Signora un po' zoccola. Speciale 50 racconti!

Confidenze erotiche. Adulti XXX. Racconto epistolare.

“le Confidenze” una serie di Giovanna Esse
Presentazione della serie "le Confidenze" di Giovanna Esse e presentazione del primo rapporto segreto su una famiglia del beneventano.

Ci sono donne, ci sono uomini che non se la sentono di scrivere le loro storie… in genere sono proprio coloro che non inventano intrighi con la fantasia ma che hanno vissuto, o vivono tutt’ora, situazioni trasgressive o estreme. Eppure, mai come nell’ambito dell’erotismo e della sessualità, quando essi trovano un porto sicuro, una voce amica, sono appagate solo quando tirano fuori tutta la loro vicenda di vita vissuta…

Forse perché non giudico mai, forse perché, in oltre 12 anni di appassionato lavoro, non ho mai tradito la fiducia di nessuno, trovano in me la giusta ascoltatrice…
ed io ringrazio: loro per avermi affidato queste segrete “Confidenze” e voi, amiche e amici che ci leggete con passione. G. E.

La signora Anna del Mar è una delle tante amiche che ha sentito l’esigenza di contattarmi per un consiglio su un argomento abbastanza controverso, ma poi la sua inclinazione verso la prostituzione, come gioco erotico segreto, hanno fatto sì che mi confidasse sconvolgenti segreti del suo passato.

Da questa corrispondenza è nato per voi questo resoconto dal titolo:
Metà Donna, metà Puttana…
buona lettura.

1

Nella mia posta, un giorno dell’anno passato trovai una mail con tanto di firma chiara e leggibile, ma ovviamente per rispetto della Privacy la nostra interlocutrice l’ho ribattezzata Anna del Mar.

In breve, la situazione era la seguente: in una ridente cittadina in provincia di Benevento vivono due fratelli di mezza età. Sono i proprietari di una bella palazzina, con giardino, garage e tutti i comfort. L’immobile è grande ma solo un appartamento è proprietà del fratello maggiore, il marito di Anna del Mar che la supera di oltre 12 anni, mentre il fratello minore, grazie alla sua attività, più che benestante è ricco ma non si è mai sposato, si è goduto abbastanza la vita, però ora che ha superato i 55 si è molto ridimensionato e si è riavvicinato a una esistenza più tranquilla e famigliare.

Questa non è una storia di interessi o di particolari avidità ma, essenzialmente, essendo la nostra Anna una donna istruita e valente, una bella e curata 50 enne e, in segreto, molto più vissuta e navigata dei due fratelli messi insieme, qualche calcolo se l’è fatto, soprattutto da quando ha subodorato certe ideuzze del fratello minore, Pietro, che rimane il proprietario indiscusso del resto del bene e assai benestante grazie ai ricavi di una sua importante attività professionale.

Su questo background la mente di Anna ha iniziato a macinare, visto che è anche mamma di due figli grandicelli, la femmina già sposata e il maschio che convive, a Spoleto per lavoro.

Questo per quanto riguarda “Cesare”, invece riguardo ad Eros dobbiamo aggiungere alcuni particolari piccantini.

Il marito, Sandro, è ormai quasi incapace di farselo venire duro ma, come molti anziani incantati dalla moglie, cerca sempre più spesso di trascinare la giovane consorte in uno di quegli eccitanti amplessi a tre, oggi tanto attuali e definiti cuckold. Ora seppur velatamente, da un po’ cerca di promuovere il fratello giovane e piacente, che ha sempre manifestato un debole per Anna e. attualmente. batte sempre più spesso sulla sua solitudine e sul fatto che, volendo, si potrebbe vivere tutti più uniti e vicini, soprattutto ora che i figli della coppia, suoi nipoti, erano ormai sistemati e lontani. Lui era solo e scapolo, e Anna sarebbe stata la più assennata e devota amministratrice della casa, ovviamente coadiuvata dalla giusta e opportuna servitù.

