Un'Opera Buona
La timidezza? Coi tempi che corrono sembra non alberghi (vi piace alberghi?) nè nei giovani e tantomeno negli anziani, ambedue le categorie hanno un bel da fare nel mantenersi a galla in una società spietata in cui i vecchi valori non hanno più senso, l’unica cosa importante (oltre alla salute) è il lavoro, che spesso manca o si perde, o la ricchezza ereditata dai soliti culi… fortunati.
Abitante a Messina Albertoo sin da piccolo aveva dovuto combattere con la insicurezza ereditata dalla madre, deceduta troppo presto, e malignamente sottolineata dal padre gran tombeur des femmes ma poco incline a capire la natura del figlio.
Al a scuola, dalle elementari alle medie superiori, cercava di mascherare questo suo problema con delle battute di spirito non sempre apprezzate dai compagni, in parole povere era diventato un solitario. L’unica sua fortuna era stata l’aver vinto un concorso alla Camera di Commercio ma, ottenuta la indipendenza economica, decise di prendere il volo dalla casa paterna a Messina e comprare un’abitazione in provincia, ad Alì Terme, anche se ogni mattina doveva sobbarcarsi il tragitto da casa all’ufficio, l’importante per lui era star lontano da suo padre anche se formalmente ma solo formalmente i loro rapporti erano buoni.
In ufficio la situazione non era migliorata, era l’unico scapolo che non faceva la corte alle damigelle che volentieri di sarebbero accoppiate con lui tenuto anche conto che, tutto sommato, era un bell’uomo: altezza unoesettantacinque, fisico longilineo, accuratamente vestito ma..ma..con difficoltà a relazionarsi col gentile sesso. Conseguenza che le dame come i compagni d’ufficio lo avevano dipinto come allergico al fascino femminile e quindi…
L’unica persona che gli stava vicino moralmente era Anna che spesso si rivolgeva a lui per pratiche d’ufficio per lei ostiche ma anche per alleviare i suoi stati d’animo.
Anna era felicemente maritata con Armando più anziano di lei, anche la baby era oggetto di pettegolezzi soprattutto da parte delle colleghe invidiose sia per la sua eleganza che per il patrimonio immobiliare del consorte ammontante a vari milioni di Euro. (Cosa viene e a fare in ufficio a rubare il lavoro a chi ne ha bisogno!) una delle tante frasi caustiche che però si ritorcevano sulle pettegole dato che non ottenevano alcun risultato.
Un giorno Anna: “Alberto perché non ti fai una crociera, a giorni attracca a Messina la Golden Star, fa il giro del Mediterraneo, è una nave modernissima, lì troverai di tutto dal teatrino alle piscine, alla casa da gioco, al vitto eccellente oltre che qualche bella in cerca di avventure…”
Alberto nicchiò molto ma alle insistenze della piacevole collega di ufficio si convinse e prenotò una cabina singola con visione esterna, una delle migliori al primo ponte, quello più ambito.
In sala mensa si trovò al tavolo di due anziani e simpatici signori con i quali legò sin quando la dama, cinquantenne, con un gran sorriso prese l’iniziativa e da sotto il tavolo gli mise un piede fra le gambe, sicuro segno di gradimento della sua compagnia. Alberto ancora infantilmente considerava le signore al di sopra di trent’anni anziane e quindi si guardò bene di aderire alla richiesta e cambiò tavolo. Evidentemente le dame della nave avevano scoperto in lui un fascino particolare, in quest’altro tavolo erano sedute tre ragazze decisamente appetitose, Alberto fu invitato nel teatrino, fece amicizia con loro e, alla fine dello spettacolo, si trovò una delle cotali in cabina che, con un gran sorriso, si spogliò completamente ed andò a farsi una doccia. Davanti ad un nudo femminile mai visto, Alberto rimase imbambolato, da quel suo atteggiamento la signorina capì bene che non era il caso di continuare e se ne andò sbattendo la porta e pensando “Proprio a me doveva capitare un omo!”
Dopo questa figuraccia Alberto non se la sentì più di continuare la crociera e sbarcò nel porto di Tangeri. Aereo per Catania e poi rientro ad Alì Terme quanto mai frustrato.
Rintracciato al telefonino da Anna, quest’ultima capì che non era più sulla nave e si fece confessare, con lacrime amare, la triste avventura che aveva profondamente colpito il suo collega e amico. Evidentemente Anna aveva l’anima del buon pastore, raccontò tutto al marito e poi una richiesta particolare: “Voglio andare a casa di Alberto, non vorrei che facesse una sciocchezza, troppo è stato il suo shock!”
Alfredo la prese sull’umorismo: “Non vorrei che ti violentasse…” “Lo sai che quello è il suo grande problema, da quel punto di vista puoi stare sicuro, non è invece che tu approfittando della mia assenza…” “Mi hai dato un’idea, hai vista quella nuova inquilina del terzo piano, mi fa gli occhi dolci… “Ah occhi dolci non dire fregnacce!”
Anna caricò qualcosa per la notte in un borsone, non sarebbe rientrata in casa e domani era un sabato e quindi libertà anche dall’ufficio. Naturalmente chiamò al telefonino Alberto che non credeva alle sue orecchie, con un nodo in gola:“Ti aspetto…” La casa di Al era un unico isolato a due piani, un grande giardino ed un canile dove di giorno dimorava Ras un bel pastore tedesco.
“Non sapevo che avessi un cane, bellissimo. “ “Vuoi andare fuori a cena o preferisci…” “Preferisco mangiare a casa, ho portato una bottiglia di Lambrusco.”.”
