Sono diventato comodamente intorpidito
Divagazioni floydiane...intorno a una canzone
da: Comfortably Numb
all'amico Syd (principe della scena psichede‐ lica londinese degli anni sessanta).
Ricorda quando eri giovane
Splendevi come il sole
Continua a risplendere, pazzo diamante
Ora c'è uno sguardo nei tuoi occhi
Come i buchi neri in cielo
Continua a risplendere, pazzo diamante.
Sono diventato comodamente intorpidito, lo so: lo sai? Sono stato ad un passo dal baratro, proprio laddove qualcuno, anni addietro, predisse sarei stato leggendomi la mano; lo so: lo sai?
Ma tu, caro fratello, e tu, dolce sorella; voi due che non lo siete e di certo siete più lucidi e veri di me: siete sicuri di saper e poter ancora scegliere? Siete sicuri di poter e saper fare ancora la cosa giusta? Siete sicuri di camminare sulla strada giusta, di percorrere la strada giusta? Allora [fratello e sorella], siete proprio sicuri di tutto questo?
E lo siete anche di saper o poter distinguere una cosa dall'altra? Non è facile, lo so: lo sai, lo sapete?
Nella vita è tutta una questione di colori: di bianco e di nero, di rosso e di blu, di giallo e di verde; il resto son soltanto sfumature: di grigio!
Allora, siete sicuri di saper ancora distinguere una cosa dall'altra? I sogni dalla realtà, la verità dalla menzogna? Il paradiso dall'inferno? Un tramonto vermiglio da un fiore irto di spine o da una rosa purpurea? Un'eclisse di luna da un black‐out del vostro cuore? Una calda carezza amica da una gelida coltre di nebbia o da una bastarda notte di dicembre che rapisce i vostri pensieri? Una dolce brezza estiva da un'oscuro presagio? Allora, fratello e sorella, pensate di riuscire a distinguere, pensate davvero di riuscirci? Non è facile, lo so: lo sai, lo sapete?
Io sono diventato comodamente intorpidito, lo so: ma riesco, tuttavia, nel mio torpore, ancora a scegliere e a distinguere; a scegliere e a distinguere insieme: sicurissimo di saperlo fare!
Sono diventato comodamente intorpidito, lo so: ma riesco ancora ad ascoltare la "voce" del vento, a sentirla sibilare nelle mie orecchie e toccare il mio cuore; a sentirla battere sulla mia faccia come fosse un tam tam impazzito; riesco ancora a sentirla sulla mia faccia come una stilettata di notte colpire il tuo sonno e violare i sogni; riesco ancora ad addormentarmi e a risvegliarmi: sicuro di esser vivo...e se la mia testa, però, verrà travolta dal tempo, dall'impietoso scorrere di quel vecchio "spilorcio", io penserò di non esser mai nato!
Con precisione casuale
Hai cavalcato la brezza d'acciaio
Avanti, gaudente, visionario
Avanti, pittore, pifferaio
Prigioniero, splendi.
da: "Quaderni psichedelici, 2017"