Frequentandosi, naturalmente, tra loro poteva accadere di tutto, nel segreto delle !quattro” mura… tutto questo marchingegno attrae la nostra Anna, prima che per qualsiasi questione sessuale, per la certezza che, praticamente, gli eredi dei beni di Pietro sarebbero alla fine andati ai suoi amati figli.

Con chi parlare di queste cose nel limitato entourage di san Giorgio: naturalmente con nessuno e quindi, eccola arrivata da me, e da noi.

Vi rimetto la nostra corrispondenza così come progredita dopo il preambolo.

Anna del Mar

Grazie gentilissima amica, consentimi di chiamarti così, non credo che siamo coetanee, credo che io sia parecchio più avanti negli anni. Ti renderai conto che quello che ho scritto sul post non è faccenda della quale io possa parlare con le mie amiche o con qualche parente. Se lo facessi il giorno che mio cognato verrà ad abitare a casa nostra ci troveremmo subito sulla bocca di tutti. Grazie per i consigli che vorrai darmi e se vuoi avere altre e più precise informazioni ti risponderò senza ipocrisie o remore. Ciao.

Giovanna

Buongiorno cara Anna, mi sono liberata da tutte le faccende del mattino per risponderti il più esaustivamente possibile.

Ciò che ti riferisco, ovviamente, riguarda esclusivamente persone del tutto "normali" con una vita sociale tranquilla e insospettabile, come voi. Persone che, prima di lasciarsi andare nelle proprie perversioni controlla attentamente i pro e i contro, mantenendo il controllo e accettando di rinunciare, se la situazione non si presenta sicura e priva di inopportune conseguenze.

Allora, quello che da ragazze o da libere può essere considerato (e trattato) come un gioco erotico... un momento di trasgressione da sposate, nonostante gli anni di matrimonio o di convivenza, nel nostro caso va preso con le pinze.

Il cuckold, dalle mie esperienze personali e dalla caterva di problematiche che mi hanno sottoposto, in oltre 10 anni, lettori e lettrici (un po' anche dal resto del mondo), per funzionare dev'essere gestito con intelligenza.

In genere il personaggio trainante, per quanto possa avere problemi erettili o un pene del tutto insoddisfacente è sempre il marito, figura maschile che può contrastare efficacemente malintesi o strani grilli per la testa del nostro "bull" del momento. Questo perché il bull o dev'essere un ottimo scopatore navigato, ben conscio del suo ruolo, oppure è un "pupo", abbastanza ingenuo e poco preparato, tanto che il marito e la coppia lo possono in qualche modo gestire...

Perché?

Perché il nostro amichetto NON deve assolutamente interferire nei rapporti e negli equilibri di coppia, sia dal punto di vista sociale che, soprattutto, sentimentale. Altrimenti le cose prendono pieghe inaspettate... a volte pericolose.

Perché il nostro amico deve rivestire esclusivamente un ruolo "fisico", intrigante, estremamente intimo, fino addirittura al raggiungimento del coito, nei vari buchetti di cui siamo fornite, ma deve restare un oggetto di piacere, un "pupo" in carne ed ossa ma che, una volta scopato, esce totalmente dalla nostra esistenza... perlomeno fino al prossimo, gradevole, incontro di SOLO sesso estremo!

Ora, tu mi parli addirittura di inserire il fratello di tuo marito nel vostro menage... quindi, siamo estremamente al di fuori dei binari utili a tenere sotto controllo la situazione. Ci sono molti problemi che si possono presentare, soprattutto tra i maschi... alla fine credo che per te, in quanto donna, il tuo ruolo familiare sia ormai ben scolpito e definito. I maschi, invece, dopo le prime "sborratine" gaudenti, entreranno in competizione, se non in conflitto (soprattutto se sono fratelli).

Altro problema: la convivenza. Anche senza perversioni e giochi a tre, è sempre difficile e, a meno che, non si possa usufruire di un appartamento abbastanza grande da poter delimitare certi spazi personali.

Mentre la regola più consigliabile nei rapporti cuckold (e anche forse la più eccitante) è quella di ricercare rapporti occasionali, che si protraggano, al massimo, per 3 ‐ 4 incontri.

