Sulla riva andante del lago Bakunino
Dialogo breve tra l'anima Caronte ‐ di un morto ‐ ed il morto Estragon ‐ da trasportare; liberamente ispirato e tratto da: "Aspettando Godot", di Samuel Beckett.
=Personaggi=
+Caronte=l'anima di un morto;
- Estragon=il morto;
+il bardo;
+il filosofo cieco (Andromedo).
Caronte Allora che cosa aspettiamo? Andiamo: l'ora è già buona!
Estragon Aspettiamo ancora un po': è meglio così. A volte ritornano; aspettiamo di sapere: se qualcuno verrà e cosa ci dirà. Qualcuno, sì, penso proprio che verrà.
Caronte Chi?
Estragon [Loro]...I morti a volte ritornano (...almeno loro!). E'meglio così che aspettiamo.
Caronte Sai, amico mio, credo che nessuno mai ritornerà da lì, dall'altra sponda. I morti: no, di certo...Non sono sicuro di niente, di ciò che dici; del "ritorno" come tu parli. Non sono sicuro (mai) di niente: ho visto tanto nella mia vita,
ormai! Forse le anime [dei morti] ritornano, a volte. Non sò: mai, però, mi è
capitato di vederne una. Dai, su, andiamo.
Estragon Non aver fretta, caro amico mio. Ti prego, dai, non avere fretta. Non bisogna mai averne nella vita: che la fretta...mai porta (di) buono, niente!
Caronte Va bene, va bene. Allora aspettiamo ancora un po'.
Breve pausa. I due rimangono immobili, le braccia appese, il mento sul petto e le ginocchia piegate. Ad ascoltare il silenzio: grottescamente in attesa. Dopo di che...(ovvero, qualche minuto più tardi).
Caronte Dai, su, andiamo: che l'ora è già buona da un pezzo. Andiamo.
Estragon Sssssssss! Non senti anche tu uno strano fruscio, laggiù tra i cespugli?
Caronte Non sento nulla: eppure non sono (mica) privo di udito!
Estragon Senti? E' sempre più forte.
I due ‐ all'unisono ‐ tendono l'orecchio. Caronte perde l'equilibrio e quasi cade. Si aggrappa al braccio destro dell'altro che, a sua volta, barcolla. Rimangono per qualche momento in ascolto...(ancora) del silenzio, abbracciati l'uno con l'altro e gli occhi negli occhi. Poi...
Estragon Eccolo!
Caronte Chi?
Estragon Sssssssss! Ma...è soltanto un piccolo gatto bianco!
(Sospiri di sollievo di entrambi. Distensione. Si allontanano l'uno dall'altro). Poi riprendono a parlare.
Caronte Mi hai (quasi) spaventato: per un attimo, sai, ho creduto...Anche io ho creduto a qualcosa; credevo fosse proprio nero: è invece...
Estragon Vedi che anche tu, quando vuoi: allora non sei proprio un maledetto lurido bastardo miscredente! Sei recuperabile!
Caronte Ma è stato un attimo, sì un attimo soltanto: ho creduto...sono bastardo dentro io!
Estragon Sì, lo so quello che sei, amico. Hai creduto che fosse lui?
Caronte Chi?
Estragon Hai creduto che fosse lui? Che fosse qualcuno?
Caronte Ma no, dai, che dici? Ho creduto soltanto per un attimo...Nessuno. Andiamo che l'ora è (già) buona da un bel pezzo, ormai. I morti non ritornano mai, forse ‐ chissà ‐ le anime, quelle dei morti a volte, quelle che nessuno ha voluto o quelle che non trovano pace neanche dopo la morte: ma...non so, non sono sicuro di niente. Ficcatelo per bene in quella testa vuota che hai: anche tu, amico, hai la testa uguale alla mia, sai? Andiamo! Estragon No, aspettiamo ancora un po': magari fino alle tre e poi andremo, se vorrai.
Caronte Aspettiamo ancora un po' allora.
=Post dialogo
il bardo ne: l'appello (degli appelli) Tappezziamo la realtà di buchi neri: per modo che la mente vi si possa dentro infilare, (e) vagare ‐ colà ‐ alla cerca della via d'uscita.
il filosofo cieco (Andromedo) ne: il post‐appello Il tempo è illusione: tutto è illusione; il tempo trascorre ma tu puoi solo rincorrerlo, invano! ‐ Il tempo gira su se stesso ‐ mi disse una volta un monaco buddista di nome Zarathustra, ‐ ma
ogni momento possiede in se il suo senso...Nessuno torna, loro non tornano indietro dal viaggio.
Taranto, 27 febbraio 2017.