Un Amore targato BlackBerry
“Un'altra pinta, grazie...” Certo che questa Forster è davvero buona... Scende giù a meraviglia... Che giornata ragazzi, a pensare che solo 3 ore fa mi trovavo a Londra... Gli aerei... Sì... gli aerei... che invenzione! Firenze è davvero emozionante sotto le feste natalizie, si respira una bellissima atmosfera, luci, festoni ed addobbi in ogni dove... Il grande albero in Piazza della Repubblica ogni volta rapisce i miei pensieri e mi fa tornare bambino... Che gioia l'albero, ricordo quando e quanto mi prodigavo nell'agghindare quei rami di abete e che soddisfazione, una volta finito, inserire la spina delle luci nella presa... credo il momento più bello del Natale... Non solo per me, forse per tutti i bimbi... Un'occhiata al BlackBerry per rassicurarmi sul fatto di essere reperibile, non si sa mai, tra le vecchie e spesse mura della città non sempre v' è linea... Rassicuratomi di ciò, seguendo la comune gestualità di tutti i frequentatori di pub, alzai il boccale e mi concessi una lunga sorsata di buona birra. Firenze comincia a mancarmi, l'ho lasciata due anni fa per la volta di Londra, città, questa, sede della mia società di trading. Ecco una mail... il BlackBerry lampeggia di rosso, la apro e ne leggo il contenuto... Altro buon affare in pista, ottimo... Il mio socio è davvero un segugio, lui si occupa di generare nuovi contatti ed io di portarli a contratto, una sola “ R” di differenza, ci giochiamo spesso su questa cosa... Con un sorriso a 360 gradi, vuotai avidamente il boccale di birra e richiesi il conto... “ Solo 9,00 Euro, Signore...” ... “ Solo o Sono 9,00 Euro?” ... Il mio acquisito humour inglese a volte non è compreso, considerando il viso inebetito del barman... Pagai appositamente con una banconota verde da 100,00 Euro, giusto per farlo ammattire con il resto, ed ottenutolo mi diressi a testa bassa verso l'uscita. Non ebbi il tempo neanche di mettere fuori la punta della scarpa, che mi scontrai con qualcuno, anch'egli, presumo, distratto da altri eventi... Con l'urto il mio Smart Phone prese il volo terminando il suo percorso dentro una piccola pozza d'acqua piovana... Inorridito osservai il mio gingillo a mollo... “ Mi scusi tanto...” Una voce di donna spezzò il silenzio... “ Non c' è di che...” ‐risposi un po’ inacidito‐A questo punto alzai gli occhi e dinanzi a me c' era una ragazza dai capelli biondi, con visino angelico e gli occhi cerulei... Che dire... Carina davvero... Mi chinai per recuperare il mio Mobile e lei disse “Suvvia, non c'è bisogno di inginocchiarsi al mio cospetto” ... Nel mentre le mie dita venivano a stringere l' inumidito telefonino, alzai lo sguardo e vidi che il suo viso aveva un sorriso davvero sincero e penetrante... Raccolto il BlackBerry, ella mi porse uno Scottex e mi disse “Forse questo le sarà utile” ... “Grazie mille Maestà“ ... “ Son 5,00 Euro per il saluto ed una birra offerta in memoria del mio Cell” ... “ Affare fatto” mi disse... Entrammo nuovamente al James Joyce Pub e prendemmo postazione al bancone... “Due pinte di Forster, grazie, ed il conto a Sua Maestà” ... Il barman mi guardò esterrefatto e con il sorriso di chi, in fondo in fondo, non ci capiva nulla, iniziò a spillare le due birre... “ Oltre che “ Elisabeth” , potrei conoscere il Suo nome di battesimo?” “ io sono Luca, nice to meet you” ‐due anni di Londra hanno giovato al mio vacillante inglese scolastico‐” Nice to meet you too, Mirta” ... Afferrai delicatamente la sua mano e mimai un baciamano da Ballo delle Debuttanti... Lei morì dal ridere e disse “ Sir Luca...” e si inchinò... Che risate ragazzi... Diedi uno sguardo al mio BlalckBerry e mi accertai che funzionasse, rasserenato impugnai il boccale che intanto ci era stato servito e brindammo al nostro incontro. La prima cosa che mi chiese fu la seguente “ Che ci fa un tipo come lei qui al pub?” ‐da premettere che in Italia non è usuale incontrare persone vestite in giacca, cravatta e soprabito in un pub, a differenza di Londra, dove è normalissimo incontrare soggetti alla mia stessa stregua‐” Nulla di strano, son venuto per un biglietto aereo...” ‐risposi‐” E Sua Maestà, invece?” ‐le chiesi‐” A cambiare piano di volo” ‐mi rispose‐” Bene bene....” ‐ replicai‐A quel punto grosse risate echeggiarono al bancone... “ Sa che lei è davvero simpatico?” ‐affermò‐” Sa che lei è davvero acuta?” ‐risposi‐” Dobbiamo continuare a darci del Lei, o possiamo anche osare di intraprendere una discussione un po’ meno formale, anche se ad una Regina bisogna sempre portare rispetto” “ Rispetto sempre, ma accetto l'invito a minore formalità e quindi le ordino di essere meno formale” “ Ogni Sua volontà è un ordine, Maestà” ‐seguito ovviamente da un inchino con mano alla fronte... Parlammo del più e del meno ed altre due pinte vennero da noi ordinate, anche se per me si traducevano in 264 Cl di malto e luppolo a stomaco praticamente vuoto... Accantonata l' ilarità parlammo un po’ di