Tutti A Bordo
Questo racconto malgrado il titolo non ha nulla di marinaresco a parte il personaggio di Romualdo comandante di una nave che effettuava il traghettamento di persone e di mezzi da Messina a Villa San Giovanni e ritorno. Nata e residente a Cingoli in quel di Macerata (balcone delle Marche) Rosalba per premio della promozione alla seconda media ottenne di passare parte delle vacanze a Messina a casa della zia Grazia. La ragazza niente affatto male già all’età di dodici anni attirava l’attenzione maschile e ne era consapevole tanto da cominciare a truccarsi ed a vestirsi alla moda stante le possibilità finanziarie della sua famiglia. Dopo il lungo tragitto sono alla Città dello Stretto, spossata fisicamente, rifocillata con leccornie locali dalla zia si mise a letto nella camera degli ospiti, sono ristoratore immediato sino alle due di notte quando fui svegliata da rumori provenienti da una vicina stanza, la ragazza comprese che si trattava di due persone che stavano facendo del sesso rumoroso. Curiosa scese dal letto, aprì la porta di una vicina stanza e scoprì la zia che si faceva bellamente scopazzare da un filippino. Risatina dentro di sé, tramite pubblicazioni aveva scoperto le piacevolezze del sesso senza averlo mai provato. Al buio ritornò nella sua stanza ma poco dopo, sempre al buio, fu raggiunta da un uomo che prese a dormire vicino a lei. Un profumo di maschio le fece provare una sensazione particolare mai provata, il cotale giaceva ignudo, le sue cose intime allo scoperto, era la prima volta che le vedeva dal vero. Le prese in mano, prima i testicoli e poi il ‘ciccio’ che d’istinto prese in bocca. Poco dopo assaggiò un liquido dolciastro, niente affatto spiacevole, lo ingoiò, a quel punto l’interessato era completamente sveglio: “Chi sei e cosa fai a casa mia?” “Sono la nipote della signora Grazia.” “Mia moglie non mi ha avvisata della tua venuta. “Sono Romualdo il marito, permettimi un po’ di meraviglia, sei una bambina, poco seno, pochi peli sul pube, per il resto…” Rosalba si fece intraprendente: “Invece di fare considerazioni inutili sulle mie parti intime perché non provi a baciarle…” Romualdo cominciò dalle tette per concludere sul clitoride, una sensazione bellissima mai provata dalla ragazza…” “Non è che ti senti male!” “Quale male, è la prima volta che provo un orgasmo. Piuttosto vai nella stanza vicino, un filippino si sta scopando tua moglie.” Romualdo rimase impassibile evidentemente conosceva la tresca, si irò dall’altra parte sino alla mattina quando la zia Grazia aprì gli scuri: “La zuppa l’è cotta venitela a mangiar!” Rosalba in poco tempo era entrata nel mondo sessuale dei grandi, un po’ confusa si fece una doccia e poi in cucina: colazione invitante a base di cappuccini e di cannoli ripieni di crema. “Cara sei ancora in camicia da notte, qui viaggiano maschi arrapati, vestiti.” “Ne ho già provato uno, credo tuo marito, vedo con piacere che non sei gelosa, che ne dici di prestarmi un tuo bichini e di andare al mare?” Un bichini della zia era proprio mini, nel suo piccolo Rosalba faceva la sua figura, veri maschi si stavano avvicinando sinché un bagnino li convinse ad allontanarsi, ricevette una buona mancia, non era il caso di dar spettacolo. Sotto l’ombrellone per evitare scottature Rosalba e Grazia si misero a leggere delle riviste, furono raggiunte da un Romualdo indifferente che non fu degnato di una sguardo da moglie e da nipote. Finito il pranzo: “Non pensi di aver sbagliato, sei passibile di prigione, sei andato con una minorenne anzi ultraminorenne ha meno di quattordici anni!!” “Zia non son venuta a Messina per creare problemi in caso contrario sarò costretta a tornare a casa mia, vieni qui, dammi un bacio, facciamo pace.” Pace fu. La sera a cena c’erano pure i due filippini: lei Allyn classica della sua razza, lui Eduardo (Edy) sicuramente un incrocio con un o una europea, la zia platealmente ne andava pazza. Romualdo spiegò a Rosalba che aveva acquistato il vicino appartamento, aveva inglobato il salone col suo così da avere un gran salone tipo ‘Il Gattopardo’. Nella vicina abitazione rimasta più piccola abitavano i due filippini. Come passare la serata del week end? Grazia non ebbe dubbi, prese sotto braccio Edy e se lo portò nella matrimoniale, a Rosalba non rimase che scegliere l’unico maschietto rimasto, Romualdo, con cui aveva avuto i primi approcci sessuali. “Caro…vorrei dirti tante cose che potrai capire da solo, vacci piano!” Era un lascia passare al primo rapporto con la sua verginità che avrebbe lasciato un ricordo per tutta la vita della giovane. Romualdo cominciò dalle dita dei piedi, Rosalba all’inizio era perplessa, poi capì, una sensazione nuova. Dai piedi su su per le bellissime gambe sino al popò, bocca, collo, tettine ed infine fiorellino a lungo, orgasmi a ripetizione, un anestetico che quasi non fece percepire l’immissio penis, Rosalba anche se giovanissima era diventata una signora. Che estate quell’estate. Rosalba, anche se malvolentieri ritornò al natio borgo selvaggio ripromettendosi a fine anno scolastico di ritornare a Messina ed al suo primo amore.