Un giorno, per caso
Sono qui, sola. Davanti a me il blu immenso, cielo di zaffiri che addolcisce l'austerità del mare tormentato come la mia anima. L'autunno è alle porte ma l'estate dona ancora calde giornate di sole quasi come per dispetto. Cammino, la brezza marina accarezza la mia pelle e mi trasporta in un'altra dimensione, un angolo di paradiso tutto mio dove ci sono io sola con me stessa. Nella mia testa? pensieri belli, ma soprattutto pensieri tristi, malinconici pieni però di speranza, la speranza che un giorno dalle mie lacrime nasca un fiore, il fiore della gioia. La risata di un bimbo come un dolce risveglio mi distoglie dai miei pensieri, è lì, tra le braccia della sua mamma, basta poco per renderlo felice, una smorfia buffa, un verso strano e tanta serenità! davanti a me tre pescatori attendono pazienti che qualcosa abbocchi mentre le loro donne tanta pazienza non hanno più, continuo a camminare, un bellissimo Labrador nero corre da me, vuole giocare, ma ecco arrivare lui, con un dolce sorriso si scusa e il mio cuore per un attimo si ferma, tante parole invadono la mia mente ma nessuna di esse riesce ad uscire dalla mia bocca, i nostri sguardi parlano per noi, e come se ci conoscessimo da sempre, un trasporto unico, i nostri corpi si attraggono inevitabilmente, un bacio, un solo, unico, indimenticabile bacio poi… uno squillo, in quel momento, ASSORDANTE di cellulare, sul display leggo: amore mio, sarà la fidanzata, la moglie, la figlia o l'amante… che importa, di sicuro non sono e non sarò mai io… PER FORTUNA!
Riprendo a camminare... sola.