Tentazioni
Sono andata al supermercato, e mentre bighellonavo fra una corsia e l'altra mi sono trovata davanti allo scaffale delle marmellate, casualmente! Mi sono detta, ecco, quando mi venisse voglia di roba dolce, mi potrei mangiare un cucchiaino di marmellata. Ho guardato, cercato, e scelto "senza zuccheri aggiunti", è già qualcosa. Un bel vasetto di confettura di arance che ha anche quella puntina di amarognolo che mi piace tanto, e poi ha anche qualche tocchetto di scorza che mi piace tanto. Ho fatto la spesa e me ne sono tornata a casa col prezioso vasetto nel carrellino di nome Danilo. Caro Danilo, adesso quando arriviamo a casa dobbiamo fregare Paolo e fare in modo che non veda la marmellata, altrimenti sai la glice‐sua, dove va a finire? Siccome Paolo, quando torno con la spesa, si siede in pole position e analizza tutto ciò che poso sul tavolo, ho dovuto fare artifizi alla Silvan, ma nascondendo la marmellata in mezzo a un fascio di foglie di coste, l'ho piazzata nel frigorifero, e poi sistemata nel cassetto delle verdure dove sono sicura che lui non va a guardare. Ma la presenza della marmellata in casa ha attivato una specie di iter perverso per cui a un certo punto non ho più capito se la voglia di dolce mi faceva pensare alla marmellata, oppure la marmellata mi faceva venire voglia di roba dolce. Il dubbio ha cominciato ad affliggermi: e se poi un cucchiaino non mi basta? E se non riesco a fermarmi? Ma va là, non sono mica più una bambina, i prossimi sono 67, eh, santo cielo, sono altro che adulta e ho il mio bel carattere. Ci mancherebbe che mi lasciassi dominare da un po' di marmellata di arance! Comunque la presenza del vasetto mi perseguitava. Appena Paolo è andato a dormire, mi sono precipitata in mezzo alle coste e ho acchiappato il vasetto, stando bene attenta a fargli fare il "plop" dell'apertura col rubinetto dell'acqua aperto, perchè Paolo ha le antenne tese anche quando dorme. Poi, sicura che lui non avesse sentito niente, ho preso un cucchiaino, macchè cucchiaino, un cucchiaio non sarà mica troppo, in fondo non è tanto più grosso di un cucchiaino, e poi, uno solo.... Danilo, posteggiato vicino al pianoforte mi guardava malizioso. Beh, credi che non sappia fermarmi? E lì sì, finalmente ho avuto la prova della forza del mio carattere e della mia ferrea volontà: me la sono mangiata tutta.