Tramontana

Il silenzio attorno, il rumore del mare e una sigaretta consumata dal vento, un tipico vento di tramontana. È notte fonda, non c’è nessuno: solo io e il dolce suono delle onde, che sbattono sul bagnasciuga e ritornano indietro.
Tramontana in latino deriva dalla locuzione latina “intra montes” che significa “al di là dei monti”: si riferisce al fatto che proviene dal cuore delle Alpi, cioè dal nord; è un vento freddo che rinfresca l’aria, ripulendola dal torpido caldo. Ogni volta che è presente, spicca un sorriso nelle persone, porta gioie, particolarmente nell’estate: la sua presenza, nonostante sia fredda, riesce a rincuorare le persone, nei pieni giorni di calore.
Oggi, però, non è stata così: oggi la tramontana era pesante, era afosa, soffocante, opprimente verso qualsiasi individuo e cosa; ha portato sofferenza nelle persone e nella natura, da cui nasce essa stessa; chissà, magari è stanca, stanca di essere portatrice di bene, un bene quasi mai ricambiato; o forse, è stanca semplicemente, non ha avuto la forza di poter rinfrescare ciò che c’è attorno.
Non sto parlando di tramontana, sto parlando dell’essere umano: l’individuo di oggi è un soggetto che è completamente stanco, ma al tempo stesso impigrito dai suoi agi e vizi; siamo una massa di persone egoiste, però al tempo stesso siam altruiste, o perlomeno, siam più furbe che egoiste; pretendiamo che ciò che facciamo per gli altri, sia ricambiato un giorno. Abbiamo perso il valore del dare e fare bene altrui: una tramontana che non proviene dal nostro cuore, ma dall’astuzia e dalla presunzione. A volte fai di tutto per le persone: ti mostri cortese, sei gentile; serve un euro? Glie lo presti; hanno bisogno di una sigaretta? Glie la porgi, pur se ne possiedi una esclusivamente per te; non sanno come ritornare a casa? Offri un passaggio, nonostante sei nemmeno di strada. Nella Bibbia Dio afferma di fare sempre del bene al prossimo, ma questo perbenismo che viene effettuato, è solo una forma di individualismo o è parte costituente dell’individuo?
Io non sono una persona credente, per carità, ma sono sempre stata dell’idea che nella vita esistono due categorie di persone: chi può permetterselo e chi no; chi vive situazioni orrende momentanee e chi le ha superate; perciò, dalla vita, ho imparato una grande lezione di vita: aiutare. Se posso essere quella tramontana fresca che rincuora le persone dal caldo soffocante, lo sarò, pur se non viene ricambiata; perché fare del bene deve provenire da te stesso, dai tuoi monti del cuore per poi arrivare a quello delle persone. Nel tuo cammino esistenziale non tutti saranno come te, perciò non ti aspettare mai nulla da qualcuno: al tempo stesso, quindi, pensa anche a te stesso, perché anche il tuo tempio, a volte, ha bisogno di una fresca tramontana, non necessariamente proveniente da qualcuno, ma dal tuo cuor stesso; il tuo cuore è un monumento, mantienilo integro e se mostra segno di cedimento, non prendertela col mondo, ma restauraro; diventare insopportabile come una zanzara, pizzicherà anche te.
E sono qui, col rumore delle onde e questa magnifica tramontana, che mi ha rinfrescato le idee stasera, ma anche riaffiorato ricordi, che non torneranno più.