Storie di animali - Due uccelli sui...generis
Il cacapo' (Strigops habroptila, secondo la classica nomenclatura linneiana) è specie endemica e binomiale (nota anche coi nomi di cacapo o kakapo' ‐ in lingua maori kakapo, appunto, "pappagallo notturno" ‐ ma vien detto inoltre strigope e sirocco) della Nuova Zelanda (in particolare dei tre isolotti meridionali di Codfish/Whema Hou, Anchor e Little Barrier, dove sono in atto programmi di recupero e monitoraggio e dove vive in assenza assoluta di predatori, nonché in due grandi isole del Fiordland, Resolution e Secretary, in cui sono in atto programmi di ripristino dell'habitat ed ecosistemi adatti alla specie). Esso vanta un primato alquanto curioso ed ha una precipua nonché stranissima particolarità che lo contraddistingue tra i rappresentanti numerosi della sua specie: infatti, oltre ad essere il pappagallo più pesante al mondo (può raggiungere i quattro chilogrammi di peso) è anche l'unico a non volare! (ben ovvia conseguenza, questa, delle sue notevoli ed inusuali dimensioni). In natura, oramai, esistono non più di duecento esemplari, di cui poco più di centocinquanta sono adulti secondo le stime, risalenti al 2016, della IUCN: la colonizzazione e la caccia spietata da parte dei nativi, prima, e poi l'introduzione senza criterio e logica di mammiferi alloctoni quali gatti, cani, topi, furetti ed ermellini effettuata dagli europei, lo hanno portato sull'orlo di estinzione. Il maschio di questo buffo e curioso uccello, poi, di tanto in tanto (o meglio: quando gli "ormoni" del piacere e della passione amorosa glielo concedono, ovvero bussino alla sua porta, oserei dire!) svolge un'altrettanto strana attività che di sicuro lo rende tra gli animali più insoliti e stravaganti al mondo (‐ il pappagallo più insolito del pianeta, ‐ lo definisce, appunto, Lisa Signorile, nota biologa, zoologa e scrittrice barese, che dal 2012 scrive per National Geographic Italia, nel suo "Animali da salvare", apparso tradotto in italiano per il Gruppo Editoriale L'Espresso nel 2016): mentre gli altri simili suoi dormono, accade infatti che esso vada in cerca oltre che di cibo (frutti, semi, radici, foglie, nettare, etc.), anche di una compagna con cui accoppiarsi. Tuttavia, anche per un tipo come lui, che dal punto di vista erotico‐sentimentale non si fa mai eccessivi scrupoli di sorta (la pratica della poligamia è pura
routine per questa specie!), la suddetta impresa sembrerebbe abbastanza ardua, direi, se no addirittura impossibile, visto l'esiguo numero di esemplari adulti esistenti: ma si sa, "l'amore è cieco" (recita un vecchio adagio), ovvero...non conosce confini né orari di sorta, né sa leggere tra le aride e scarne righe di cifre e statistiche!
Anche il pinguino (phylum Cordati, classe Uccelli, ordine Sfenisciformi, famiglia Sfeniscidi) è un uccello, seppure nell'immaginario collettivo ‐ visto che è sprovvisto di ali e non vola affatto ‐ venga considerato soprattutto parente prossimo all'uomo piuttosto che un provetto icaro. Ed anche costui, purtroppo, è tra gli animali più a rischio di estinzione: triste primato, è da dire, per questo buffo, mansueto e simpaticissimo rappresentante della fauna mondiale! Le specie maggiormente a rischio sono le seguenti: pinguino degli antipodi dagli occhi gialli, pinguino beccogrosso (Eudyptes pachyrhynchus), pinguino ciuffodorato (Eudyptes chrysolophus), pinguino del Capo (Spheniscus demersus), pinguino di Humboldt (Spheniscus humboldti), pinguino saltarocce meridionale (Eudyptes chrysocome). Il pinguino degli antipodi dagli occhi gialli, conosciuto anche col nome di pinguino dagli occhi cerchiati di giallo (Eudyptes sclarteri) o hoiho (in lingua maori) è, appunto, una specie binomiale diffusa nell'emisfero australe, in particolare in Nuova Zelanda: ha il dorso brunastro, ventre e petto invece chiarissimi. Cause del pericolo estinzione sono le seguenti: riduzione di habitat, introduzione di specie alloctone da parte dell'uomo (ad esempio Mustelidi come gli ermellini, oppure gatti e topi), pesca commerciale sfrenata ed inquinamento. Nella penisola di Otago (zona meridionale del paese, a carattere prevalentemente agricolo), negli anni scorsi, è stato avviato un importante progetto a salvaguardia di questa specie: speranza "all‐black", dunque!