Trenitalia
4 Trenitalia
La vecchia stazione anno 1995
Ero un soldo di cacio, sputato fuori dalle medie, rincorrevo l'adolescenza.
Narcotico dell'ormone che stava esplodendo...e il sogno di diventare un uomo.
Non so perché ma fui mandato alla scuola di Cicerone sul colle Celio di Rovigo.
Benedetta la mia prof. Di Lettere che mi ci indirizzò e pace all'anima sua dopo che un male se la portò via.
Così un bel giovane ancora 13 enne bambino si fece pettinato e sorridente la foto da mettere in un tesserino..che rapportato all'età era come il passaporto.
“ Attento Pinocchio ...dovrai stare Caro Carletto.. molto attento al lupo, andando scuola” la mamma!
10.000 lire ti durino fino a sabato ehh non darli al “ Gatto e la Volpe!”
Rovigo a quei tempi sembrava “ Nuova York”.. cacchio, l' Upim, le giostre, il Popsy e quella bonazza di tabaccaia che mi chiedeva spaurita a questo socioletto:
“ Son per te le sigarette” Rosso fa un pevaron in viso “ NO, NO SONO PER UN MIO AMICO” o quelle curve di una maggiorata professoressa 30 anne più playmate copertina di Playboy Pam Anderson che filosofia docente; CON CUI SI SAREBBE PARLATO IN MODO MOLTO APPROFONDITO DI KANT E LA SUA “ CRITICA DELLA RAGION PURA.”...ma nel salotto di casa sua (...)
Sarei poi stato portato in “ reparto rianimazione”.
Ricorderò per sempre cosa provai il primo giorno di scuola di un lontano fucking nostalgia...
“ MILLENOVECENTONOVANTACINQUE!!” era settembre e quelle mafalde di mie paesane piene di se come principi del foro, guardarmi male perché non ero da (8) o scribacchiavo “Forza Juve “ sul sedile! Come fossimo ad processo per cannibalismo di una gallina...dopo un mese come Nobile Umberto al Polo nord!
Buongiorno, l'appello al beneamato da non so quanti improperi professore che era tanto buono, come il San Giovese che alla mattina sorseggiava prima di scuola.. all'osteria di Massenzio con Augusto e le PERIFRASTICHE CATILINARIE DI SVETONIO CICERO gIUGURTA MITRIDATE RE DEL PONTO....indigestione sonnellino al corso di recupero!!!
MAMMA MIA CHE TEMPI, COME SI RIMPIANGO DOPO UN VENTENNIO...walkman rigorosamnte con le cuffie e giravano le hit nostalgiche dell'ultimo bacio dell'estate passata dei festivalbar!!! i numeri delle hot ine in televisone...Quella pubblicità “ Buono Buitoni.... Vota Berlusconi!”
Quanti ricordi e che quattro.. e poi 6 e 7...e poi maturo in una America che 5 anni prima sembrava irraggiungibile... nella semantica di quei murales su quella vecchia di ferrovieri e tranviari stazione che ora sta scomparendo come se ne andasse una pagina della mia vita.
“ Adria, Tagllio di Po..Contarina; Lendinara, Badia o Gaiba o un corrierino fino a Padova!” come quelle infinite sfide a Pallone o chiedersi perché proprio un “Tamburello” fu l'ultima curva di Senna? Non c'era ancora la diaspora delle Moldave in transito trentasei ore verso Chisinau con il Pannolone in dotazione o un odissea immaginaria in pullman transiberiano o trans orientpolesano fino a
Vladivostok con Lenin sindacalista organizzatore scafista di donne in cerca di lavoro nel “ Bel paese”Mi ricordo una volta sbagliando a montare sull'autobus fino a Cavarzere chiesi bussando a un campanello: “ Signore per favore mi farebbe fare una telefonata” ad una famiglia, che momenti vedendomi che bussai a casa sua avrebbero chiamato l'Unicef... per aiutarmi.
Noi la cantavamo così la vita con Vasco, Jovanotti, altro che Justin Biber e gli Smartphone, allora c'era lo sciafon della mamma se ti becccava il giornalino VM o le sigarette!
L'agorà era la vita al sabato sera....dopo mezzanotte tornando a casa col gelo del Parnaso ti scivola la candela sulla Kefiah da Arafat del Ciao che si accendeva a pedali e sembrava un sottomarino in un mare di nebbia..se avevi culo o bravitù forse avevi il Phantom Malaguti!
Che queste storie come quelle leggende della Città delle rose non si finiscano mai tramandare come quella volta della voce che Michael Jackson era segretamente ospite al Regina Margherita o che i Visitors stavano appollaiati sul tetto della zia in attesa dell'invasione. Filò di questa vita mia.
