Senza limite

Sempre – disse l’uomo con la barba folta e nera – cosa intendi per sempre – rispose l’uomo senza barba e con gli occhiali – quello che intendi tu per sempre, che poi è quello che intendono le migliaia di persone la fuori come te che si chiedono cosa s’intenda per sempre – sì ma io te l’ho chiesto per sapere quale sia il tuo reale pensiero – tu cosa intendi – te l’ho chiesto prima io – così sei proprio un bambino – e tu non mi hai ancora risposto – sai che in latino molte parole sono senza vocale finale – si, come se non avessero una ringhiera, infatti poi il latino è morto, suicidato, puff, buttato giù da un balcone – ma i latini avevano ragione su molte cose – tipo – tipo la parola sempre – ma allora lo fai di proposito, rispondimi e basta – dimmi sempre in latino – sempre in latino – no, idiota, traducimelo – semper – ecco, vedi, semper non ha ringhiere, semper non si pone dei limiti, semper non ha un carburante che finisce in riserva, semper è libero, libero fino all’infinito e anche oltre – ora finiamo ai cartoni animati – ma anche loro avevano ragione, semper è quel tempo che comincia ma non finisce mai – ah, come quando vai alla posta, sai quando entri ma non sai quando esci – la tua cultura spicciola è disarmante – ma ammetti che ti ho lasciato senza parole – sempre – cosa intendi per sempre.

I due uomini continuarono all’infinito, lui a non capire mai e l’altro a capire troppo, finché l’altro decise di abbandonarlo sulla sponda del fiume che aveva accolto tutte le parole e nessuna parola, quando – Addio – disse l’uomo con la barba – cosa intendi per addio – rispose l’altro, perché le cose è sempre meglio dirle tutte che non dirle mai.