Romagna 2000 (Felice e Lilly)
Correva questo lontano anno (il 2000), l’anno del Millennium bug e l’inizio di una nuova era.
Guarda caso c’era per noi di III A l’esame finale: maturità classica.
Il Piotta così la cantava: “Il super cafone eccolo qua, spacca l’esame de Maturità, damme un Bignami e non me boccià, ah, ah.”
Un’emozione indimenticabile che trasudava oltre che dalle camice sudate degli scolari, presi da paure ancestrali di tutte le materie, tutte le materie che tuonavano nei lobi temporali del cervello anche da ulcere e gastriti intestinali di paranormale natura.
Tutti presenti alla prima prova scritta i volti paonazzi reduci da 18 ore di studio ininterrotto, intenti a spremere le meningi per far uscire un bel tema dopo le quattro ore concesse di norma dal Ministero.
Il caro amico Felice però nel frattempo si era fidanzato.
Con niente popòdimeno che miss Lilly Pussy, seno procace, sempre profumata e vestita di griffa taroccata e studentessa del corso di laurea in economia, di professione profumiera...
Squillava il telefono in casa Felice verso pomeriggio inoltrato e la mamma di Felice, Marzia, rispondeva; lui era un pentecostale pigrone nato. Gran giocatore di rugby e famoso per le sbronze prese con la squadra.
“Felice, c’è Lilly…” Lui tutto scattante risponde e sente la suadente voce dire “Ciao, ascolta stasera allora mangiamo la pizza, ti va? Passo a prenderti io alle 8 e mezza”, va bene? .
“Sìììì dice lui certo, un po’ emozionato e intanto era già in bagno a sbarbarsi e profumarsi, pensando se aveva dei tarzanelli a sufficienza come amuleti porta fortuna.
Arrivano le 20 ed ecco Lilly con la fiammante Alfa arrivare sotto casa di Felice. Lui aveva appena preso la patente e la madre non voleva che guidasse nelle ore notturne il vecchio maggiolone alla Dylan dog .
Le 20:15…
Entra in casa Lilly per i convenevoli con i genitori e poi si dirigono i due in macchina alla pizzeria Bella Napoli. Ordinano la mitica pizza “ aglio e fagioli” e lei scatta col piedino sotto il tavolo.
Pagano e sul sottofondo di aglio e odori di cammelli cartaginesi, iniziano a limonare come sorci.
“Mi raccomando amore fai bene gli esami che poi io e te andiamo a farci una bella vacanza”.
Quanto orgogliosa era la mamma di Gian che il figlio si fosse fidanzato con lei conosciuta come donna dal nobile costume e dalla devozione ecclesiale. Si era già diplomata lei in ragioneria un paio d’anni prima.
Dopo la prima rovente prova di italiano, altra telefonata di Lilly e uscita insieme, questa volta al cinema all’aperto a vedere “La dolce vita” dove lei si figurava nei panni della prorompente “Anita Ekberg.”
Alla fine della proiezione lei: “Ti è piaciuto?”, lui , un po’ sgrunt risponde “Sì!”.
“Ti va di fare un giro” dice lei e lo conduce verso la mezzanotte inoltrata nel parcheggio retrostante del centro commerciale “Alibabà”. Felice ha un po’ di sonno ma lei per rianimarlo ha una terapia miracolosa. “Guarda che stelle amoree”? ti abbassi i pantaloni… ci sapevano fare bene i due a smancerie anche se non erano proprio dei poeti.
Eccola prendere in mano la nerchia di Felice e iniziare a masturbarlo a una velocità di due cm al minuto.
Il povero giovane si addormenta, così senza nemmeno aver goduto lo accompagna a casa.
Eccoci alla notte delle notti, dopo l’orale che aveva passato anche lei brillantemente, seh con un 36 sciochente...
… uscita e in macchina ubriaco spolpo la bacia ruttandole in bocca, tanto da gonfiare le fauci di lei “Ma insomma, che maleducato che sei, amore, ma soprassediamo, visto che era un male comune.
Non proprio era il dolce stilnovo di Guinizzelli o Petrarca a
fare da sottofondo alla loro storia d’amore.
Ma le 10.000 lire di mille e una notte sul tappetino volante comprato al marcà da un vu cumprà.
