Quel dolce brivido di speranza che è Natale.
Un brivido di speranza
A volte arriva presto. Un brivido momentaneo che fa sobbalzare i nostri sensi in una mattina di dicembre altrimenti insignificante. Chiudiamo gli occhi per prenderlo nel momento in cui evapora, lasciandosi alle spalle una sfumatura sbiadita di grigio ghiaccio e verde. Forse lo sentiamo passare come un ricordo, trascinandosi disinvolto sulle note di una vecchia canzone familiare. Istintivamente, la nostra anima protende, ma è improvvisamente scomparsa, scomparsa come un vapore di nebbia di neve. Un trillo lontano di campanelli della slitta, una certa sfumatura di rosso. Non sappiamo mai quando un accenno di esso arriverà di corsa, solo per ridurre rapidamente prima che possiamo rivendicare tutta la magia che offre. Ma ancora, riconosciamo. Ancora ricordiamo lo spirito del Natale.
Ogni Natale era una fantasia quando eravamo bambini. Non abbiamo mai pensato a Spirito natalizio, non ci siamo mai chiesti quando, o se, sarebbe arrivato su di noi. Babbo Natale. Babbo Natale. Il bambino nella mangiatoia. Biscotti di zucchero con granelli scarlatti, regali, vestiti di velluto. Ogni singolo elemento della stagione delle vacanze era un incanto tangibile e si muoveva e tutti insieme, creavano un magico incantesimo di bontà e speriamo di non averlo mai messo in discussione. Era sempre degno di fiducia, mai mercuriale; sapevamo che sarebbe venuto come sicuramente sapevamo che le pagine del calendario si sarebbero trasformate, a riempire i nostri cuori e inondare le nostre menti con un calore ineguagliato per tutto il resto dell'anno.
Ma l'età adulta porta, e occasionalmente ruba, molte cose. Abbiamo più responsabilità e meno innocenza. Sappiamo dove sono nascosti i regali perché siamo noi a nasconderli. A volte nel turbinio di biglietti natalizi e pasta per biscotti, improvvisamente ci fermiamo e ricordiamo quel vecchio sentimento d'infanzia. Tornerà da noi quest'anno? E se l'intera stagione scivolasse senza di essa? Che cosa succede se il Natale diventa solo un'altra serie di compiti di dicembre da completare, semplici oggetti su una lista di lavori domestici, anche se festivi? Potremmo disperare al pensiero, se solo avessimo il tempo.
Ma poi una sera ci ritroviamo seduti in una cappella piena di candele e piena di ceri e proprio mentre una bambina lotta per colpire la nota più alta in O Holy Night, lo sentiamo. Quasi casualmente, come un sussurro, ritorna come mai prima d'ora. Il vecchio stupore, il ben noto buon volere. Il brivido della speranza è il regalo del Natale. Chiudiamo gli occhi e ricordiamo la sua dolcezza. Raggiungiamo la mano dei nostri amati seduti accanto a noi mentre rievochiamo di nuovo la ragione di tutto il colore e la luce, i regali e l'amore.
La fantasia del Natale di un bambino non è persa per noi da adulti. Forse più calmo, e più sereno, fluttua verso di noi sulle brezze della memoria. Non lo diamo mai per scontato adesso. Attraverso le lenti lunghe delle nostre vite, lo vediamo come il tempo del bene supremo che porta la bellezza in un mondo stanco.
E così leghiamo archi sontuosi. Noi appendiamo ghirlande.
Non desideriamo altro Natale di quello al nostro tavolo
e sentiamo la sua presenza come una fiamma di candela nelle profondità più oscure della nostra anima.
Se fosse in mio potere, darei un regalo a ciascuno di voi.
Quel dolce brivido di speranza che è Natale.
Che tu possa sentirlo di nuovo quest'anno