Un giro all'inferno
M. è bella, cercava una casa ed ha trovato noi.
Poi ha cercato noi e non so se ha trovato ciò che voleva.
Siamo andati con le solite aspettative e le solite bottiglie.
M. è bella, di quel biondo sottile, con occhi grandi e chiari e tratti delicati, con pochi spigoli, sembra un angelo.
Ma gli angeli, si sa, reggono poco il vino e, dopo un paio di bottiglie, è là che guarda divertita l'amica che si sfila le mutande.
Antonio è senza maglietta, se lo può permettere, io faccio le carte e la prossima sarà lei.
Non rimane altro da togliere e così finisce il poker, tocca a me scegliere, scelgo lei, Antonio se ne farà una ragione.
M'accompagno con una bottiglia di vodka liscia, una mezza di sciroppo di menta e un paio di bicchieri.
Lei mi sbatte sul letto e inizia a danzare.
Chissà da quanto aspettava una serata così, l'avrà preparato bene il suo giretto all’inferno.
Si avvicina, mi sfiora e mi spiega ciò che non le piace fare e quello che non devo fare, troppo tempo in paradiso rovina le migliori intenzioni.
Ma adesso tocca a me e inizio a baciarla dove non dovevo e a toccarla dove non potevo.
Ho catturato un angelo.
È il momento delle lacrime, dei sensi di colpa, un angelo deve almeno salvare la faccia.
Preparo altri bicchieri, la menta è finita ma ormai non serve più, il suo l'ha fatto, alle brave ragazze serve del dolce per poter dire: "Non pensavo fosse così alcolico".
Asciugate le lacrime è ancora su di me, senza danze, senza tabù.
Ora dorme, sembra ancor di più un angelo.
Ho trovato qualcosa da scrivere ed ho la vodka da finire.
La guardo, sembra appagata, starà sognando dell'amica, di quando si scambieranno dettagli piccanti o parleranno di amori eterni che difficilmente resteranno tali.
Faccio i conti, anche stavolta sono andato pari: lei ha avuto il suo giro nel mio inferno ed io riempito altri fogli.
Trucco le carte per la prossima mano, sapendo che ormai rimane poco da vincere o da perdere.