Ho una specie di visione che la vita sia una specie di treno dove ci sono passeggeri che salgono e che scendono.
Incontro una famiglia greca gli parlo dei miei viaggi, smonto e gli faccio da Cicerone per Bologna.
AAA...cercasi Caffè
Non so perché ma certe mattine c'è bisogno di n..nutrimento‐odio quei fighetti borghesucciuoli che mangiano alla sera tipo alle 10 perché prima si danno al 2 3 4 spritz‐
Salgo sul treno preso 10500 volte, il regionale veloce 2229 delle 9.50 che fa la spola tra Venezia e il capoluogo emiliano. Possiamo dire che in 20 anni a Bologna ne ho viste di cotte e crude..
Mi ricordo i primi viaggi in treno con Mattia ed Emanuele. quante sigarette nel reparto fumatori
( oggi non c'è più) tutte le ragazze che ho conosciuto in treno nemmeno so!
Dopo che ci fu l'uragano Katrina una mattina entra un tizio esagitato in carrozza:
“ Volevo dire a tutti che Bush è un gran figlio di putttana!” “Davvero un verme lo voglio gridare”!!!
Mi alzo in piedi e gli faccio un sonorosissimo applauso.
La prassi è verificare tutto ciò che è necessario, ho anche una cara signora che mi affitta la stanza quando mi fermo per la notte;.ma prima di partire c'è il doveroso caffè al bar della stazione i
e la immancabile sigaretta..
Ferrara e San Pietro in casale così dopo una opzionale penichella si arriva nel capoluogo felsineo.
Esco dalla stazione comperandomi il biglietto del bus e imbocco il sottopassaggio con quelle scale così buffe che collegano la piazza Matteotti con via dell'Indipendenza, penso ai passi della gente che s incrociano in stazione e magari si rincontrano in un pincopllino di posto nel mondo o su un vattelapesca treno, magari sono fatti l'uno per l'altra e nasce un duraturo amore!
Ho imparato a memoria persino le stazioni che ci sono nella tratta per il Brennero o Piacenza...
a forza di sentirle dire; anni anni e anni si diventa un atlante dei luoghi e degli utenti delle ferrovie.
“ Per la fontana del Nettuno sempre diritti” detto centinaia di volte a sconosciuti gentili passanti che chiedevano informazioni ( Socmel so bulugnaise )
Poi passo dal buon Maxi a sparare cazzata due tre, per e e condirle con filosofia, i crampi di fame mi avvolgono e vado da Paride a prendermi un pacchetto di paglie, aspettando il mezzogiorno che apra la cucina del ristorante.
Giro da via Azzo Gardino e prendo il 28 mitico autobus che mi porta
a Porta San Donato , li so che dopo la, trovo il bacon e le uova ad aspettarmi al Boston cafè.
La Babilonia di via Zamboni e la vita che si sente nel chiacchiericcio liquido di giovani la sera
dammi una birra e ti canto una canzone,
Nnn amare Bologna significa non avere vissuto..
A Bologna ho cantato, sono inciampato a Bologna sono stato in ospedale, ho fatto tante volte l'attore, Bologna ci ho lavorato all'aeroporto... Bologna ho aiutato che era bisognoso, accompagnato i ciechi e
….. a Bologna ci ho fatto anche all'amore!
Vado al Mitico bar in Piazza Nettuno e sono anche io un cliente di cui col mio istrionismo ci si ricorda..nei quattro cantoni gli innamorati si parlano sin dal medioevo. Bologna non è poi così' lontana da casa mia Rovigo e ci sono le torri e la poesia.. a Bologna c'è l'anarchia in piazza Verdi
al 36 di via Zamboni!
Bologna lo stadio e la commemorazione della strage alla stazione il 2 agosto1980.
Bologna la montagnola il mercatino del weekend,.. Bologna che in certi locali mi conoscono bene,.Bologna che ha le torri e i buskers
Bologna è un crocevia di mille e mille storie da Lucio Dalla a Francesco Guccini passando tra tanti scrittori e stereotipi o sguardi simbiotici.
Bologna
dovrebbe avere un decalogo
io dovrei scrivere 10 motivi per amare Bologna..
1. C'è l'università e la più antica
2. trovi sempre un sorriso e la gente è cordiale
3. si mangia davvero bene
4. sei al centro del mondo
5. c'è l'aeroporto
6. c'è sempre musica
7. arrivi in stazione e sembra di sentire il mondo intero
8. c'è il mercatino
9. c'è il medioevo in una piazza
10. ( il mio motivo) pullula di belle ragazze
C'è la camminata a san Luca o la finestra sul Reno ogni luogo sa di un profumo diverso
una sinestesia tra la voce di un vecchio grammofono e un arcobaleno!
