Una Storia Romantica
In pensione da qualche anno, moglie più giovane ancora a lavoro come passare il tempo? Questo era l’interrogativo di Alberto Proietti che ormai …enne ripercorreva la sua vita passata aggiungendovi un pizzico di fantasia che è come il peperoncino, sta bene dappertutto. A trent’anni, maresciallo delle Fiamme Gialle, in divisa faceva la sua ‘porca figura’ (scusate l’espressione) con le femminucce sia giovani che meno giovani, forse il fascino dell’uniforme con un ‘pizzico’ di charme personale, ed anche per qualche battuta di spirito romana. Era stato trasferito d’ufficio in quella terra meravigliosa che è la Sicilia soprattutto da un punto di vista paesaggistico: mare e montagne compresi due vulcani attivi (Etna e Stromboli) che ogni tanto facevano sentire la loro presenza, lati negativi? Ovviamente la mafia, negli ultimi tempi combattuta con un certo successo ma purtroppo anche di una classe politica degna…di miglior causa. E dire che in passato alcuni politici si erano fatti onore a livello nazionale, ora purtroppo la corruzione ‘magna inundat’, detto in latino fa maggiore effetto ma il concetto è sempre quello: disonestà dei pubblici funzionari. Alberto era preparato nel suo lavoro di esperto in verifiche tributarie ed era riuscito a farsi apprezzare anche per un suo hobby, la fotografia. Aveva attrezzato in caserma un laboratorio fotografico in cui sviluppava sia le foto degli arrestati che le cerimonie e soprattutto foto scattate dall’elicottero per scoprire piantagioni di cannabis fra quelle di mais nascoste in terreni impervi. Aveva ottenuto risultati degni di rilievo molto apprezzati soprattutto dal suo Comandante di Legione che aveva avuto riconosciuti meriti a livello nazionale. Piccola dimenticanza: a Messina dove Alberto era di stanza ci sono due laghi vicino alla frazione di Ganzirri, laghi in passato adibiti all’allevamento di cozze molto apprezzate dai buongustai. I predetti laghi erano stati abbandonati, nessun commento altrimenti bisognerebbe stigmatizzare che le sopracitate cozze che si trovavano sul mercato messinese venivano importate dal nord Italia! Alberto aveva due ‘hobby: le femminucce e le auto. Per quest’ultime era stato fortunato perché, in seguito al lascito in contanti da parte di una zia, aveva potuto soddisfare finalmente il desiderio di possedere una Alfa Romeo Stelvio. Anche per l’abitazione era stato fortunato: aveva acquistato una villa a schiera vicino alla spiaggia di Mortelle, località balneare. L’altro condomino era un certo Alfio Marino proprietario di un grosso peschereccio che esercitava la professione in tutto il Mediterraneo. Per non rientrare ogni volta col pescato a Messina lo affidava alle navi di linea che da Lampedusa arrivavano nella Città dello Stretto. La consorte Fiorella Lombardo, da poco maritata con Alfio non sapeva come passare il tempo soprattutto d’inverno. Da subito aveva adocchiato Alberto che all’inizio aveva pensato di ‘buttarsi’ ma, ragionandosi sopra capì che non era il caso per una serie di motivi e così faceva lo gnorri agli sguardi invitanti di Fiorella venendone ovviamente mal giudicato. Alberto spesso si accompagnava con femminucce non tanto silenziose facendo adirare ancor più Fiorella che pensava di essere (ed era) un bel pezzo di mora molto appetibile. L’episodio più eclatante fu quando Alberto, di ritorno da Catania dove in un famoso night aveva fotografato un contrabbandiere internazionale di droga, era stato rimorchiato da una biondona da togliere il fiato, tale Daiana Santos una miss che gli aveva chiesto un passaggio in auto sino a Messina prontamente accontentata da Alberto. Sistemata in villa la ragazza aveva dovuto lasciarla per recarsi in caserma al fine di sviluppare subito le foto del contrabbandiere, foto richieste urgentemente dal Comando Generale della Guardia di Finanza. Passata tutta la notte, erano le sette di mattina quando finito di stampare tutte le foto in bianco e nero