di persone poco per bene, in seguito l’avrebbero capito. Il primo giorno di scuola fatto l’appello, Filiberto ritenne opportuno iniziare con un ‘pistolotto’: “Voi certamente saprete che oltre all’istruzione ed alla educazione degli alunni, la scuola è impiegata in una costante valutazione dei giovani come incentivo del proseguimento del massimo sviluppo della personalità finalizzata all’orientamento verso una futura scelta di vita.” Un alunno del primo banco alzò la mano: “Professore lei è nuovo e viene da un ambiente diverso dal nostro, perlomeno di questa classe, il conformismo non è per noi e quindi…” “In parole povere non credete a quello che ho detto, capiamoci subito io e mia moglie Oriana siamo di mentalità piuttosto libera ma dobbiamo conoscere con chi abbiamo a che fare, cominciamo subito, tu che hai parlato come ti chiami?” “Leonardo Famiglini.” “Bene Leonardo, siedi in cattedra al mio posto e parla del programma dell’anno passato per quanto riguarda le lettere, mia materia.” “Professore in tutta sincerità non ricordo gran che…” “Ho capito, per questa volta lo farò io e ho pensato a qualcosa di anticonformista: quello che mi ripeterà bene la lezione che io ho spiegato il giorno prima riceverà un premio!” Una generale battuta di mani, sempre il solito Leonardo: “Professore penso che ci intenderemo, l’insegnante dell’anno passato non riusciva a farci diventare piacevole la sua materia, con lei…” Gli alunni mantennero la promessa, si applicarono completamente allo studio tanto da meravigliare gli stessi genitori un po’ snob che vollero conoscere i due nuovi insegnanti. Il padre e la madre di Leonardo diedero una festa un sabato sera nella loro villa in zona Barcaglione a picco sul mare, fantastica, a tre piani con annesso giardino e piscina, uno sfarzo di ricchezza ma anche di buon gusto. Era una serata dal clima temperato, gli invitati sciamarono nel giardino e presero a ballare: erano presenti venti alunni maschi ed altrettante alunne femminucce oltre ai padroni di casa e ai due professori. Ti pareva che Leonardo stesse da parte buono buono? Quando mai: “Professore le chiedo il permesso di ballare con sua moglie, ovviamente rispettando le distanze!” “Non mi sembri uno tanto rispettoso delle distanze, in ogni caso mi rifarò con la tua deliziosa mamma mi pare si chiami Gaia.” “È lei, buon ballo.” “Madame, ho ricevuto il permesso di ballare con lei da suo figlio, devo chiedere pure quello di suo marito?” “Non ce n’è bisogno siamo una coppia aperta.” Filiberto passando vicino a sua moglie si accorse che se la rideva a crepapelle, non volle domandarle il perché, solo la signora poteva spiegare quel riso, in fatto era che sul suo pancino si strofinava bellamente un ‘coso’ anzi doveva essere il ‘cosone’ di Leonardo arrapato più di un riccio arrapato. La festa fu un successo, alla fine, tutti i ragazzi e ragazze, un po’ brilli, lasciarono la villa contenti di aver trascorso una bella serata che ebbe le sue piacevoli conseguenze. Un giorno alla fine delle lezioni Leonardo con un sorriso a trentadue denti chiese di due professori di poter parlare con loro liberamente; aveva prenotato un tavolo in un ristorante vicino alla scuola. Finito il pranzo, abbondantemente ‘innaffiato’ da un eccellente Verdicchio dei Castelli di Jesi, Leonardo: “Signori professori, ormai abbiamo acquistato abbastanza confidenza da potermi permettermi di essere franco su un argomento piuttosto delicato. Ho riunito a casa mia tutti i miei colleghi chiedendo loro di impegnarsi nello studio ovviamente nei limiti delle loro possibilità, saremo la miglior classe dell’istituto quando invece prima…la novità sarà portata a conoscenza del preside che, in passato, non aveva nessuna considerazione di noi, ci considerava degli snob che era costretto a promuoverci senza meritarcelo per motivi che non sto a spiegarvi. Se riusciremo nell’intento diremo che è stato vostro merito e voi sarete considerati degli insegnanti modello e segnalati al Ministero della P.I., ci aspettiamo però un premio come da voi promesso. Preferisco non dirlo a voce i desiderata degli alunni, è una questione molto delicata, ho affidato la richiesta a questa lettera che potrete leggere a casa, nel caso non intendiate accettare la desiderata dei miei colleghi basterà che non ne facciate cenno, capirò la vostra decisione e la comunicherò ai miei compagni.