A san Luca ci sono andato con 40 gradi fuori ma per quella occasione e la grazia della Vergine Maria ne valeva la pena!
Bologna sa di fumo, di lingue del Bangladesh si una città che ti da il benvenuto.
Passo da mio amico Andrea che vende in via Zamboni a comperare un best seller di Eilio Fede “No grazie carta iguienica forse è più preziosa “ delle pegine di un perfetto leccaculo!
per la strada i libri,..una stracciona che urina sui marciapiedi..
Incontro uno che ho conosciuto un anno o qualche anno fa e ci si saluta con un caffè
Bologna è questo scoprirsi parte di un consorzio chiamato umanità
ad un dottore a cui sii fanno i complimenti appena laureato..
di un pusher che offrendomi qualche droga sa che avrà il mio “ NO!”
Così come Lotta comunista e i ciellini
di quella che aveva la valigia e l'ho accompagnata in aeroporto diretta
a Londra
Londra da dove veniva....la la Bianca..
Lei, una creatura venuta dal cielo...nel 2004...
racconto brevemente A di lei che meriterebbe un romanzo a parte Monto su autobus senza biglietto.. cinque minuti col cardiopalma fino a che non si smonta senza che sia arrivato il controllore
Bologna conosco Julia, Stella, Valentina Martina.. tutte non si possono ricordare
ma se le re incontri sai che ti salutano.
. Monto su autobus senza biglietto.. cinque minuti col cardiopalma fino a che non si smonta senza che sia arrivato il controllore
I
My Ulysses …
22/12/’04
Una volta ero un pezzato¹, ora sono un pezzente con brandelli di passato e altrettanti se non più pensieri.
Avril sta davanti e dietro a scrutarmi, lo skateboard è simbolo di assoluta spensieratezza, quando i miei occhi come scrisse Stefano in una poesia brillavano di incanto infinito.
Ieri ho vissuto un’odissea, la professoressa parlava dell’ “Ulyssess” di Joyce e quando sono tornato a Rovigo a prendere Bianca anch’io pensavo di essere come Leopold Bloom (il protagonista) con i suoi pensieri che gli frullano per la testa. Sono arrivato a casa di Bianca e mi sono seduto sul divano mentre lei preparava la valigia, mi ha lasciato una sporta con un sacco di cose che non le servivano più, di tutto, io volevo accompagnarla all’ aeroporto in macchina a Tessera ma mia mamma non voleva, e così deciso ad andare fino in fondo ho scelto di andare in treno. Canticchiavo dentro di me strofe che inventavo mentre passeggiavo per piazza Garibaldi, abbiamo preso il Taxi per la stazione, la prima volta che lo prendevo a Rovigo, siamo arrivati in stazione preso biglietti e treno, abbiamo parlato di tante cose mentre giungeva l’ora dell’addio, siamo arrivati a Mestre e abbiamo atteso l’autobus per l’aeroporto con tanta gente che partiva spensierata per le ferie natalizie, Ah le ho preso il regalo che ho nascosto sotto il suo cappotto, il Cd della Nannini. avevamo molto tempo da aspettare prima di salutarci del tutto, lei controlla l’orario, fa il check‐in e mangiamo qualcosa, finché non giunge l’ora in cui i nostri sguardi tra tanti ricordi di due mesi fantastici non si spengono come lucciole che gridano ciao, ciao.
Ci siamo abbracciati forte forte promettendoci di scriverci e di rivederci o a Londra o in Italia, io torno in stazione tra un pianto soffocato e lei sale tra le nuvole a breve da dove venne, arrivo a Mestre e mi accorgo che non c’è più il treno diretto, così ho dovuto cambiare a Padova prendendo l’intercity night , due ore di attesa sul binario 1 al freddo gelato di mille pensieri e incertezze future, sigarette su sguardi di uomini infreddoliti e studenti del meridione ansiosi di tornare a casa per le feste finché arriva alle 22‐30 il treno per Lecce e giungo a Rovigo alle 23‐10 dove papà è arrivato a prendermi, Ciao Bianca e grazie; ah alla mattina avevo anche scritto una poesia per Letizia che mi consolò quel triste giorno di umiliazione tra i banchi.
1: Pezzato era la mia sestiglia dei lupetti di cui ero anche capo.
“Bianca vivrà nel mio cuore come tutte le fanciulle che conobbi, ma essa con un posto del tutto particolare”.