Sembra?

Corre.
Corre il sasso lassù in montagna.
Corre sul letto acerbo del torrente.
Corre e salta trascinato dalla gioiosa acqua di sorgente.
Corre, vola, sbatte e si rompe.
Tanti pezzi, ma via avanti. Sono arrivate valle ed altre acque.
Ora va veloce sul fondo d'un fiume trascinato dalla possente corrente il.
Il nostro sassolino.
E c'è pure la calma per lui comunque.
In una calda ansa, se non che inesorabilmente una nuova piena arriva sempre.
E riparte la giostra.
Trasferito di qua, sbattuto di là.
Frullato fra i massi più duri.
Ghiaino s'è ritrovato ed a forza di venir continuamente rotolato infine, il nostro viaggiatore, è diventato, dopo chilometri e chilometri e diverso tempo, un radioso granellino di sabbia di foce.
Finita lì?
No!
Viene lo scavatore e lo riunisce in mucchio assieme a moltissimi suoi compagni di ventura.
Viene la ruspa che lo carica.
Viene il camion che lo porta via. Viene.
Viene un altro bel palazzone in periferia.
Povero lui trascinato ad intraprendere un lungo percorso, con la promessa di godersi una vita in spiaggia ed invece finito frammento di muretto in via del progresso cento tredici ci.
Disgregato, manipolato e zittito, da un dato di fatto imposto da terzi.
E povero scrittore anche.
Manco stavolta la vicenda a lieto fine che gli piacerebbe tanto.
E sì ch'era partita bene.
Pareva tutti si divertissero e su scenario decisamente evocativo.
Che avrebbe potuto fare?
Lui vuole andare fino in fondo e.
Ed invece sembra il lieto fine sia oramai solo risultato di cosa parziale.
Che deve ancora completarsi e dispiegare percorsi interi che.
Che la conclusione d'una storia non coincida, come un tempo, con l'epilogo della fiaba.
Che Renzo in realtà, dopo il romanzo, abbia dovuto lasciare Lucia perché lei pretendeva certi giochetti anali a cinque dita che lui detestava.
Sembra?