“ Un finto baciamano alla professoressa, una stretta di mano al professore ed ognuno a casa propria. Filiberto e Oriana non riuscirono ad aspettare l’arrivo nella propria abitazione per visionare lo scritto ed in auto Filiberto cominciò a leggere: ‘Egregi professori, abbiamo capito che siete delle persone magnifiche ed anticonformiste non come tutti i vostri colleghi chiusi nella loro mentalità retriva, la nostra richiesta è questa: ogni fine settimana un alunno maschio, il primo sarò io, contatterò sessualmente la professoressa ed una alunna femmina il professore, saranno scelti a sorte fra i richiedenti; tutti hanno giurato sulla cosa più cara che nessuno ne parlerà con altri non facenti parte della scolaresca, credete nella nostra lealtà, spero che…’ Filiberto e Oriana si guardarono in viso senza profferir parola, era in ballo la loro carriera ed anche di mezzo c’era l’aspetto penale per il fatto che alcuni alunni erano minorenni ma, nello stesso tempo, la proposta era eccitante, avevano la domenica per riflettere e decidere. Durante la notte Filiberto e Oriana ebbero un contatto fisico molto eccitante con tanti orgasmi come non succedeva loro da tempo, la situazione prospettata da Leonardo li aveva eccitati al massimo. Il lunedì mattina in aula Filiberto: “Ragazzi vi vedo sotto un altro aspetto, siete abbastanza maturi per capire che, accettando la vostra proposta io e mia moglie ci mettiamo nelle vostre mani o meglio…” Una risata generale siglò l’accordo. Il sabato mattina alla fine delle lezioni in aula c’era come, prevedibile, un clima particolare. Leonardo. “Come d’accordo, quale promotore dell’iniziativa avrò il piacere di essere il primo a …far compagnia ad Oriana, fra le ragazze è stata sorteggiata Elettra, tutti e due a casa dei professori oggi pomeriggio alle sedici, agli occhi degli estranei sembrerà che noi alunni siamo andati a ricevere lezioni private, in un certo senso…”risata generale. Pranzo frugale in casa Castelli e poi preparativi per…Per fortuna oltre alla matrimoniale c’era pure una camera per gli ospiti, ambedue le stanze furono sistemate come pure i due bagni, tutto a posto in attesa… Leonardo ed Elettra alle sedici precise si presentarono con i libri sottobraccio, nessuna curiosità da parte dei vicini, normali alunni per le ripetizioni. Elettra chiese: “Che ne dite di un po’ di musica, possibilmente un lento.” Fu accontentata e poco dopo le femminucce in reggiseno e mutandine i maschietti in slip dove già si notava un bozzo significativo. Il ballo durò poco, i quattro si ritirarono nelle relative stanze. Elettra bruna, altezza media, longilinea ben presto si presentò in costume adamitico con un ‘olè’ e cominciò a baciare il professore ma vista che il partner era già ‘armato’, scese in basso e dimostrò la fama della provenienza dalla natia Bologna. “Non ti preoccupare prendo la pillola e se ti va andrei anche volentieri contro natura, la mia specialità!” “Si ma non lo dire al prete, non ti darebbe l’assoluzione!” ”Don Bellagamba è il primo ad andare a femminucce e poi io sono atea, niente più discorsi e… all’opera!” La ragazza era scatenata Filiberto si domandò se nella sua classe ci fossero delle vergini ma poi ricordò lo scrittore Stecchetti: ‘Noi siam le vergini dai candidi manti, siam rotte di dietro ma peggio davanti.’ Dopo un’ora: “Elettra, il tuo professore alza bandiera bianca e si riposa.” “Cucciolone mio sei stato un grande, ti farò pubblicità presso le mie colleghe! Andiamo a spiare tua moglie e Leonardo.” Aperto un spiraglio della porta della camera matrimoniale uno spettacolo da Kamasutra: madame a pecoroni riceveva un bell’uccello nel suo popò con gridolini non si sa se di gioia o di…Chiusero la porta, non sta bene spiare le signore. I due riapparvero dopo mezzora con la faccia imbambolata, ce l’avevano messa tutta nel senso che…Gli addii sono sempre tristi ma questo era un arrivederci anche se con altri partner. Ovviamente la notizia era trapelata fra tutti gli altri studenti della classe che accolsero con un applauso i due professori. Dopo Leonardo, per Oriana fu la volta di Samuele, di Tommaso, di Andrea e via via di tutti i maschietti, per Filiberto fu la volta di Aurora, di Isotta, di Selene ed anche per lui della maggior parte delle femminucce. Dopo che gli studenti ebbero ottenuto la maturità scientifica con voti eccellenti, i due professori pensarono che in fondo la loro permanenza ad Ancona aveva giovato a quei ragazzi e quindi la loro missione di educatori era andata a buon fine. Dopo quella ventata di anticonformismo e l’abbuffata di sesso chiesero ed ottennero di ritornare ad insegnare nella loro Torino, insomma nella normalità di una città molto diversa da Ancona in tutti i sensi, e poi un po’ di nebbia non aveva mai ammazzato nessuno!