Seduta tra le mie gambe
Ti racconto questo perché ieri non sei sceso in piazza.
Siamo andati al solito posto, sotto la Statua, lì ci stanno tutte quelle panchine sulla quale ci sediamo sempre… a un tratto abbiamo visto il barzellettiere, che a mezzanotte era ancora in piedi; sìsì, era mezzanotte o forse più, e tu lo sai bene che a mezzanotte di solito in piazza non c’è quasi nessuno, esclusa quella gente che passa, prende qualcosa nel Bar e se ne va… come? No, Giovanni manco è venuto, non so perché… aspè, fatti raccontare prima, poi ti spiego… e… comunque, Ciro il barzellettiere c’ha fatto fare due risate, e mentre Roberto se ne stava lì ad ascoltare Ciro, io e Adriano andiamo verso i negozi. Siamo scesi verso via Cervantes, abbiamo aspettato che ci raggiungesse anche Roberto, per andare nella Disco. Già fuori ci stava un casino enorme, delle ragazze punk, e Roberto va matto per le ragazze punk, eh! Infatti ne conobbe una, Alessandra, che è una patita per Avril Lavigne. Adriano invece scelse una metallare proprio… incredibile, gli anelli e gli orecchini che avevano più pesantezza di lei, ‘sta metallare mi pare che si chiamava Martina, e stesso Adriano mi fece conoscere l’amica della metallara, Melissa, non proprio metallara ma nemmeno patita per il metal. Entrati nella Disco dopo qualche ballata ho visto già Martina che stava seduta sulla gamba destra di Adriano, non so che stavano bevendo; Roberto non s’era fatto vivo, boh… da quando ha stretto la mano ad Alessandra non l’ho visto più. Io ballavo con Melissa… cosa? Si, come sempre, era molto affollata la Disco… no, Francesca non l’ho vista… comunque, ti dicevo… oramai a ‘sta Melissa la conoscevo abbastanza bene, lasciamo stare la musica che ascolta che solo a pensarci mi viene da vomitare…. Teneva ‘na gonna di quelle che portano le ragazze amanti del rock, con dei quadrati neri e rossi… eh vabbè, metallara o punk, sempre quello è il contesto. Ci siamo scassati, quella musica house mi stava facendo scoppiare la testa, arrivò il momento che dovevo riposarmi un po’. Così presi per mano Melissa, punk, metallara o quello che dici tu, e ci andammo a sedere sul divano dove prima ancora stava Adriano. Abbiamo fatto due chiacchiere così, tanto per rilassarci, poi abbiamo mangiato un hot‐dog io e lei. Rivedo finalmente Roberto… come? No, non so dov’era… è spuntato all’improvviso… oh, e ti dico che non l’ho mai visto in quel modo! Era pallido, mi disse che ci faceva male la testa, che voleva tornare a casa perché si sentiva troppo debole. Anche ad Alessandra la vedevo abbastanza shockata. Poi vabbè, in quel caos di musica non si capisce mai un cazzo. Io e Melissa ci tenevamo mano per mano, non come dei bambini ma come due fidanzati. C’ho fatto ‘sto paragone per farti intendere, ma non è che siamo due fidanzati ma la tenevo per mano per non farla scappare. Ci siamo seduti sul divano. Dopo qualche secondo è arrivato anche Adriano, ma io e lui in quel momento era come se non ci conoscessimo. Io e Melissa diventavamo sempre più… non so come dirti… intimi; non so in che modo, ma pareva che più passava il tempo e più la conoscevo meglio. Beviamo velocemente un bicchiere di aranciata: finisco prima di lei. Quando Melissa finisce di bere, fa tutto da sola, credimi; si alza, posa il bicchiere sul tavolino, un po’ distante dal divano, e si siede tra le mie gambe, rivolta verso di me; l’ho baciata, sono partito subito, ma lei era più eccitata di me. Quel bacio non finiva mai; io intanto la toccavo nei fianchi e lei col suo smalto rosso mi tolse il cappello e mi passava la sua mano tra i miei capelli. La sua minigonna faceva solo da velo, era seduta proprio col culo sulle mie gambe! E’ stata ‘na cosa veloce! Posò il bicchiere e lentamente si avvicinò a me, non avevo previsto nulla in quel momento, che tra l’altro non ci fu alcun dialogo. I miei polpastrelli finirono per sfiorare le sue calze, quelle di rete… sottocchio vidi Adriano con la sua Martina… oh, pareva che la stesse picchiando! Rivolsi lo sguardo sul mio orologio; erano le tre e un quarto!
Stamattina mi sono svegliato alle undici, tutto distrutto. Dopo un po’ mi ha chiamato Adriano… m’ha detto che Roberto è in ospedale perché stanotte ha fatto uso di droghe… ma ti giuro che io non l’ho proprio visto più! Era proprio scomparso… vabbè, speriamo non sia grave… tu piuttosto fammelo sapere, dopo ‘sta chiacchierata temo che il credito sta per terminare, mi scoccio di andare a ricaricare la scheda, pure perché oggi è Domenica.
E… comunque, tornando al discorso di prima… è stata una delle notti che sono durate un secondo… prima che mi chiamavi ho ricevuto un SMS da Melissa, dicendomi che stamattina s’è svegliata ancora con il mio profumo addosso a lei. Domani comincia n’altra settimana e…forse la rivedrò Sabato prossimo. Ma sì! Come una sigaretta… una fumata e… via. Mo’ mi vesto, chiamami tra un’oretta…