e, consegnatele al Colonnello Comandante fece ritorno a casa speranzoso, anche se stanco, di godere delle grazie di Daiana ma…”Caro maresciallo una sorpresa per te, vuoi sapere qualcosa di speciale sulla tua amica?” Fiorella era dinanzi alla porta del garage in nuda coperta da una vestaglia. “Non vorrei essere scortese ma…” “Non la faccio lunga, la tua amica ha qualcosa in più che tu non sai, è un trans, ha un uccello pronto per il tuo poco onorevole culo, buon divertimento!” Alberto rimase seduto in macchina, quelle poche forze che gli erano rimaste erano sparite, chissà come Fiorella aveva scoperto l’inghippo, in ogni caso decise di non dargliela vinta. Entrato in casa fu accolto con slancio da parte di Daiana che in baby doll era ancora più attraente. La ragazza per fortuna parlava italiano che aveva appreso Rio de Janeiro dai nonni siciliani. Dire che Alberto fosse confuso era un eufemismo, per prima cosa riempì d’acqua la vasca da bagno, la profumò con dei sali alla violetta e fu raggiunto da Daiana che inaspettatamente era nuda o nudo con tanto di ‘ciccio’ in evidenza. “La tua vicina mi ha vista nuda dal buco della serratura, sicuramente ti avrà riferito che sono un trans e quindi nessuna novità per te, se non accetti la mia presenza accompagnami alla stazione, ritornerò a Catania:” Chi disse che le donne ne sanno una più del diavolo certamente si riferiva ad un episodio che circolava nel Medio Evo ma che, come in questo caso rispondeva a verità: la parte femminile di Daiana le aveva consigliato di dire subito ad Alberto la verità sulla sua vera natura. Alberto riguardò bene la brasiliana ed inaspettatamente: “Se sei d’accordo ‘userò’ solo la tua parte femminile…” Daiana era d’accordo e Fiorella per giorni masticò amaro dato che Alberto, tappato il buco della serratura di casa sua non usciva più volutamente dalla sua abitazione. In compenso usando le peculiarità di Daiana conobbe in campo sessuale sensazioni mai provate prima. Dopo una settimana, di notte Alberto accompagnò Daiana alla stazione ferroviaria e rientrò a casa senza che Fiorella se ne accorgesse. Altra novità: Alfio il marito della vicina di casa col suo peschereccio fece ritorno a Messina per una verifica ai motori. Volle che la consorte gli presentasse Alberto e talvolta i due andavano insieme in auto sino a Messina centro. Alfio era il classico marinaio: non molto alto col viso e le braccia bruciati dal sole e dalla salsedine. Rimase a casa sua per quindici giorni ed alla partenza:”Penso che mia moglie possa essere rimasta incinta, per favore dagli una mano qualora avesse bisogno…” Come da previsione del marito a Fiorella mese dopo mese aumentava il pancione finché una notte Alberto sentì bussare alla porta da casa sua: Fiorella aveva le doglie ed Alberto infilatesi un paio di scarpe, in pigiama (era luglio) la accompagnò al pronto soccorso dell’Ospedale Papardo, dopo un paio di giorni la notizia del lieto evento: era nata Rossella paffuta bambina di quasi quattro chili. La notizia fu comunicata al padre che seguitò la sua vita sul peschereccio senza far ritorno a Messina. La vita di Alberto e di Fiorella proseguiva su binari paralleli, Alberto in servizio e talvolta in buona compagnia, Fiorella si prendeva cura della figlia a tempo pieno. La bimba crescendo diventava sempre più bella, era una longilinea (al contrario della mamma) con gradi occhi verdi (quelli della mamma) e soprattutto intelligente che già a quattro anni all’asilo sapeva leggere e scrivere merito dello ‘zio’ Alberto presso la cui abitazione passava molto tempo. Fiorella ormai aveva rinunziato ad avere rapporti sessuali col bel maresciallo, aveva conseguito la patente di guida e con una Cinquecento, acquistata di seconda mano, andava a Messina centro a…far le spese. Una volta fu notata da Alberto ad uscire da un palazzo di via Risorgimento, non ci volle molto per l’investigatore collegare l’episodio con un suo amante che, probabilmente ricco le permetteva