Tu ci credi nel destino?
«Annie si guardava il palmo della mano sinistra. Lo chiudeva. Lo riapriva e guardava le linee più o meno profonde. Le avevano contemplato in molti quel palmo. E qualcuno di eccessivamente speciale ci aveva visto dentro un intero mondo, di avventure e grandi vittorie.
Quel qualcuno le aveva realizzato tanti sogni. Tutti in una riga indelebile. Le aveva vinto le guerre dopo avergliele predette. Le aveva regalato una lunga vita e così tanti sorrisi da rendergliela perlomeno serena, quanto accettabile.
Lei guardava il palmo ogni giorno e proseguiva la sua vita a puntate.
Si incrociava con i dispiaceri. Si buttava a terra. Poi ripensava a quel destino e piano piano riusciva a tirarsi su. Infondo era stato predetto quindi non poteva che rialzarsi.
Incrociava le pene nei vicoli e guardandole fiera negli occhi le affrontava senza alcun timore.
Poteva tramutare il cielo in un tappeto di stelle accese. Poteva riempire i bicchieri mezzi vuoti con i colori della gioia. Riusciva a fare tutto, semplicemente osservandosi la piccola mano incancellabile.
Annie, ragazza fragile, nessuno le aveva predetto il futuro. Quella persona dal cuore amico le aveva solo ridato fiducia. Le aveva avvolto l’insicurezza del suo respiro con un fazzoletto di linee trionfanti. Il resto lo stava compiendo semplicemente da sola.»