Ancora un problema, e lo sollevi tu stessa: l'età dei tuoi partner, già poco dotati, anziani in via di amplificare problemi di erezione, probabilmente, in pochi anni, potresti dover fare loro più da badante che sexywife!

Infine non metto il naso nei problemi più pratici: eredità eccetera. Chi vi può garantire che le cose andranno come spera tuo marito? Farete un contratto, una specie di vendita dei tuoi servigi sessuali, in cambio? Non so...

Ancora vorrei mettere sul piatto della bilancia due cose, una potrei non averla capita: ma siete già sicuri che il fratello accetterà non solo di scopare te, ma addirittura, di farlo in un menage a trois... e se la pensasse diversamente??? E, poi, avete figli (e anche vicini) come fai ad essere CERTA che in questa lunga e strana convivenza non capita mai un "incidente di percorso", un che di inaspettato, che possa mettere la vostra manfrina privata sotto il giudizio di tutti?

Quindi, cara Anna, ti ho detto la mia... però, sempre per la mia esperienza, un consiglio te lo voglio dare, e diretto… naturalmente non posso sapere se è applicabile. Ma io direi di dividere le due esigenze: le vostre esperienze cuckold, come è giusto che sia, ve le fate in maniera del tutto privata, nel classico alberghetto discreto, con un bel ragazzo giovane e dotato, che ti sbatti come i tuoi desideri richiedono. Mentre, col cognato, instauri DA SOLA, una relazione, con una certa furbizia. Se procedete alla convivenza certo non ti mancheranno le occasioni per "adescarlo" e fare in modo che sia lui a fare la prima mossa. Da quel momento lo avrai in pugno: dopotutto è lui che approfitta delle tue debolezze, che si comporta da “porcello” mettendo le corna al fratello sotto il suo stesso tetto... in questo modo lo avrai in pugno e da donna lo potrai gestire, e NON ultimo, proverete con tuo marito una delle più eccitanti delle perversioni: le corna consapevoli, con tutte le estreme ed eccitanti conseguenze. Tradire il marito con un amante intimissimo e allo stesso tempo tradire tutte le certezze dell'amante, in piena complicità col marito.

Bene... spero di non averti annoiata. L'argomento era succoso per una scrittrice e... in quanto all'età, credo che non siamo lontane: io ho 50 anni... nel mondo reale.

Un bacio e spero di aiutarti nelle tue scelte.

2

Continua lo scambio epistolare con la nostra amica che, dopo qualche consiglio, mi espone i pro e i contro di questa possibile e incestuosa tresca.

Anna del Mar

Cara Giovanna grazie, ho letto con molta attenzione la tua mail, non mi hai annoiata affatto anzi ti ringrazio per aver detto pane al pane e vino al vino.

Riguardo alla promessa di una storia succosa che avrei potuto fornirti, ebbene dopo averti esposto le mie considerazioni sulla faccenda di mio cognato, ti darò uno spunto del tutto reale per le tue narrazioni. Non credo sia un’esperienza troppo originale, ma con la tua bravura, senza dubbio potrai infiocchettarlo per bene se lo riterrai degno e, lo giuro, non ti chiederò nemmeno le royalties. (sorrido)

Ho ragionato molto su quello che hai scritto e mi trovi d’accordo su tutto però devo comunicarti alcune precisazioni:

a) in primo luogo devo dirti che il cognatino è pieno come un uovo, cioè fra quello che ha ricevuto dai miei suoceri, quello che ha acquisito negli anni e quello che ha ricevuto dalla moglie siamo almeno un paio di volte ad una cifra a sei zeri, pertanto io per prima sarei interessata a fare in modo che questo ben di dio rimanga in famiglia.

b) La differenza di età fra lui e mio marito è di circa sei anni.

c) Mio marito ed il fratello sono molto legati e si rispettano come dovrebbe essere fra due fratelli ma raramente lo è.

d) Gli mancano ancora 5‐ 6 anni per andare in pensione.

