QUATTRO MARZO

Oggi è il mio compleanno. Lo sanno praticamente tutti e già sto ricevendo tanti auguri che renderanno questa giornata ancora più bella. Mi sono svegliata stamattina con una domanda in testa. Il tempo è tutto uguale? No, non per me. Il tempo della mia vita si divide in due periodi: prima del tumore e dopo il tumore. Il tempo prima del tumore era qualcosa di astratto, di così scontato che potevo ignorarlo, prenderlo in giro, perfino sprecarlo. Percorreva leggero la strada della mia distratta indifferenza senza che neppure me ne rendessi conto. Ma il tempo dopo il tumore, quello è tutt'altra cosa. Quello è il tempo regalato, e il tempo regalato non si lascia ignorare. Lui è qui, ogni giorno, a chiedermi conto delle mie azioni, perfino dei miei pensieri; è qui a farmi riflettere su cosa ne sto facendo, di Lui! (l'ho scritto con la L maiuscola, non a caso). Il tempo regalato ha dato un volto alla mia coscienza, almeno nel significato che io do a questa parola. E' la sentinella che mi impedisce di essere ingoiata dal problema, qualsiasi problema. E' la consapevolezza di avere ricevuto il privilegio di una seconda occasione, e di sapere che l'unico modo di dare un senso a un dono così grande, è cercare di essere una persona migliore. E io, beh, ci provo. Ad ogni compleanno festeggio un anno in più di tempo regalato, perciò guardandomi indietro devo avere la certezza che sia stato "tempo vissuto" per qualcosa e per qualcuno, perchè se non fosse servito a qualcosa e a qualcuno vorrebbe dire che non ne sarei stata degna.
Perciò oggi anch'io mi faccio gli auguri. Mi faccio l'augurio di non dimenticare mai di dare al tempo che ho a disposizione, poco o tanto che sia, il giusto significato.
Tutti voi nel cuore.