Un giorno particolare
Era un bel giorno autunnale, illuminato dal sole inaspettatamente fulgido, che con il suo passo lento ma costante descriveva via via il solito arco, che congiunge l’alba al tramonto, come era sua pratica quotidiana. Era un giorno particolare. Non faceva caldo. C’era un incantevole tepore tale da suscitare invidia alla primavera, il quale avvolgendo dolcemente l’aria, effondeva fragranze profumate ed effluvi emozionanti, olezzi freddamente stimolanti, profumi soavemente eccitanti, e dava sincero conforto ai cuori di Laura e Leucio, ormai in dolce posa estatica, ricca di brividi amorosi. Laura e Leucio si erano incontrati e conosciuti il giorno prima e, come succede inspiegabilmente tra una donna e un uomo, si era instaurato tra loro un improvviso e attraente rapporto empatico. In questo rapporto si erano fusi reciprocamente stima, simpatia, intimità, attrazione fisica, affinità elettive, sentimenti generanti emozioni appassionate, tremolii passionali, così da costituire tra questi un inspiegabile scioglimento e da generare una soluzione omogenea tale da alterare le caratteristiche di ognuno, come quando lo zucchero sciogliendosi nell’acqua fa acquisire a questa dolcezza e perde nel contempo la sua salda solidità causata dall'acqua. Si comportavano come se si fossero conosciuti da molto tempo, Laura e Leucio. Passeggiando, infatti, tra i cespugli di un rigoglioso giardino stavano abbracciati come se costituissero un corpo unico, una sola entità, un’eccezionale essenza vitale, due cuori che pulsavano all'unisono. I loro sentimenti genuini, sinceri, semplici, autentici, spontanei, erano sgorgati dai loro cuori come l’acqua limpida e fresca che erompe da una scaturigine rocciosa di montagna. Laura compiva il compleanno quel giorno e voleva festeggiarlo con il suo fulmineo amore, in solitudine, lei e lui da soli. Sentiva di rifuggire in quel memorabile giorno, importante per la sua unicità, a differenza dei compleanni trascorsi, dallo schiamazzo degli amici che avrebbe alterato quella profonda intimità passionale che si era instaurata tra lei e Leucio. Mentre il dì si approssimava ormai alla fine, decisero di recarsi al mare per osservare il tramonto all’orizzonte, dove il cielo si sposa con la terra, dove il divino si fa terreno, dove l’umanità viene esaltata dal celeste. Innanzi ai loro occhi, quando giunsero, si presentò uno spettacolo stupendo, eccitante, meraviglioso. Un pianoro fluido, azzurro tendente al rossastro con sfumature colorate indicibili, mescolate con naturale maestria, era cosparso da leggeri e tenui flutti, le cui creste illuminate dai fervidi raggi solari ormai fievoli assumevano le sembianze di tante lucciole festose che, in caotico movimento accompagnato dal monotono suono generato dalla risacca, mostravano la loro gioia e la loro contentezza per la felicità che univa i due innamorati. Laura e Leucio rimasero attoniti, intenti a giocare con i loro sentimenti reciproci, stando abbracciati e seduti sulla rena a guardare quel sublime spettacolo che la natura gli stava offrendo, e che li aveva uniti ormai per sempre. In un attimo gli apparve improvvisamente come un lampo a ciel sereno il raggio verde che catalizzò il travaso dei loro sentimenti reciprocamente.