Rima un po’ forzata
Passo l’orale io ed entrambi siamo brillantemente classica maturità diplomati…
Beh i miei mi fecero un regalo super‐‐‐ USA, un viaggio studio a Boston nel Massachuset a migliorare il povero inglese(…)
I due colombini invece ripiegano per la riviera romagnola
Ciao Ciao Da Lilly e Felice
“Felice, ascolta amore guarda che domani ci sarà molto traffico e noi passiamo alla 7.30 davanti a casa tua, fatti trovare pronto”. Io e la Tatiana passiamo con Marcello a questa ora ok?” Pronti partenza
sull’autostrada d’agosto e via, in compagnia di un’altra coppia di amici già rodati nella vita sentimentale.
Il quartetto già in tenuta balneare giungono a Rimini e si dirigono scortati da una jeep nel villaggio clinica Salus mea, dove stavano nella struttura generali della 10 Mas e reduci dei recenti conflitti mondiali che giocavano a briscola o a bocce.
Viene servito loro un terrificante zuppone messicano; la mitica fejoada a base di:
• fave
• ceci
• fagioli
• estratto forte di prugne
• e una dose massiccia di olio di ricino e di fegato di merluzzo…
Gli effetti altroché afrodisiaci ma quasi devastanti lassativi al 100% tanto da ostruire le fogne della Romagna, per propiziare all’amore non proprio la giusta pozione!
I giorni si susseguivano con caliente atmosfera; in spiaggia la Lilly che viaggiava sempre con un beauty case di creme abbronzanti faceva bella foggia dei gioielli di famiglia. Corpo da diva di Hollywood ad abbrustolirsi sotto il sole, con qualche pelo nero a mo’ di perlina che usciva impune dalle mutande facendo presagire a qualcosa di tetro nella sua femminilità.
Era molto esperta di public relation: a mala pena sapeva dire “ What’s your name?”, “amore è ora del bagno” e splash nel Mediterraneo. Nel mare nostrum rimangono ancora delle spiagge meravigliose non inquinate nel nostro bacino mediterraneo; ma bisogna fare attenzione a certe manifestazioni antropomorfe.
Al professor Graziosi nel greco mar del successivo settembre capitò di imbattersi in stronzi acquatici galleggianti che attorniavano i suoi genitali.
Tornati dal mare dopo la quotidiana doccia e la cena Felice vorrebbe scatenarsi nelle danzanti atmosfere romagnole, ma lei non vuole nemmeno saperne di uscire...
Una mattina al suonare tardo della sveglia la Lilly esordisce così: “Felice, ascolta, siccome mi devo fere la ceretta, vuoi andare tu in bagno per prima che io devo starci un po’? “
“No”! risponde il macho Felice, vai pure tu” Lei entra in toilette e dopo qualche secondo un boato fa tremare la porta.
Non si trattava però di nessun fenomeno tipo terremoto o tsunami, ma di una SCOREGGIA MOSTRUOSA‐MAGNITUDO 2,5 SULLA SCALA MERCALLI, che fece tremare la porta e trasalire Felice e i clienti dell’ intero villaggio; tantochè temevano un’ attacco aereo alleato o tedesco i vecchi reduci di guerra!
Tant’è vero che nemmeno le colf per due giorni pulirono il cesso!
Tanto era l’odore rimasto nel WC!
Per non parlare di quella volta che lei propose a Felice una doccia assieme… Tutto eccitato lui entra nel vano doccia.
Ecco la spugna di Lilly strofinare dolcemente la schiena di Felice; ma a un certo punto lui deve lei fare lo stesso favore.
Voltandosi però appare un qualcosa di indefinito, tipo film alla Dario Argento: selva bituminosa nel deretano della donna con tarzanelli, ragni e serpenti di varia natura che nemmeno Piero Angela su Superquark o la Licia Colò o tantomeno Focus avrebbero potuto studiare coi primi antropologi il fenomeno da AREA51.
Così tra queste menate e allegre risate la vacanza sta per finire, con brio e serenità.
All’alba dell’ultima notte lei decide che è il momento propizio per il tanto sospirato rapporto super sessuale e dopo avere infilato i guanti per non toccare il batuffolo nel posteriore, la prende il Felice toro d’ Italia e via dentro nella sua pelosa sorca “Ah sìLilly ahh aha ah!” “ Sì Felice ah ah ah, amore...” ma dopo pochi minuti; sfinita per il troppo impeto del macho decide di lasciarlo.
Nemmeno una parola uscì poi tra loro al ritorno.
Oggigiorno la Lilly vive maritata insieme ad un personaggio fantomatico mister X , dopo numerosi fidanzati. E dopo anni di studio conseguita la laurea della Cepu,
Ma la donna di malaffare è senz’altro ciò che più le si addice in questa vita.