e) Sua moglie, buon anima, è finita prematuramente, era una tipa che già quando stava bene lo teneva a “stecchetto”, nel senso che non mi risulta avesse una carica erotica o un sex appeal degno di nota.

f) L’idea di fare un menage a trois col fratello è tutta di mio marito, sono certa che lui non gliene abbia ancora parlato, credo sia stato, per ora , solo un ballon d’essai per capire il mio orientamento. Inoltre sono certa che l’idea gli sia venuta per la sua intrinseca vigliaccheria. Lo dico perché più di una volta, rendendosi conto consciamente ed inconsciamente, di essere “inadeguato” e che cominciava a perdere colpi, ha sviluppato la sindrome tipica del maschio avanti negli anni e poco dotato, ovvero la sindrome del guardone cornuto. Spesso, infatti, durante il sesso mi ha fatto intendere, fra il serio ed il faceto, che gli sarebbe piaciuto vedermi con un altro, magari ben dotato e con tutte le fantasie di contorno, ma non avendo il coraggio di propormi un bull ha ripiegato su una cosa stramba che gli avrebbe permesso di far rimanere tutto in famiglia, senza il pericolo di esporsi troppo.

A me, ovviamente , un amante non dispiacerebbe ma non lo accetterei in presenza di mio marito e tanto meno se fosse suo fratello! A me, quando ho fatto certe cose “extra moenia”, è sempre piaciuto essere troia in libertà, credo tu capisca cosa voglio dire, se voglio urlare, dire parolacce, chiedere al bull di “sfondarmi”… o eseguire prestazioni “particolari” , non potrei farlo in presenza di uno che starebbe li solo a farsi una sega e che, poiché “ omne animal post coitum triste” , appena sborrato comincerebbe a nutrire astio verso di me ed alla prima occasione la prima parola che gli verrebbe in mente sarebbe “zoccola o puttana”.

Riguardo a mio cognato.

Come sai ho passato la cinquantina e quindi non più una fanciulla… lui invece è ancora un bocconcino appetibile, essenzialmente per i soldi, da parte di colleghe, di vedove, di “polacche” giovani, pertanto non so quanto riuscirei a sostenere questa concorrenza agguerrita, anche mettendo in opera tutte le mie arti di seduttrice. Alla fine, dopo avergli succhiato pure l’anima e avergli dato ogni buco, lui, probabilmente, mi darebbe un calcio in culo per una “badante” bionda dell’est. Inoltre non devo trascurare la sua mentalità e la devozione verso il fratello, dopo un momento iniziale dove sfogherebbe l’arretrato accumulato per la malattia e la perdita della moglie, forse inizierebbe a odiarmi per questo “incesto”, cui io l’avrei costretto.

D’altro canto una mia azione di seduttrice con mio cognato potrebbe provocare un “complesso di colpa” verso il fratello, la qualcosa potrebbe mettere Pietro completamente nelle mie mani... come vedi mi aspetta una battaglia ardua dalla quale sarà difficile uscirne bene.

Comunque alla fine ho pensato di andare a fargli visita un pomeriggio, dicendo a mio marito che voglio capire cosa il fratello riterrebbe di portarsi a casa nostra se decidiamo per la convivenza, e in questa occasione provare a lanciargli qualche amo, per vedere lui come reagisce, per cercare di capire se ci starebbe con me… potrebbe addirittura finire che si faccia “qualcosa” noi due, che possa essere l’inizio, lo spunto, di una relazione sessuale in futuro…

Io ci provo e ti informerò dell’esito dell’avventura.

4

Gli anni ruggenti. Quanto si dice l'occasione... la bella Anna, strappata dalla routine familiare della provincia, a Roma incontra una escort e: da cosa nasce cosa...

Lavoro per un ente ministeriale. Quando una quindicina di anni fa, avevo solo 40 anni, vinsi la selezione per diventare “quadro”, ho dovuto fare dei corsi a Roma per quasi due anni, di una decina di giorni al mese.

