Una vacanza sentimentale
“Carlo Alberto è per te.”
“Femmina?”
“Da quando in qua ti interessi di maschi, femmina, femmina!”
“Cara ho fatto la notte, sono stanco, è probabile che non mi si alzi!”
“Non ti preoccupare, sono venuta sin qua solo per una vacanza sentimentale.”
Non poteva essere, Ornella, compagna di liceo, suo anzi loro primo amore.
“Non mi deludere, ho fatto tanti chilometri per rivederti, sei rimasto sempre nel mio cuore…siamo alloggiati all’hotel ‘Excelsior’, appuntamento all’ingresso domattina alle otto.” Non era una richiesta ma sembrava un ordine e poi quel plurale, era in compagnia? Probabile, una cotal bellezza…Al bar del Policlinico: “Dottore il solito?” “Altro che granita con brioches mi ci vorrebbe un tiramisù, vada per la granita.” Ci volle del tempo prima che Carlo Alberto riuscisse a coordinare le idee: come aveva fatto Ornella a rintracciarlo a Messina, andando via da Roma aveva tagliato i rapporti con amici e conoscenti, allora rispondeva a verità che le donne ne sanno una più del diavolo! Dal suo ampio attico di viale dei Tigli Carlo Alberto stava ammirando il panorama sino alla Calabria quando gli venne in mente che forse Ornella era ricorsa ad un investigatore privato, il dottore smise di porsi troppe domande, la mattina dopo ne sarebbe venuto a conoscenza, per ora doveva solo organizzare al meglio la giornata: primo andare in spiaggia a prendere il sole ed a fare il bagno: “Melo domattina sarò da te in compagnia, riservami un cabina lontana dalle altre, grazie.” Altra tappa alle ‘Quattro Strade’: “Caro Bartolo domani sera verrò a cena da te in compagnia, pasto leggero…” “Furbacchione il mio dottore, ci penso io.” La notte prima (non degli esami), malgrado una doppia Bonomelli Carlo Alberto si girò in continuazione nel letto, decise alfine di alzarsi: rasatura, doccia, con indosso un abito sportivo guardava il traffico di viale della Libertà, era ancora troppo presto, alle sette e mezza partenza con sgommata, dieci minuti ed arrivo dinanzi all’albergo Ekcelsior, tre persone dinanzi all’ingresso: Ornella, un probabile suo ‘amico’ ed un inserviente che pose una valigia nel sedile posteriore vicino a quella di Carlo Alberto che questa volta partì molto piano per dimostrare una calma ‘olimpica’ che dentro di sé non aveva. “Spingi un po’ sull’acceleratore, se mio marito ci ripensa ci corre appresso con la Jaguar.” “Allora sei in vacanza premio!” “Diciamo che l’ho convinto propinandogli una storia yta di noi di un amore giovanile senza importanza…” “Allora il nostro è stato…” “No maledizione, sei stato il primo ad avere piacevoli rapporti intimi che non ho più provato con nessuno, ti ho cercato come una pazza, ho conseguito la laurea in legge e mi sono iscritta a ‘Occhio di Lince’ di cui è socio mio marito che hai visto all’ingresso dell’albergo, l’ho minacciato di lasciarlo se non mi avesse autorizzato a passare una giornata con te, chiuso l’argomento.” “Scusa cara, andiamo in cabina a spogliarci ed a prendere il sole.“ “Melo siamo qua…” Ornella aveva dato il meglio di sè, una brasiliana poteva sug….la. “Cara forse è meglio restare lontani dagli altri, potrebbe capitare che un maschio in crisi di astinenza…”I due pranzarono con poca voglia, Melo occhio lungo se ne accorse: “Che ne dite di un riposino, oggi è una giornata particolarmente afosa.” Riposino accettato con piacere, la camera della pensione aveva l’aria condizionata al minimo, un’atmosfera piacevole. Ornella tirò fuori dalla ‘Ventiquattro Ore’ un tubetto di vasellina: “Non ti meravigliare, mio marito ha tentato varie volte di penetrarmi di dietro, ho giurato a me stessa di riservare il popò all’amore mio, a te mio caro…che ne dici?” “Sto comprendendo quello che non avevo capito da giovane, ero troppo superficiale, saremmo stata una coppia formidabile, all’ospedale ho la massima stima di tutti…vorrei baciarti dappertutto sei favolosa.” “Lascia fare a me…” Pian piano Carlo Alberto si insinuò nel voglioso popò di Ornella che finalmente giunse allo orgasmo tanto desiderato. Abbigliàti di tutto punto, abbracciati e sorridenti i due: “caro Melo abbiamo bisogno di recuperare le forze, per la cena pensaci tu.” Bartolo fu contattato da Carlo Alberto: “Ci sono dei casi urgenti al Pronto Soccorso, ci vedremo un’altra volta.” I due amanti sulla spiaggia si avvicinarono a dei fuochi accesi da alcuni giovani particolarmente allegri, furono circondati, abbracciati, baciati, si allontanarono per rifugiarsi in camera, il popò di Ornella ebbe un’altra dose di piacere. Alle otto di mattina posteggio dinanzi all’ingresso dell’hotel, valigia di Ornella ritirata dall’addetto alla concierge e passata sulla Jaguar, partenza a razzo. Carlo Alberto aveva precedentemente ricevuto da Ornella un numero segreto di telefonino estero da usare in casi di estremi gravità. In seguito Il tran tran quotidiano in ospedale per Carlo Alberto ‘frammisto’ da qualche avventuretta femminile di nessun conto. Dopo circa sei mesi un articolo su un giornale romano: ‘Un presunto mafioso ucciso a coltellate, il cadavere all’interno della sua Jaguar, indaga la Polizia fra gli spacciatori.’ Ornella non fu indagata per presunto omicidio, aveva un alibi anche se un pò sospetto. Carlo Alberto sperò sino alla fine dei suoi giorni di rivedere Ornella la quale fu ‘informata’ che le vedove dei mafiosi sono intoccabili pena…, seguì quella legge.