Un appuntamento importante
Nessun suono veniva dalla strada, c’era un gran silenzio intorno. Si girava e rigirava Giovanna nel suo letto senza trovare una posizione che le andasse bene.
Guardò a lato per vedere se era sola o se sua sorella Caterina si fosse già alzata: ma no, era ancora lì sommersa nelle sue lenzuola e non si muoveva. Giovanna di colpo si ricordò dell’appuntamento molto importante che aveva quella mattina; era un appuntamento di lavoro che se andava a buon fine le avrebbe cambiato completamente la sua vita. Guardò sul comodino la sveglia domandandosi perché non aveva ancora suonato, lo capì subito leggendo l’ora che segnava le tre di notte! Sbuffando ritornò a rifugiarsi tra e abbondanti coperte, aveva ancora un sacco di tempo prima delle sette le il suo appuntamento era stabilito per le dieci del mattino, Giovanna però continuava a sentire quello strano silenzio fuori dal comune accompagnato da un vago disagio.
“sarà perché sono agitata per domani mattina” pensò.
Considerando che quell’agitazione le stava togliendo gli ultimi rimasugli di sonno decise di alzarsi e farsi una bella cioccolata calda e poi magari ritornare nel letto fino all’ora di alzarsi. Mentre armeggiava vicino ai fornelli si soffermò a pensare a quello che doveva dire durante quel colloquio per presentarsi meglio che poteva. Aveva visto quell’inserzione sul giornale che faceva proprio al caso suo visto che cercavano un’interprete poliglotta e lei parlava correttamente l’inglese, il francese e il cinese. Aveva subito chiamato e preso un appuntamento per quella mattina alle dieci. Si sedette davanti alla sua tazza di cioccolata fumante e mentre aspettava che si raffreddasse un poco prese, come faceva sempre nei piccoli spazi vuoti di attesa tra una cosa e l’altra, uno dei suoi blocchi che teneva disseminati in ogni stanza a portata di mano e iniziò a buttare giù schizzi di donne in posizioni ed abiti diversi, era questa la sua seconda grande passione dopo le lingue che aveva studiato con passione. Disegnare le veniva naturale e le calmava i nervi e le tensioni. Mezz’ora dopo un po’ più rilassata provò a tornare sotto le coperte, ma non riusciva ugualmente a riprendere sonno e decise di fare una bella doccia calda e bollente. Il tempo riprese il suo ritmo e tra un pensiero e l’altro e dopo essersi asciugata i lunghi capelli corvini si soffermò ancora davanti allo specchio a truccarsi e con piccoli gesti sapienti, riuscì a valorizzare alcune parti del suo viso. Al suono della sveglia, chiamò sua sorella incitandola di preparasi velocemente dovendola accompagnare all’università che si trovava sul suo percorso e le avrebbe dato uno strappo.
Caterina era un po’ più lenta a prepararsi, lo era sempre stata e per farla muovere bisognava sempre spronarla ripetutamente per cui le preparò la colazione in modo che una volta uscita dal bagno non avesse altro a cui pensare. Nel frattempo si preparò anche la sua borsa con tutti i documenti che sarebbero stati necessari per quel colloquio nel caso fosse andato bene e l’avessero assunta. Mise anche i suoi blocchi per disegnare “il suo antidepressione” come la prendeva in giro sua sorella.
Ancora le parve di sentire aleggiare nell’aria quello strano silenzio che non l‘aveva ancora abbandonata, era come se qualcosa dovesse andare storto per quell’appuntamento, scrollò il capo per buttare quella sensazione alle spalle.
Partirono, era tutto perfetto o almeno così le pareva … infatti dopo pochi metri le toccò tornare indietro perché Caterina aveva dimenticato di prendere i suoi appunti importanti per l’università.
“accidenti, questo contrattempo non ci voleva” pensò preoccupata …
Partirono di nuovo, il traffico si era fatto più fitto ma si riusciva a viaggiare ancora bene; arrivate all’università Giovanna fece scendere Caterina e la salutò con un bacio affettuoso.
“ciao Giovanna e tanti auguri per il tuo appuntamento, che vada tutto nel migliore dei modi!” la salutò sua sorella e corse via.
Giovanna la guardò sparire dietro la grande porta dell’università poi guardò l’orologio.
“uh …. mancano solo tre quarti d’ora all’appuntamento, mi devo sbrigare!” pensò ansiosamente.
Sembrava che tutto filasse liscio ma ad un certo punto si trovò bloccata in un ammassamento di macchine, erano tutte ferme e non si riusciva a fare neanche un metro. Scese dalla macchina per cercare di capire come mai erano tutti fermi, chiese qua e là, sentì qualcuno che diceva che forse era successo un incidente più avanti perché c’erano i carabinieri e l’ambulanza che bloccavano la strada.