Mi appoggiavo in un hotel a via della Suburra e per la cena andavo in una piccola trattoria familiare, lì vicino. Non avevo voglia tornare a vedere i colleghi, che invece facevano le grandi tavolate. Dopo la giornata in aula non li sopportavo più.

Una sera la trattoria era affollatissima di turisti e l’unico posto era ad un tavolo dove già era un’altra signora. Il ristoratore le chiese se potevo accomodarmi al suo tavolo e lei accettò. Fortunatamente facemmo comunella e dopo cena fu bello fare una passeggiata per il centro, le offrii il gelato per chiudere la serata.

Ci conoscemmo e diventammo amiche. Lei abitava poco lontano dalla trattoria, in una bella casa della zona centrale di Roma. Lei, quando aveva capito che poteva aprirsi, mi aveva detto che faceva la escort ed era bene “ammanigliata” con una famosa ambasciata. Io le avevo fatto capire che qualche esperienza hard non mi sarebbe dispiaciuta vista la mia vita pallosa e lei mi disse che se me la sentivo ,un pomeriggio dopo il lavoro, potevo andarle a farle visita e avrei potuto divertirmi davvero. Ed io, dopo averci rimuginato una notte, un po’ impaurita e titubante, ma ci andai. Dopotutto ero quasi stata sempre fedele a mio marito, tranne per una sola breve relazione con un dirigente, ma di altra sede.

Invece da quella visita tutto cambiò e nella casa romana della mia amica ho avuto di li a poco, parecchi incontri estemporanei, soprattutto con bei giovanottoni militari made in USA e… non tutti bianchi, che mi hanno fatto provare persino la doppia penetrazione, e tutto il resto con i loro affari quasi tutti molto abbondanti e magnificamente duri, grazie alla giovane età e alla prestanza fisica.

Come ho detto, quando voglio davvero divertirmi mi piace essere presa come una troia e se parliamo lingue diverse non conta niente, l’importante è che mi prendano senza troppi complimenti.

Inoltre, come mi aveva predetto la mia nuova amica, venivo pure pagata. La regola era quella di darmi i soldi della marchetta appena entrati in camera. Questo non faceva che acuire la mia indole segreta: infatti mi trattavano come una loro proprietà e se mi facevo un po’ male nemmeno se ne fregavano, intanto per me essere maltrattata era il coronamento di sogni erotici irrealizzati nella mia routine familiare.

Insomma, dopo ogni trasferta tornavo a casa con parecchi soldi in più.. e molto soddisfatta.

Spero di non averti annoiata e ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di avere una persona con la quale parlare apertamente. Ciao.

5

Grazie cara Anna per questo "appetitoso" contributo, come potrai capire mi farebbe molto piacere trasformarlo in una storia... sexy e perversa!!!
Sono d'accordo con te, a mio avviso è la via migliore, prendere in mano tu, in prima persona, il rapporto (se nascerà) con il fratello di tuo marito, ma "vestirlo" da corna segrete ed eccitanti. Ti garantisco che, in questi casi, spesso l'età e la "freschezza" non possono competere con l'eccitazione dell'intrigo.
Ti auguro buona fortuna... per tutto.

Anna del Mar
Cara Giovanna, come ti avevo preannunciato qualche giorno fa , stamattina mi sono recata a casa di mio cognato per una "missione esplorativa", oggi non doveva andare al lavoro e alle 8,30 ero già da lui… in tutta sincerità sono tornata a casa con l'angoscia addosso.

Ti racconto brevemente l'accaduto.

Dunque io mi sono messa un pò in tiro, il giusto non sono più una ragazza. in particolare ho indossato un pò di biancheria un poco più chic, non potevo prevedere come sarebbero andate le cose e se davvero sarei riuscita a instaurare un rapporto un po’ intimo con lui, anche se, onestamente, o per galanteria o perché mi apprezza è stato sempre molto gentile con me e ho notato da parte sua solo sguardi di… apprezzamento.

