Quarantine: Inutilità

Questa quarantena inizia a diventare una tortura, Clap. Perché ci tengono ancora qui?"
"C'é un'epidemia in corso, signorina Blues. Per ora la situazione è molto complicata e per la sua sicurezza, é bene che rimanga qui. Purtroppo non ho ancora notizie della sua famiglia ma vedrete che prima o poi ci scriveranno."
"Non sei molto di conforto Clap. Reclusi in casa insieme a te e la vecchia cuoca, sento vacillare la mia fanciullezza. Sono sicura che se, crescerò vecchia dentro, sarà sicuramente per colpa vostra."

Silenzio.

"Vuole un succo al mirtillo?"
"Mmm... Naah. Voglio un bacio, Clap. Fammi schioccare un po' le labbra."

Sussulta Clap. 
"Mi perdoni ma, non credo ne sia capace." 
"Eh? Non hai mai baciato una donna?"

Chiede perplessa Blues.

"A mio malgrado, temo di no. Mai accaduto."
"Ahhhh Clap! Sei proprio un idiota, puro nel suo termine. Ma come sia possibile? Un uomo di trent'anni che non ha mai provato l'ardore di una donna!"

Ride lei.

"Sono mortificato." 

Arrossisce Clap, tutto intimidito. I suoi due anni di servizio, non lo avevano ancora formato ed affrontare i discorsi impertinenti di Blues, lo destabilizzavono. Ragazzina di diciotto anni viziata e sfrontata, cresciuta in una grande casa spoglia di affetti, senza arte né parte, ma solo enormemente ricca.

"Almeno il servitore che c'era prima di te, sapeva come tenermi compagnia. Quanto sei inutile."
"Sono costernato."
"Vai a costernarti altrove. La tua vista inizia ad annoiarmi terribilmente."

Silenzio. Clap lascia la stanza con una lieve demoralizzazione sul volto.

"Non darle ascolto, Will. È molto sola e la sua famiglia è sempre in giro, lo sai. Non sa con chi prendersela."
"Mmm, Marì. Non è un problema."

Esce Clap, congedandosi dalla cuoca.