Terza generazione cresce
Un post di #MaestraMary recita:
<<I bambini non ricordano ciò che cerchi di insegnare loro. Ricordano ciò che sei>>
Ho mutuato la frase in: <<I bambini imparano da ciò che sei, ed anche da ciò che dici, se le tue parole sono coerenti con ciò che fai>>.
E, come mi capita da quando ho l'età di sei anni, mi ha ispirato una favola.
Titolo: Terza generazione cresce.
L'insegnamento di irridere gli altri, parlare male degli altri così sei più in alto tu, essere contento che gli altri stanno male: significa che sei meglio tu.
23 maggio 2013.
Esequie di mio padre.
Ferruccio Amoloro, 15 anni, mi guarda e ride sotto i baffi che non ha.
Sa che sono una 'malata immaginaria' da due anni e ride.
L'ipocondria che non mi abbandona da due anni ha avuto una recrudescenza da fine aprile: mi sono sottoposta ad un esame ed il 'salsicciotto' che mi hanno visto nell'addome due anni prima ed anche l'anno successivo è diventato un palloncino e di nuovo mi parlano di intervento chirurgico.
Ma io sono una 'malata immaginaria' di cui ridere.
Non una persona da aiutare a valutare il da farsi e da confortare.
Il papà di Ferruccio l'estate precedente ha aiutato a trasportare mio padre, sulla carrozzina a rotelle, dal piano superiore al piano terra della casa al mare. Per ringraziarlo di questo atto di carità di cristiana, mio padre gli ha regalato la propria minicar che i sedicenni possono guidare senza patente. L'estate ancora prima, il papà di Ferruccio aveva manifestato interesse per quella minicar e mio padre gliel'aveva offerta per mille euro. Il papà di Ferruccio aveva declinato l'interesse.
Questa estate invece, gratis, l'accetta.
14 maggio 2017.
Incrocio nel sottopasso Bibiana Landri, 16 anni. Anche lei se la ride sotto i baffi.
Sì, sono molto paranoica.
Quando era una bimbetta di due o tre anni per Natale le regalai uno zainetto di Winnie the Pooh: avevo deciso fin dal primo momento di fare un regalino a tutti i bambini del palazzo, dato che eravamo una piccola comunità. Bibiana corre tutta contenta del regalo e strilla entusiasta: "Sono contenta che Lilly e Pino sono venuti a stare qua!". I genitori mi spiegano che avevo proprio indovinato il regalo: Winnie the Pooh era il suo personaggio preferito.
Febbraio 2004. Il ragioniere Casoria invita insistemente me e mio marito ad una cena. Adduco scuse vere ed inventate, ma queste scuse non fannoo desistere l'aspirante anfitrione, lasciandomi come ultima spiaggia quella di dire la verità: "Voi non siete gente che vogliamo frequentare". Purtroppo non approdo a quest'ultima spiaggia. Purtroppo riferisco ai miei genitori che hanno una mezza parentela con il ragionier Casoria di questa insistenza. Ed i miei genitori, sempre aperti e disponibili verso tutti, fanno: <<E perché non ci andateeeee?>> Che dovevo fare dire loro la verità? Sì, avrei fatto molto meglio. Non si può salvaguardare se stessi ed i propri cari se alle soglie dei quaranta ti ritrasformi in una bambina obbediente. E la verità era: <<Quillo è 'na carogna.>>.
Qualcosa che disse il mio ospite durante quella cena, mi dette l'occasione di dire: "Zio Furio, tu leggi Guareschi, Guareschi diceva: <<La gente è stupida: non è contenta quando sta bene, è contenta quando vede gli altri stare male>>. Guardavo il mio interlocutore, ma osservavo le reazioni del'altro commensale, il padre di Bibiana e potei constatare che la frase aveva colto nel segno. Ma naturalmente il padre di Bibiana non cambiò. E come poteva essere diversa la figlia con cotale padre e cotale nonna?
DISCLAIMER. Non è neanche il caso di dirlo. Questo è un racconto. I nomi, i cognomi, i fatti e le circostanze narrate non hanno niente a che fare con omonimi o altri che hanno potuto vivere circostanze anche lontanamente simili a quelli raccontati. E' pura invenzione. Sono solo le mie favole che prendono spunto dai fatti di cronaca e dai post che mi capitano davanti gli occhi. Favole per far ridere i polli.