Vi amo come si può amare un incendio.
‐Da ragazzo il mio modo per attirare le tipe è sempre stato quello di fingere di stare male. Ero già un attore‐
Le luci dei riflettori sono talmente forti che nemmeno riesco a vedere chiaramente la giornalista davanti a me. La vedo a pezzi, così mi rivolgo alle sue gambe accavallate.
Mi chiede ‐Come è stata la sua fase edipica?
Le dico che è stata sensazionale, piena di primi contatti con il mondo dello spettacolo. Correvo a casa dopo una mattinata a scuola per fiondarmi sulla cassetta delle lettere.
La mia fase edipica l'ho scoperta masturbandomi sulle guide tv.
Capisco di aver detto qualcosa di interessante, la giornalista si piega verso di me e il suo volto emerge dai bagliori.
Chiamando la truccatrice con un cenno della mano, ma comunque tenendo lo sguardo verso di me, così non me ne accorgo, mi chiede ‐Lei vede nella masturbazione la via per lo star system?
Torna ad appoggiarsi allo schienale, torna a sparire nella sua copertina luminosa.
La vedo di nuovo a pezzi, così mi rivolgo all'unico ricciolo nero che si è salvato dall'immersione.
Mentre il rossetto le viene ravvivato, io schiocco le dita, ma comunque tenendo lo sguardo verso di lei, così non se ne accorge.
Dopo tutti i miei studi, dopo tutte le mie ricerche, le dico che quello a cui dovrebbe puntare un format di successo è il concetto di asfissia autoerotica.
Il primo riflettore scoppia, ma io non lo guardo, continuo a parlare. Facendo così, non do l'autorizzazione agli altri di distrarsi.
Arrivare allo scheletro delle cose. Alla trachea delle cose. La televisione come cappio alla gola.
Il mancato apporto di ossigeno al cervello può causare euforia ipossica, che comporta sensazioni di euforia, leggerezza, diminuzione delle inibizioni, stordimento ed incremento delle sensazioni relative alla masturbazione e all’orgasmo .
E se il cappio alla gola è fatto da mille mani smaltate di ballerine con la minigonna inguinale, tanto meglio no?!
Il pubblico comincia a ridere in modo sguaiato, ritmato da un corollario di mille piccole esplosioni e corti circuiti.
Prima che il black out sia totale, l'ultima luce si riflette per un attimo contro il fumo grigio che comincia ad espandersi dal soffitto.
Cominciano tutti a tossire, ma non è importante quanto il tizio del pubblico che traccia con le mani le curve di una donna.
E io rido. Tirando fuori da sotto la mia poltrona una maschera anti‐gas, dico Fratello, tu hai capito benissimo dove voglio arrivare.
Ma penso che in realtà tutti abbiano capito benissimo.
Non vedo più nessun pezzo della giornalista, così mi rivolgo alle particelle di fumo.
Dico che Il problema molto serio è che questa pratica può portare alla morte, a causa dell’incapacità della vittima, di utilizzare i sistemi di protezione.
Ora non si sente altro che gente che sta male, che geme dalla sensazione di soffocare. Facendo tutto il più piano possibile, per non disturbare la diretta, per non interrompere il discorso.
Se hai un microfono diventi il capobranco.
Se hai un microfono sei un supereroe con il potere di togliere le riserve di ossigeno, e tutti te ne saranno grati.
Ora si tratta solo di rimanere a guardare il più grande spettacolo mai esistito.
Prima che tutto cominci a prendere fuoco, mi alzo. Infilo le mani in tasca, nel buio trovo i ricciolini neri e li accarezzo.
Quello che non ho detto è che, schioccando le dita ad inizio trasmissione, ho appiccato l'incendio.
Camminando per i corridoi verso l'uscita, sento qualcuno del pubblico ridere.
Nella loro testa sto ancora parlando, probabilmente sto dicendo le cose migliori che abbiano mai sentito.
Durante i miei studi, durante le mie ricerche, ho scoperto che Gosink e Jumbelic sottolineano che il decesso per asfissia deve essere considerato un incidente, perché sulla scena della morte vengono quasi sempre ritrovati sistemi di protezione aventi lo scopo di evitare un esito letale.
Quello che non ho detto è che prima di iniziare la trasmissione, ho sistemato sotto ogni sedile una maschera anti‐gas esattamente uguale alla mia.
Tutta questa gente avrebbe potuto salvarsi, ma a nessuno è venuto in mente di smettere di divertirsi.
Il piacere assoluto non è altro che mancanza di ossigeno al cervello.