Racconto
Uno stralcio di "Le parole che scrivo"
Un forte senso di consapevole complicità li univa, una forma vitale di attrazione mentale, un bisogno reciproco che mai abbandonava, nemmeno per un attimo, la sede dove risiedono gli impulsi più profondi; era difficile lasciarli andare e ancora più difficile scolpirli nella mente solo con l’immaginazione. Gli attimi immaginati non sono vita vera e il tempo non vissuto potrebbe cancellarli per sempre. Ci si abitua a tutto e sfumano memorie.