Rosy la marchesa
La disperazione che può aggredire un essere umano può avere svariate cause, nessuna ovviamente piacevole. Innanzi tutto le malattie, soprattutto quelle invalidanti che comportano spese notevoli non tutte rimborsate dal SNN (Servizio Sanitario Nazionale) oppure la mancanza di soldi che non faranno l felicità ma aiutano molto a vivere decorosamente. Da non dimenticare l’ambiente sociale nel quali siamo nati e viviamo, provate a mettere piede nella periferia degradata di una città in cui è possibile trovare tutte le bassezze di questo mondo. La lista potrebbe essere ancora molto più lunga ma preferisco non intristirvi ancora di più. Era il caso di Rosetta Gufetta che già dal nome potrebbe rivelarsi una predestinata ad un cattivo tenore di vita. La predetta abitava con i genitori in una casetta fatta di lamiere nel quartiere romano di San Basilio, i genitori l’avevano protetta da cattivi incontri sino al conseguimento del diploma di terza media poi la stessa interessata comprese che si doveva dar da fare per migliorare il ménage familiare. Rosetta non trovò di meglio che contattare una società di pulizie, il titolo di studio di terza media non gli consentiva di aspirare ad incarichi migliori. La paga non era gran che ma…Un giorno fu assegnata alla pulizia di un caseggiato in via Veneto, tutta gente snob. Un mattina un giovane gran fisico, elegante, dall’eloquio brillante la fermò: “Che ne dici di partecipare ad una festa danzante a casa mia, sabato sera saremmo un gruppo di amici….vedo che hai bisogno di cambiare vestiario, qui ci sono cinquecento €uro, vieni alle venti all’attico del palazzo., sono Fosco Annibali, a sabato.” Rosetta fece partecipe sua madre di quell’invito, la genitrice non dimostrò tanto entusiasmo come la figlia….cuore di mamma. La mattina del sabato Rosetta andò in una parrucchieria rinomata e poi in due negozi per il vestiario e le scarpe. Rinnovata di tutto punto lasciò i vecchi vestiti ai commessi che li buttarono, schifati, nei cassonetti. Alle venti precise si presentò a casa Annibali, Fosco venne di persona ad aprirgli la porta, finto baciamano e poi ingresso nel salone dove già ‘stazionavano’ uomini r donne stranamente tutti con maschera in viso, Carnevale era lontano, boh… “Cara ti faccio visitare la mia magione.” Tutte le stanze arredate con mobili antichi tranne i bagni con la classica vasca Stracuzzi o la doccia, la cucina ed un piccolo bar. Al bar: “Preferisci un alcolico o un analcolico?” “Coca Cola.” Dopo qualche minuto dall’assunzione della bevanda un sonno profondo pervase Rosetta dal quale rinvenne a mattina inoltrata allungata in una banchina, vicino una fermata di autobus urbani. In piedi il mondo le girava intorno, si sedette aspettando di capire qualcosa su quanto le era accaduto, pensò di ritornare a casa, sostò dinanzi ad un cartello in cui erano riportati le vie attraversate dai vari mezzi, nessuna indicazione di qualche strada vicino a casa sua, che fare? Si accorse che non aveva più indosso gli slip…in ogni caso non aveva nemmeno i soldi del biglietto…Le si avvicinò una signora elegante di mezza età. “Cara, io sono affiliata ad una congregazione che aiuta i poveri, di tuoi vestiti mi accorgo che…” “ È il buon Dio che ci ha fatto incontrare ancora non ho compreso bene quello che mi è accaduto…” “Seguimi a casa mia, abito in via Montevideo, la mia Mini è dal meccanico per questo motivo uso l’autobus, sta arrivando il 360, saliamo. Il mezzo i fermò dinanzi ad un caseggiato che sprizzava ricchezza anche dall’esterno. Un corpulente portiere Nando Proietti salutò con deferenza la signora con tanto di berretto in mano: “Nessuna novità signora marchesa, ho provveduto a portare in giro Pucci cui per fortuna gli avevo messo il guinzaglio, in giro ci deve essere qualche cagnolina femmina…” Madame sorrise, malgrado l’età era ancora piacente. Ascensore al sesto piano, l’attico, dietro la porta d’ingresso Pucci abbaiando fece festa alla padrona. “Caro te lo dico in vernacolo romano, non c’è trippa pè gatti e nemmeno pè cani, contentati dei croccantini, te li metto in una ciotola sul terrazzo. Ed ora veniamo a noi, raccontami l’avvenimento che ti ha portato a ridurti in questo stato.” Man mano la memoria stava ritornando nella mente di Rosetta, riferì a madame i fatti accaduti e si mise a piangere. Madame l’abbracciò e: “È un classico esempio di assunzione di ‘bevanda dello stupro’ come si dice in gergo, l’interessata in questo caso perde i sensi e resta in balia di chi ti ha fatto assumere quella Coca Cola, cerca di dimenticare se puoi, vai in una stanza degli ospiti, ognuna ha un bagno, ti darò una mia vestaglia, sarà un po’ lunga per te, domattina andremo in un negozio qui vicino per un nuovo vestiario scarpe comprese, sicuramente avrai fame, andiamo in cucina, Concetta avrà preparato qualcosa di buono.” Così era iniziata una nuova vita per Rosetta, oltre al nuovo vestiario iscrizione al primo anno di ragioneria, ma quella non era la sola novità per Rosetta, fra lei e madama la marchesa Annalisa Colonna si era creato un feeling sempre più forte. Per prima cosa Rosetta fu iscritta al primo anno di ragioneria presso l’istituto tecnico ‘Salvini’, pian piano Annalisa prese a svelare il suo passato: era stata maritata con un funzionario degli Affari Esteri (spionaggio), purtroppo non era più rientrato a Roma dopo una missione in un paese dell’Est, le aveva mostrato un foto del probabile defunto, un bell’uomo fra l’altro ricco di famiglia che l’aveva introdotta nell’ambiente della ‘barbe finte’ (intelligence). Annalisa ritenne opportuno far cambiare le generalità di Rosetta in Rosy Guerra, Rosetta la ricambiò con eccellenti voti a scuola e non allacciando rapporti sentimentali con compagni di scuola. Anche i suoi genitori ebbero dei benefici, con l’aiuto finanziario ella marchesa si trasferirono in un bilocale.Un fatto particolare fu oggetto di pettegolezzi nell’ambiente bene di Roma: il pestaggio con fratture alle braccia ed al volto di Fosco Annibali mentre tornava a casa ubriaco o drogato, era stato assalito da un omone senza alcun motivo plausibile, il cotale era molto somigliante a Nando Proietti, madame la marchesa dopo molto tempo aveva fatto giustizia del pelandrone. Rosy col tempo aveva preso confidenza con le armi lasciate dal marchese, al poligono di tiro otteneva ottimi risultati superori quelli di tanti uomini. Dopo aver superato gli esami i ragioneria la marchesa fece arruolare nell’intelligence la sua protetta, Rosy le faceva pervenire le foto dove si recava ‘per servizio’. Intelligente la ragazza stava imparando velocemente le lingue estere. Ultimi cadeaux della marchesa il titolo nobiliare e la donazione di tutti i suoi beni. Rosy era divenuta una donna ricca e di successo.