di sfoggiare abbigliamenti all’ultima moda ma ad Alberto poco caleva. Il suo attaccamento per la piccola, che cresceva a vista d’occhio, era ogni giorno più forte, era la figlia che non aveva mai avuto. Lavorando al computer Alberto non si era accorto dell’entrata nello studio di Rossella che, messigli le mani da dietro sul viso: “Caro zio una grande novità…guardami in faccia, sono diventata una donna!” Alberto la abbracciò commosso, le mestruazioni per una ragazza sono un traguardo importante. La baby iscritta alla seconda media (era un anno avanti con gli studi) usufruiva sempre più dei suggerimenti dello ‘zio’ un po’ in tutti mi campi, Alberto aveva conseguito la licenza di liceo classico. Passarono tre anni:“Mia cara sei giunta a quindici anni, alla tua età non pensi al primo flirt, non c’è nella tua classe un ragazzo che ti piace…” “Non c’è nessuno che ti assomigli, i maschi sono tutti oltre che infantili anche brutti e antipatici, alcuni hanno provato a mettermi le mani addosso, ad uno ho fatto un occhio nero…” “Sei una amazzone sai chi sono le amazzoni?” “Si quelle che si tagliavano un seno per combattere meglio in battaglia, io ci tengo ai miei seni, guarda il mio ti sembra da tagliare?” Alberto aveva assunto una espressione sconcertata, non aveva mai visto Rossella sotto il profilo sessuale. “Sarebbe un incesto…ti considero mia figlia.” “Intanto sarei tua nipote essendo tu mio ‘zio’ e poi saresti uno zio morganatico! Ti prego non dire nulla a mia madre, a parte che lei pensa solo a Popo diminutivo di Liborio suo amante da anni, penserebbe che sei stato tu a….” ”Ma non sono stato io…” Alberto non si era accorto che quella sua frase era infantile ma si rese conto che poteva trovarsi in un mare di guai, Fiorella poteva ricattarlo per giustificare il suo legame con l’amante…Rossella capì che lo zio era in crisi, lo baciò per la prima volta in bocca e…peggiorò la situazione. Alberto ebbe ordine dal Colonnello Comandante di riprendere i voli in elicottero e le perlustrazioni via mare con le motovedette e così rimase lontano da casa per quindici giorni, quando ritornò gli venne incontro Fiorella: “Rossella è giorni che sta male, il dottore non capisce da cosa possa proviene la sua febbre alta, gli antibiotici non le hanno fatto effetto…” “Vediamo se lo zio stregone la guarisce!” Rossella era a letto con gli occhi chiusi, Alberto aprì gli scuri: “Fiat lux my Darling mischiando latino ed inglese fece il suo effetto sulla ‘nipote’ che balzò dal letto abbracciandolo a lungo e piangendo. “Ho sognato cose bruttissime, che il tuo elicottero era caduto e tu eri morto!” “Non faccio quel segno volgare di scaramanzia ma come vedi l’elicottero non è caduto ed io sono vivo e vegeto sempre che tu mi permetta di respirare!” Alla scena era stata presente Fiorella che capì la situazione ma non ne rimase sconvolta, pensava che sua figlia avesse un male incurabile, Alberto era il male minore anche se inaspettato. Rossella ben presto ‘rifiorì’, il padre benché informato della malattia della figlia aveva fatto orecchie da mercante, era lontano molte miglia da Messina e così la situazione era in mano di Fiorella che disse una sola frase ma significativa: “Vogliale bene più di un padre e di uno zio” dando praticamente il via libera ai loro rapporti che avvennero in modo graduale e piacevole per entrambi. Intanto Rossella rientrò a scuola, per far contenti mamma e zio studiava molto e negli intervalli cominciò a prendere confidenza con…Primi approcci: ”Ti dispiace se…” “Oggi mi piacerebbe…” “Chissà se ci provassi piano piano…” e così fu che Rossella divenne una signora e poi moglie di molti anni più giovane di un Alberto felicissimo ma preoccupato del futuro consolato dalla giovin consorte: “Non vedi quanti attori e persone comuni hanno mogli minori di età, i giovani di oggi sono viziati e mammoni…non saprei che farmene di uno di loro! Ecco perché: ‘In pensione da qualche anno, moglie più giovane…una toy girl!