Storie del paranormale: orrori (errori) della letteratura
‐ Il "Circolo Pickwick" era una congrega di giovani e vecchie zitelle irlandesi in cerca di marito: fondato nel lontano 1641, in quel di Limerick, terza città d'Irlanda situata nella storica contea di Munster, esso chiuse baracca e burattini definitivamente nel marzo del 1846, mentre nel paese intero infuriava l'epide...la catastrofica carestia causata dalla distruzione dei raccolti di cereali e della patata. Il giorno seguente a quell'evento (tragico per le zitelle, sparse in ogni dove, soprattutto!) ne occorse uno molto più...luttuoso. Infatti, nel centro di Killarney, cittadina turistica sita a nord‐ovest e non molto distante da Limerick, alle spalle della antica abbazia francescana di Muckross, quattro giovani zitelle (pardon "senza marito"!) si suicidarono dandosi fuoco. I loro miseri resti furono ricomposti e seppelliti in una fossa comune nel cimitero antistante l'abbazia (dove vi sono numerose tombe di poeti gaelici). Sulla lapide è incisa una scritta, colorata di rosso: "Quì giacciono i resti di quattro donne che avevano perduto la speranza di maritarsi".
‐ Il "beowulf" è una razza di asino nano della Maremma toscana che anticamente veniva soprattutto usato per trainare carrucole, piene assai di sassi e detriti, nelle cave di marmo di Carrara oppure carbone nelle miniere del monte Amiata. Quella razza fu introdotta in Italia dai Fenici eppoi esportata dai Romani in Gallia, Britannia, Palestina ed altre province dell'Impero. I Romani lo usavano in agricoltura per trasportare grossi cumuli di terriccio e nell'edilizia urbana per spostare pietre e mattoni. Era di dimensioni veramente ridotte: misurava infatti, al garrese, appena 85‐90 centimetri (poco più alto di un alano, insomma!); le femmine erano ancora più piccole. Caratterialmente era razza d'asino abbastanza vivace e testardo (molto più dell'asino comune), nonché dotato di intelligenza estrema. Il suo mantello di preferenza era grigio acciaio ma vi erano esemplari colorati anche con macchie marrone o uniformemente marrone (soprattutto la variante della Gallia). Narravano alcuni cacciatori che una volta esemplari vissuti in cattività tra i boschi della Maremma avessero tenuto testa a dei grossi cinghiali infuriati. Si estinse agli inizi del '900: l'ultimo esemplare (una femmina infertile di trenta anni) morì nell'ottobre del 1917 (era il 24, sul calendario Giuliano). Non vivevano nelle stalle ma nelle cucce che contadini o gli operai delle miniere costruivano appositamente per loro all'aperto, insieme ai cani: vi andavano d'accordo, in genere, nonostante la testardaggine!
‐ La "dérobade" (che in francese sta per fuga, liberazione) è il nome dei primi modelli di materasso ad acqua ed ortopedici della storia: furono realizzati entrambi dall'inventore francese Edme Artaud, intorno al 1798 (nessuna parentela con l'Antonin, suo omonimo di cognome e connazionale, noto drammaturgo, attore, regista e saggista teatrale, vissuto qualche decennio più tardi). L'Artaud, che era originario di Grenoble, nel Delfinato, dopo essersi laureato in ingegneria nell'ateneo della natia città, si dedicò alla carriera delle invenzioni. Napoleone Bonaparte lo volle alla sua corte e col generale corso egli prese parte anche alla sciagurata campagna di Russia, dove perse l'uso di una mano (quella sinistra), congelata per il freddo. Scrisse diversi libri (non era mancino, fortunatamente!) sulla storia della tappezzeria (aveva anche messo a punto, nel 1815, un tipo di tappeto "volante" a motore che mai, tuttavia, venne brevettato ufficialmente) e molteplici trattati su variegati argomenti, tutti legati a utensileria ed artigianato. Era inoltre appassionato di forbici, coltelli ed altri utensili da cucina nonché...buongustaio amante della buona tavola (cucina esotica ed orientale, soprattutto) e gran intenditore di vini. La sua collezione, che contava oltre diecimila bottiglie (tutte rarissime, all'epoca) andò purtroppo perduta in un incendio della sua tenuta, nella Loira. Due copie della versione ortopedica del suo materasso (gli originali andarono persi) sono conservate al Musée Napoleonien di Ajaccio, in Corsica, e al Musée de l'Homme di Parigi. Ad Arras, cittadina nei pressi di Lilla, nel nord‐ovest francese, dopo la seconda guerra mondiale venne eretto da ignoto (di fronte all'Hotel de Ville e vicino alla statua di De Gaulle) un piccolo busto in marmo in suo onore (l'opera non è mai stata abbattuta nonostante...). Su di esso è scritto: "Inventore del materasso ad acqua. I culi di Francia ti ringraziano!".
