Seduta Numero Tre: Accettazione
L'uomo è un essere fondato sull'egoismo, Mr Pech.
A modo nostro, lo siamo tutti e lei lo sa meglio di me per il mestiere che pratica (se mestiere si possa poi definire, senza offesa ovviamente).
Non capisco, allora, per quale ragione ci ostiniamo di continuo a dare colpe lì dove l'egoismo prevale; che sia in un rapporto amichevole, che sia la famiglia, che sia occuparsi di un animale, di una donna.
E come se, cresciuti con dei certi e improbabili "sani principi", le persone, poi, perdessero di vista proprio il senso dell'esistenza stessa.
Ricordo l'egoismo dei bambini, quello dei giovani adolescenti e ho potuto ben sentire su pelle, le crude e reali parole egoistiche degli anziani.
Non crede, Mr Pech, che a modo nostro siamo tutti egoisti?
Allora perchè continuare ad incolparci di atti, fatti, resoconti e scontri?
Ah, caro amico, se nella vita tutto ciò non esistesse, in molti non avrebbero mestieri e se il lavoro diventa precario, di cosa si ciberà la gente? Quali sogni rincorreranno?
Mr Pech, posso ben dirle, si! Di egoismo ne ho veduto parecchio e lì dove ho peccato anch'io, guarda caso, il dito puntato è stato posto sempre e solo contro di me.
Non può esserci tranquillità in una vita che non è fatta che di egoismo o dove vige semplicemente, come diceva Darwin, la legge del più forte, o sbaglio?
Lei crede realmente ad un ipotetico stato sociale in cui esistono buoni e cattivi? Non prendiamoci in giro, dottore; siamo tutti buoni e siamo tutti cattivi e quando una delle due prevale, è lì che esce poi fuori la scelta della parte in cui vogliamo stare.
Le anime pie sono rare.
Chi è totalmente pia è martire e vittima di se stesso;
chi accoglie dentro di se solo malesseri e violenza è il cosiddetto carnefice, se proprio vogliamo ben dire.
Ma a noi umani piace scambiarci di ruolo quando subentrano altre cose dentro a muovere i nostri passi.
Siamo così volubili e incoerenti che l'esistenza stessa di Dio fa quasi ridere se la paragoniamo alla nostra.
Dico bene, Mr Pech?
A volte anche facendo il fin troppo bene è comunque dannoso e non esistono modi o metodi da mettere in atto per vivere meglio; c'è solo misera e caritatevole esistenza dell'accettazione.
Frivola e cruda accettazione della vita che, parliamoci chiaro, non è altro che questa.