Un giorno di Settembre
Quel feeling, da subito innescatosi tra me e lei, mi lasciava senza fiato. Nel mentre erò lì ad osservarla.
Lei mi parlava di tante cose, mai centrate su se stessa, non amava essere egocentrica.
Io l’ascoltavo, rapito dalle sue movenze.
Così Donna! Così semplice e al tempo stesso inevitabilmente complicata.
Tutto ebbe inizio in un giorno di Settembre sapete uno di quei giorni in cui fa ancora abbastanza caldo per poter dire è finita l’estate.
Ero in zona Madison Square, appena uscito da quel caffè dove attendevo l’ora esatta per essere puntuale a quell’appuntamento di lavoro.
Erano le 8:00 Am.
La mia Amanda, “oggi mia moglie” sposati da circa dieci anni, era già nel suo ufficio, di tanto in tanto qualche telefonata per chiederle se sarebbe ritornata a casa per l’ora di cena.
Certo amore! Tira pure fuori il rosbiff dal frigo e quell’insalata di patate che ho preparato ieri prima di andare a letto.
Queste le sue raccomandazioni per questa giornata.
Cara dimmi l’ora in cui sarai a casa. Anche io stamane, ho una giornata colma di impegni. Non vorrei tardare, anzi vorrei essere puntuale per cenare con te! Ma preferirei incontrarti in un posto magari, dove mangiare un boccone come da tanto vorrei fare, piuttosto che starsene lì al chiuso.
A volte questo bisogno di evadere, dalla solità routine.
Stare insieme passare un momento romantico, diverso, emozionante, stimolante, di intimità in un locale adatto a lume di candela soli con in torno il resto del mondo.
Allora va bene mi disse!
Le risposi: ora riattacco, ho un appuntamento con Joe riguardo un progetto non posso trattenermi oltre modo.
Baci Amore!
Joe ed io ci incontrammo.
Discutemmo sulle varie fasi del progetto da attuarsi, io e Joe ci occupiamo di costruzioni di edifici.
Nello specifico strutture scolastiche.
Nel mentre ci spostammo percorrendo in auto il tragitto, diretti al Trade Center. Eravamo quasi a due isolati da esso, erano circa le 8:45 del mattino un boato poi un altro, non capimmo bene cosa stesse accadendo, un solo pensiero mi sussultò nella mente.
Un immagine improvvisa d’innanzi ai miei occhi! Amanda ed il suo splendido sorriso.
Ebbi paura si, tanta paura. Nel mio animo in quello stato parole si susseguivano , poi chiamate tutto così tremendamente confuso. Questa sera la cena amore, io te con intorno il resto del mondo per te che non ami essere al centro delle cose. Non vi sarebbe stato nulla più di tutto questo.
Apprendemmo chissa come, eravamo scossi, più che scossi, che alle due torri gemelle, “Le twin towers” vi era stato un attentato catastrofico, disumano da proporzioni immani.
Il mio non fu uno di quei pensieri che potei allontanare da me. Oppure dire no, non mi riguarda, non è la realtà!
So soltanto che: da quel giorno la mia vita è cambiata e non sarà mai più la stessa. Come per tanti altri, che come me, in quell’attentato dell’11 settembre, hanno perso la propria ragione di vita, e per tutti coloro che hanno, prima di tutto perso la loro vita. Potevano essere ancora qui, con i loro sogni, le loro speranze, con tutto quello che potevano fare ed ancora dare.
Per Amanda, come per Sarah, come per Andrew o Michael.
Vite spezzate, annientate cosi barbaramente! Una storia mai finita, che mai potrà e dovrà essere dimenticata.
“Nel mio ricordo ti ritrovo ancora ogni qual volta io voglia.
Di tanto in tanto provo a rialzare con timore gli occhi al cielo e vedo nuvole, soltanto nuvole.”