Run
Una canzone triste, rotta, invade il mio spirito stasera.
Tutto quello che tenta invano di toccare con delicatezza va, pressappoco, in frantumi dissolvendosi nel vento.
Mio caro, le mie mani cercano ininterrottamente di afferrare le ali nere del tuo essere che, sfuggente, vola tra granelli di marmo su treni in corsa quasi impazziti al sol pensiero di venir sfiorati.
Schivo, sfuggente, ma gl’ occhi non mentono mai, giovane guerriero nero.
E se vero è quello sguardo che porti per i miei scuri tasselli di granito, allora prendimi; fa si che le tue nere ali ardano con le mie bianche piume che per la strada perdo mentre canto una canzone malinconica per la tua andata.
Non so se mai più i tuoi occhi si congiungeranno ai miei occhi o se le nostre ali potranno sfiorarsi ancora; ma un mio pensiero per te vola e mai mi lascerà, per ora.