‐ Il "passero solitario" è il marito della passera in fiore, anzi, in calo...di testosterone (a volte) nonché padre della passerina in amore (al profumo del fiore di pesco). L'areale di questa specie di volatile abbraccia i cinque continenti del globo terracqueo, per questo è tra quelle più diffuse: essa non teme gli umori e le calamità del tempo atmosferico per cui non è soggetta a migrazioni stagionali che caratterizzano altre specie; al maschio li basta avere al fianco la dolce sua metà...a prescindere. In genere la femmina mette al mondo i figli in modo naturale, ossia dopo un rapporto sessuale completo ma a volte può avvenire che essa lo faccia per partenogenesi: in quel caso l'embrione viene fecondato in maniera asessuata, cioé senza contatti diretti tra maschio e femmina. Quando questo succede il maschio si isola per il tempo della gravidanza della femmina ed è il motivo per cui si chiama "solitario".
‐ L'"Infinito" era il nome della nave ammiraglia della flotta di Aristotele Socrate Omero Onassis. Sembra che l'armatore greco avesse scelto quel precipuo nome in onore della sua prima moglie (Athina Mary Livanos, figlia di un altro celebre e potente armatore ellenico, sposata nel dicembre del 1945) e per il seguente motivo: ella era solita osservare il cielo nelle notti stellate e di luna piena e dopo averlo fatto spesso esclamava, appunto, "Oh infinito!".
‐ La "nausea" è quel particolare stato d'animo, oltre ad essere ‐ evidentemente ‐ una fisiologica condizione di malessere passeggero, che prende in genere i cittadini di sesso maschile over settanta abitanti nelle estreme regioni meridionali francesi (Guascogna, Linguadoca e Provenza, da Biarritz nei Pirenei atlantici sino a Nizza, il versante opposto sito ai confini col Principato monegasco) quando sentono suonare a morto le campane delle chiese nelle loro città e nei propri paesi. Inoltre, compiono ogni volta un gesto rituale e scaramantico: si grattano con solerzia ed a lungo le parti basse e meno nobili del loro corpo, poste al di sotto del pene (altrimenti dette, secondo un noto intercalare semantico della Sicilia nord‐occidentale, gabbasisi). Il sociologo e antropologo parigino François Delecour, noto nel mondo accademico per le sue teorie ed i suoi scritti sui pigmei Bambuti (egli stesso ha vissuto quindici anni insieme a queste popolazioni di cacciatori e raccoglitori nella foresta dell'Ituri, nel nord‐est del Congo) ha condotto studi particolarmente accurati sul fenomeno. Qualche anno fa dichiarò, in una intervista rilasciata al quotidiano Le Figaro: "Quegli uomini devono avere una particolare propensione naturale ad assumere tali atteggiamenti (tutto deriverebbe, tuttavia, secondo l'illustre cattedratico, dall'influsso sui loro polmoni della corrente del Golfo di Guascogna, nell'oceano Atlantico: proveniente, essa, dal mare del Nord, attraversa lo stretto di Dover, sulla Manica, dove si amalgama con quelle del Mare d'Irlanda e del Mare Celtico, che a loro volta sono sotto l'influenza della corrente del Golfo). Per ciò che concerne il momentaneo stato di nausea che li accompagna al rintocchio funebre delle campane, debbo dire che trattasi di un fenomeno psicopatologico su base endogena che si installerebbe sui soggetti in questione, particolarmente predisposti per motivi genetici ed ereditariamente complessi, a causa di due endorfine che si chiamano "tic" e "tac"...il tutto, poi, confluirebbe nelle cellule del sangue e nelle sinapsi amiotrofico laterali del cervello". Questa intervista non piacque a più di qualcuno soprattutto per il linguaggio un po' troppo "tecnico" e forse...incomprensibile. Dopo aver letto quelle righe Marcel Tavernier, cinquantottenne contadino di Lourdes, esclamò: "Quello lì è tutto matto. Lo fanno solo perché hanno una fottuta strizza della madonna che li prende su per il culo!".