Urge responsabilizzare i cretini
Bartolomeo Vanzetti diceva, “io voglio: un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza.”
E a cento anni da quel “voglio”, e con uno spreco di false democrazie che impestano il pianeta, è meno utopistico volere l’universo tutto per sé, che quel poco al servizio di tutti.
Il mondo continua ad andare alla rovescia perché il Padreterno non la smette mai di piovere, anzi diluviare idioti, matti e criminali; oppure perché noi umani siamo usciti fisicamente dalle caverne un bel po’ di millenni fa, ma una cultura e politica post‐cavernicola, semplice semplice alla Vanzetti, non l’abbiamo ancora in preparazione?
Io temo che l’Umanità abbia iniziato a vivere al buio, da quando la politica, comodamente seduta nella stanza dei bottoni economici, ha creduto di saper governare i popoli caricando i cretini e derivati sul groppone degli intelligenti.
Ma s’è ritrovata con una razza di falsi intelligenti, che hanno accettato un sovraccarico di irresponsabili da portarsi a rimorchio, ma sottovalutandone la distruttività, alla fine li hanno perduti e si sono perduti per strada; perché il modo più semplice per aiutare i cretini a moltiplicarsi fuori controllo come i topi dell'Australia, è legittimarli a guastare, sfasciare, mangiare e arricchire a sbafo, e agli intelligenti imporre di rubare anche la notte quando dormono per pagare tutto a piè di lista o andare a morì ammazzati.
La politica del “chi rompe paga”, sarebbe stata in grado di umanizzare e responsabilizzare tutti gli idioti, i matti e i criminali del pianeta, che non è affatto vero che siano sprovvisti di neuroni, ma che ci guadagnano a conservarseli nuovi di zecca nel congelatore, perché la vera qualità della vita a questo mondo è vivere a cervello spento, stomaco pieno, e a spese altrui, legge e giustizia permettendo.
Perciò, a cento anni da Vanzetti non abbiamo ancora “un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza”; perché la “civiltà dell’impunità dei cretini ” è pura istigazione a delinquere. Invoglia i peggiori a rompere, perché costringe i migliori ad incollare cocci per tutta la vita per non finire macellati da un sistema pensato (si fa per dire) dagli intelligenti per produrre, ma utile solo agli idioti del potere culturale, politico ed economico, per vivere e moltiplicarsi da guastatori.
Fatevi il conto di quanti mangeranno sul caso del povero bambino di Padova conteso da due genitori separati, braccato e prelevato a scuola come un animale pericoloso, su ordine di legislatori, magistrati, azzeccagarbugli e strizzacervelli, strenuamente impegnati a fare il suo bene.
Se la classe dirigente italiana fosse chiamata ad aprire il proprio portafoglio (non quello di Pantalone) per i danni che ha prodotto in 65 anni, distruggendo del nostro Paese: popolo, territorio e sovranità; quel bambino di Padova e tutti i poveri d’Italia massacrati da ingiustizia o povertà, sarebbero miliardari.
Temo però che il povero Vanzetti che fu marchiato e giustiziato anarchico, perché voleva “poco ma per tutti”, debba continuare a rivoltarsi nella tomba per quel "tutto che non è mai diventato per tutti", ma per pochi marpioni del potere, legittimati non si sa ancora per quanto, ad azzannarselo, (pensa tu! ) nei legalissimi Stati di diritto.