Di nuovo le prese quel senso strano di sgomento e le venne paura di non riuscire ad arrivare puntuale all’appuntamento, era imbottigliata e non poteva andare né avanti, né indietro, cercò di telefonare alla ditta di Import/Export dove doveva recarsi ma il telefono era sempre occupato; si rassegnò ad aspettare che la situazione si sbloccasse.
Finalmente venne liberata la strada e Giovanna poté ripartire, era molto tardi. Posteggiò la macchina senza troppi problemi, prese la sua borsa e corse più che poté fino alla porta del palazzo dove doveva entrare, si fermò un attimo a riprendere fiato e guardò l’orologio sconsolata vedendo che segnava le 10:30. Entrando vide una signorina con le funzioni di segretaria, si fermò a spiegarle la situazione.
“buongiorno sono Giovanna P. io avevo un appuntamento per un posto di lavoro da interprete alle dieci ma sono stata bloccata nel traffico e sono riuscita ad arrivare solo ora.”
La segretaria guardò la sua agenda
“mi spiace signorina Giovanna, si lei aveva appuntamento alle dieci ma non essendo qui a quell’ora, sono passate al colloquio le altre due candidate” disse e aggiunse:
“se crede posso fissarle un altro appuntamento per martedì prossimo alle dieci, però credo che, forse, il posto sia già stato assegnato, le farò comunque sapere, tanto abbiamo tutti i suoi dati!”
A Giovanna venne un nodo alla gola, era andato tutto storto, sembrava che il destino le avesse messo costantemente i bastoni fra le ruote!
Sconsolata scese al piano terra ed uscì dal caseggiato. Si guardò intorno, continuava ad avere quella strana sensazione data da quel silenzio sentito la mattina ma ora era una cosa diversa, le dava la sensazione che quel silenzio la volesse abbracciare amorevolmente.
“ma che senso ha!” pensò stizzita.
“ ho probabilmente appena perso la più grande occasione di lavoro della mia vita” aveva bisogno di fermarsi un attimo a riflettere, si guardò intorno alla ricerca di un bar dove prendere qualcosa di caldo e scarabocchiare qualche schizzo che l’avrebbe certamente aiutata per mollare la tensione interiore.
Dall’altra parte della strada vide l’insegna di un bar con dei tavolini nel “dehors,” attraversò la strada, andò all’interno del bar ad ordinare e si sedette fuori poiché aveva proprio bisogno di sentirsi libera all’aria aperta e si mise subito a fare i suoi schizzi per distendere la tensione ….
Di fianco a lei c’era un gruppetto di persone sedute in cerchio ad un tavolino, donne e uomini che discorrevano le pareva di lavoro, anzi un bel ragazzo vestito con raffinatezza e alla moda pareva stesse dando agli altri delle direttive di lavoro.
Istintivamente a Giovanna venne naturale aggiungere ai suoi schizzi stilizzati uno schizzo dell’uomo che aveva di fronte e si sentì invogliata a ritrarlo. Quando arrivò il cameriere con la sua ordinazione, il suo tavolino era disseminato di fogli così Giovanna si accinse a liberarlo velocemente ma nel fare questa operazione le scivolò per terra lo schizzo che stava facendo proprio ai piedi del ragazzo che stava ritraendo.
Il ragazzo non poté far a meno di vedere lo schizzo, lo raccolse e lo guardò, poi glielo porse con un sorriso. Giovanna divenne paonazza rendendosi conto che non era molto bello ritrarre una persona a sua insaputa!
“ecco, il coronamento di questa tremenda giornata che finisce in gloria, accidenti!” esclamò dentro di sé.
Ma le cose si misero in modo molto diverso ….
“tenga signorina, il suo schizzo” la guardò con i suoi occhi di verde smeraldo.
“se è me che ha ritratto è anche somigliante, complimenti! Ed è anche bello lo schizzo stilizzato che ha fatto, lei è una stilista di moda?” le chiese
Giovanna gli spiegò che veramente lei era una interprete ed era da quelle parti per un colloquio di lavoro tremendamente fallito per essere arrivata in ritardo a causa di un incidente stradale.
Lui subito prese la palla al balzo e presentandosi le disse:
“Io sono Maurizio D. e sono a capo di un importante atelier di alta moda proprio qui sopra, se guarda in alto può vedere l’insegna; sto giusto cercando una brava stilista, noi viaggiamo molto e quindi il fatto che lei parli più lingue sarebbe un vantaggio e da quello che vedo qui lei ci sa fare con i bozzetti e a creare; avrei io un’opportunità di lavoro per lei e se le può interessare potremmo salire in sede e parlare in dettaglio.”
Giovanna non poteva credere alle sue orecchie a quella fortuita coincidenza. Andò sopra nell’atelier e presero accordi per un eventuale ingaggio di lavoro.
Era soddisfatta adesso quella giornata iniziata male, attraverso una strana coincidenza si stava risolvendo dandole anche l’opportunità di lavorare con entrambe le sue passioni!