noi, delle nostre vite, delle nostre professioni e lei rimase molto entusiasmata dal fatto che il sottoscritto conducesse una vita lavorativa un po’ fuori dai normali canoni. Lei si occupava di amministrazione presso una società di servizi avente sede in Firenze. Chiacchierammo ancora un po’ e poi, dato uno sguardo all'orologio, mi resi conto che l' happy hour pomeridiano era già abbondantemente terminato. “ Hai fretta di andare ?” ‐mi chiese‐” Assolutamente, è solo lo stomacuccio mio che reclama sostanze nutritive. Ho mandato giù 4 pinte di birra a stomaco vuoto e lui adesso si lamenta un po’, ecco tutto...” “ Non dirmi che sei a dieta e che stasera hai pensato ad una insalata, anche scondita, come deterrente per il tuo appetito” ‐le chiesi‐” Ti sembro una persona che ha necessità di seguire una dieta?” ‐mi rispose con aria accomodante‐” Si... certo... mi sembri proprio una persona che ha necessità di seguire una dieta assolutamente genuina, gustosa e ricca di sapori ed è per questo che ho pensato, rispettando le tue esigenze, di invitarti a cena. E visto che le diete son sempre dettate da orari ben stabiliti ed improcrastinabili, è giunta proprio l'ora di andare, altrimenti potrebbe essere compromesso il tuo orario ed io non voglio assolutamente rischiare la tua salute...” ‐le risposi‐” Ah Be’, trattandosi di salute, tutto cambia... Hai l'auto parcheggiata qui vicino?” ‐replicò‐” Si, certamente, ad Hammersmith Bridge, proprio due passi da qui” ‐risposi sorridendo‐” Posso guidare” ‐rispose divertita‐” Figurati, anzi è un piacere...” ‐affermai‐” Prima di montare sull'auto e quindi impazzire per posteggiare, hai un posto da suggerirmi per cena, sempre seguendo i tuoi canoni dietologici?!?” “ Al momento mi viene in mente solo casa mia, ma non so se per te è indicata” “ Chi non si troverebbe a proprio agio a Buckingham Palace?” ‐risposi sorridendo‐” Ah beh... Già... Dimenticavo di vivere lì” ‐replicò sorridendo divertita‐” Allora chiamiamo un cocchio al 4242 e ci facciamo accompagnare” “ Certo che trovi sempre le soluzioni più adatte... Ok... vada per il cocchio” . Composto il numero di “ Radio Cocchio” , attendemmo solo 5 minuti all'arrivo del mezzo e, assegnata una direzione al “ cocchiere” , intraprendemmo il cammino verso “ Buckingham Palace” ... Passammo dinanzi ad una enoteca in Piazza De' Pitti e chiesi al tassista di accostare un attimo. Scesi dal taxi velocemente e mi diressi verso l'entrata del Wine Shop. Di fretta mi approvvigionai di un ottimo Rosso Castel Banfi, preso in duplice “ copia” , e mi catapultai verso la macchina. Viale Ariosto non era lontano da lì, quindi la nostra corsa terminò dopo poco tempo. In prossimità del designato civico, Mirta invitò il conducente a rallentare. Giunti a destinazione, dinanzi ad un grigio cancello, la corsa ebbe termine. Pagai il dovuto e scendemmo dall'auto. Un “ beep” annunciò l'apertura del cancello ed una volta aperto ai miei occhi si presentò un bellissimo giardino. Percorremmo il vialetto e svoltando a sinistra arrivammo dinanzi ad piccola e graziosissima dependance rivestita di pietra serena. Mirta viveva lì. Al solito le chiavi non si trovano mai velocemente e come consuetudine alla tradizione anche quella volta ci vollero più di due minuti prima che il battente del portone segnasse il via libera. Entrai in punta di piedi, quasi emozionato, e mi accolse un graziosissimo ambiente arredato in perfetto stile country. Lasciai il mio soprabito ben sistemato dentro il porta abiti sulla destra e mi diressi verso il camino, tre gradini più in basso. Mirta stava accingendosi ad accendere il fuoco, rimasi dietro di lei con le due bottiglie in mano osservandola attentamente. Era davvero una bellissima donna. Scorsi due balloon su di una credenza e mi precipitai verso di loro. Annaspai un attimo, ma come prevedevo il “ tirabusciò” era lì in zona. Mi adoprai a stappare una delle bottiglie, versai il rosso contenuto dentro i due balloon e mi diressi verso di lei. Offrii alla sua vista il purpureo vino e la invitai ad un brindisi. Lei rimase estasiata da questo, lo potevo leggere dai suoi occhi. Si avvicinò e mi disse “ Non mi era mai accaduto di trovarmi così tanto in sintonia con una persona che fino a tre ore fa per me non esisteva...” ‐mi disse con dolcezza infinita‐” A noi ed alla tua bellezza” ‐questo fu il brindisi‐ bevemmo un sorso di vino e dinanzi alla luce fioca del camino le nostre labbra si unirono...
Fu una serata memorabile, romantica ed intensa, ricca di dolcezza e carica di sentimento. Seduto accanto a lei, con la sua mano ben salda tra le mie, diedi un'occhiata al BlackBerry che giaceva silente sulla credenza dinanzi a noi; il suo led verde mi ricordò della sua presenza, quasi mi schiacciasse l'occhiolino, ed io nella mia mente “ lo ringraziai” in quanto se non fosse finito a terra a seguito dell'urto, molto probabilmente, mai avrei conosciuto Mirta e forse il mio cuore ancora non traboccava d'amore...