“Non so descriverti quello che provo per questa tua venuta, non so quello che penserà tuo marito ma può stare sicuro"…” È questo è il punto pensò Anna, voleva aiutare il suo amico ma nello stesso tempo non creargli problemi se fosse stata esplicita in una sua richiesta sessuale e quindi, dopo cena, televisione come due buoni amici ma…
“Alberto vorrei che tu provassi, insomma se non ti da fastidio che ne diresti di andare a letto insieme, fisicamente sei piacevole …”
“Lo sai che per te farei qualsiasi cosa, lo sai che a letto sono un disastro ma…” Doccia insieme, Anna notò che in fondo Ferdy non ce l’aveva troppo piccolo anzi a riposo era più grande di quello di Alfredo.
Luci attenuate, nudi, Anna prese l’iniziativa chiedendo di essere baciata prima in bocca, poi sulle tettine ed infine sul fiorellino. Alberto fece del suo meglio ed Anna si prese la sua dote di goderecciata con il cuinnilingus poi a sua volte cercò una fellatio senza successo perché il ciccio di Alberto proprio non ne voleva sapere di alzarsi.
“Non ti preoccupare, m’è venuta in mente una certa idea e mi domando perché non ci ho pensato prima, ora ninna e appuntamento sabato prossimo a casa mia.”
Quella per Alberto sarebbe stata la settimana più lunga della sua vita, i giorni passavano lenti e il sabato alle diciotto posteggiò la sua Giulietta sulla strada per non dare adito ai vicini di Anna di malignare. Un mazzo di rose rosse precedette l’entrata in casa di Alberto che cercava di coprire la sua eccitazione in attesa della messa in atto di quell’idea di Anna che nel frattempo si dava da fare in cucina con piatti a base di pesce. “Ho un Verdicchio dei Castelli di Jesi, il mio amico Giorgio me ne fa omaggio ogni anno ed io ricambio con dolci siciliani, è un po’ forte di gradazione.” E fu proprio l’eccesso di vino che portò Alfredo a salutare e: “Ragazzi non vi offendete ma casco dal sonno, buonanotte!” Nessuno dei due ragazzi si offese anzi: “Alberto prendi questa pillola, è un digestivo, ti farà bene.” I due uscirono nel terrazzo anteriore, una vista mozzafiato del porto di Messina e della costa Calabra, Anna prese l’iniziativa e cominciò a baciare in bocca uno stralunato Alberto che dopo un po’ di tempo ebbe una sorpresa molto gradita: il suo ‘ciccio’ stava aumentando di volume in maniera mai vista, Anna gli abbassò i pantaloni e gli slip dai quali emerse un coso lungo, molto più lungo di quello di suo marito pensò Anna, una sorpresa che si concluse con la masturbazione e la conseguenza goderecciata da parte di Al che finì sulla macchina di una zitella del primo piano che forse non avrebbe apprezzato…
Alberto sembrava impazzito, trascinato in bagno da Anna, dietro suggerimento di quest’ultima, si lavò ben bene il coso rimasto sul ‘presentatarm’ con gioia della sua compagna che lo trascinò sul divano per un’entrata trionfale nella sua gatta vogliosissima . “Ce l’hai molto lungo, mi sei arrivato al collo dell’utero, mai provato un simile piacere, non ti fermare!” Nessuna fermata, Alberto era diventato una locomotiva che smise di viaggiare allorché la sua compagna: “Non ce la faccio più, non ho mai goduto così in vita mia...Quella che hai assunto era la ‘Spedra’, da ora in poi non avrai più problemi di erezione, riposati poi torna a casa tua, preferisco per ora che mio marito non immagini quello che è successo, un bacione finale.”
Dire che la vita di Alberto era cambiata era dir poco, il signorino si sentiva sicuro di sé e cominciò a mettere in atto in ufficio una strategia particolare, tenuto conto della sua fama di impotente, decise di seguire una sua collega nel bagno delle signore, collega nota per le sue conquiste amorose: “Scusa cara ma il gabinetto degli uomini è occupato, ti dispiace se, data l’urgenza, uso questo?” e nel frattempo tirò fuori un ‘ciccio’ in piena forma che fece strabuzzare gli occhi alla dama la quale pensò bene di approfittare dell’occasione e di abbassare gli slip con la conseguenza ‘immisio penis gigans’ nel suo fiorellino. Ormai la sua fama era passata di bocca in bocca alle signore della Camera di Commercio e alcune, insoddisfatte delle prestazioni dei relativi coniugi, pensarono bene di ricorrere alle ‘cure’ di Alberto il quale però non dimenticava la cara Anna che aveva cambiato la vita. Un fine settimana fu invitato a casa della cotale che, piuttosto impacciata : “Al stavolta sono io a chiederti un favore molto particolare, un po’ me ne vergogno ma puoi non accettare…mio marito vuol vedermi far l’amore con te ed anche partecipare ..”
Un sabato sera, dopo cena, un trio era affacciato alla ringhiera del salone: in mezzo Anna nuda con una vestaglia trasparente ed i due maschietti di lato in slip che facevano gli indifferenti ma ambedue arrapatissimi dalla situazione. Passaggio sul lettone di casa con Alfredo supino, Anna sopra di lui con il ‘micio’ di suo marito in fica e Alberto immerso nel meraviglioso culetto. Le posizioni cambiarono molte volte fin quando Anna decise di prendere in bocca il coso lungo di Al per una goderecciata finale e poi: i coniugi nel lettone e Alberto sul divano un po’ tutti distrutti ma felici di quella esperienza particolare.
Alberto trovò una compagna ideale ma non dimenticò mai la bella, dolce e straordinaria amica che le aveva cambiato la vita ed ogni tanto…