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Avevo appena finito di leggere un libro che mi aveva letteralmente rapita. Ho letto tutto d'un fiato, pagina dopo pagina, con la sensazione di trovarmi tra quelle pagine. Il sole, filtrando tra le fessure delle persiane, creava ghirigori nella stanza, rendendo la mia giornata positiva. Uno sguardo fugace allo specchio, seguito da una riflessione ad alta voce: "Non ho parole. Tutto coinvolge il mio sentire verso quel sentimento d'amore imperniato di Assoluto, di quella ricerca che oltrepassa il muro di ogni forma reale, in cui l'animo umano esalta la sua vera essenza. Siamo simili, io e il protagonista della storia. L'unica differenza, a mio modesto parere, è il mio essere donna che percepisce in modo profondo il sentire senza lasciarsi coinvolgere da una costante che è propria dell'uomo." Dal punto di vista fisiologico, l'uomo, nel momento in cui assapora l'amore come completezza di se stesso, il suo cervello si lascia comandare dal suo organo sessuale, facendo una selezione che confonde la vera essenza con la passione travolgente dei sensi. È una pecca che lo farà soffrire per sempre, perché le due cose non sempre possono coesistere, soprattutto quando si crede che un corpo possa essere la perfezione.