Sliding doors tuttocompreso
Non era così furbo come voleva far credere, però quello meno furbo di lui riusciva a cascarci. Faceva l'agente di commercio e credeva di poter fregare il mondo. Obiettivo? Fare soldi.
Niente morale, niente di niente. Una volta accerchiata la preda, il pollo, la braccava, l'attorcigliava con quelle stramaledette parole sul futuro, sulla vita, sui risparmi. Qualche idiota di turno doveva pur cascarci. E infatti più di qualche idiota, che credeva ancora nel salvadanaio, nel sacrificio per la famiglia, c'era, e lui aveva l'occhio lungo per certi casi disperati.
Una volta, una sola volta nella vita però gli andò male. Non perse il lavoro, non perse la calma, non perse se stesso, anzi, forse si ritrovò. Gli arrivò un bel colpo di pistola all'improvviso, mentre tornava a casa soddisfatto della propria giornata appagante.
Erano circa le ventuno e quindici. Le ventuno e sedici quando sentì un dolore fortissimo alla spalla destra, le ventuno e diciassette quando riuscì a comprendere cosa gli stesse succedendo. I tre minuti più assurdi della sua vita. Forse gli ultimi.
Ripensò alla nonna, alle zie, ai giochi dell'infanzia, si ricordò persino di Dio. Strano come succede. Una sera fai il leone. Sei il capobranco. Il leader. E poi "bang" , sei tra la vita e la quasi morte, sei nella paura, hai una fottutissima paura, che poi non è così diversa dalla paura che hai quando guardi in faccia tuo figlio e non sai quanto durerà il tuo sorriso. Chiedi a Dio se duri almeno fino a che riesci a fare un pò di soldi per pagare almeno tutte le spese e avere un pò di tempo per portarlo al parcogiochi per un gelato.