Quando ho fatto cadere delle carte a terra e mi sono chinata per raccoglierle lui si è precipitato ad aiutarmi ed io ho lasciato che le gambe si aprissero per mostrargli bene la mia dotazione che era ben evidente dato che la mutandina che avevo indossato ere tutta raccolta fra le grandi labbra. La manovra è stata efficace perché lui non distoglieva lo sguardo da la'.

Mi sono rialzata e lui, di slancio, mi ha abbracciato le gambe chiedendomi, scusandosi e quasi piangendo, di fargli vedere… qualcosa in più.

“Per favore, è da tanto che non vedo la bellezza intima di una donna…”

Fingendo grande sorpresa don riluttanza gli ho obbedito e mi sono alzata la gonna (mi sembrava che il mio progetto si stesse avviando per il verso giusto).

“Ecco, va bene? Ma non mi dirai che da quando… insomma da quando sei solo non hai mai…”

“Sarò sincero. Dopo vari mesi ho incontrato qualche escort ma l’esperienza era sempre deludente. Così, mi sono dato al lavoro, agli impegni e… il tempo passa veloce. Scusa la sincerità, mi masturbo quasi ogni sera e tante volete penso a te…”

“E sia… ma io che dovrei fare? Vuoi vedere di più… vuoi masturbarti davanti a me… mi trovi del tutto impreparata, non so cosa dire. Dopotutto ti voglio bene e sei sempre stato molto caro.” Ho creduto che ora che il gioco era passato in mano sua era meglio fare l’educanda che la zoccola.

“Se davvero mi vuoi aiutare… ecco, devi conoscere il mio problema, almeno in questo periodo, vieni…” mi ha preso per mano e mi ha portata in camera. “per favore, Anna cara, puoi farti vedere in intimo?”

Mi sono spogliata con un pizzico di voluttà, restando con le piccole mutande, le autoreggenti carnicino e il grande reggiseno, per contenere le mie zinne, che sono belle grosse.

Lui guardava incantato, poi si è tirato giù i pantaloni e i boxer e ho visto il suo cazzo a tubo: lungo e leggermente gonfio ma che pendeva irrimediabilmente verso il basso. Ero molto sorpresa ma non ho detto assolutamente niente… invece, mi sono distesa sul letto e ho tolto le mutande. Lui si è precipitato a leccarmela, lo ha fatto a lungo con passione, con ingordigia e, Giovanna, nonostante fossi li per motivi molto materiali, ho perso il controllo e mi sono lasciata andare, venendogli sulla lingua.

Nella foga dell’arrapamento ho cercato di prendergli il cazzo in mano, s^… ma era sempre e solo barzotto.

Senza parlare, si è rimesso in piedi vicino al letto e con delicatezza si masturbava quella “bestiola” pendula. Mi sono seduta e, mossa a compassione, l’ho preso in mano io, non che si facesse duro ma un po’ doveva risentire… allora me lo sono portato alle labbra e succhiando e masturbando, alla fine ha eiaculato liquido e insapore.

E così ho scoperto i segreti intimi di Pietro, che noi pensavamo quasi come un vecchio marpione. Non ti scoccio con i particolari ma ho scoperto che mio cognato è completamente impotente, si è seduto accanto a me e, con evidente sofferenza, si è confessato e mi ha detto che per il diabete e problemi circolatori e neurologici non gli si rizzava più...

A pensarci, temo che mio marito si stia avviando a fare la stessa fine anche se a lui il Cialis funziona ancora.

A questo punto credo che la convivenza con mio cognato non creerà problemi sul versante sesso, quello che mi meraviglia è che mio cognato non si sia mai confidato col fratello, forse parlare con una donna gli è stato più facile. Non credo nemmeno che mio cognato avrà voglia di mettersi accanto una donna, soffre troppo per il suo stato. Allora non mi resterà che fare in modo che lui, quando sarà a casa nostra, attraverso donazioni possa liberarsi di quanto più possibile a favore dei miei figli.

Io però non sono eterna e nessuno mi garantisce di sopravvivere a lui e/o a mio marito, pertanto dovrò cercare di accorciare i tempi dell’operazione donazione.

Tu che ne pensi della situazione? Ho fatto una buona analisi secondo te?