Viola se ne è andata
*Ho intrapreso una nuova via.La bambina zoppache porto sulle spalle**pesa un pò,*ma sento che ce la posso fare. Giulia leggeva parole e sentiva le lacrime bruciare la pelle delle guance arrossate dal sole. La sua dolce amica Viola le aveva scritte una notte, dopo una lunga conversazione con lei. Diceva che le aveva infuso coraggio e forza. Di nuovo, ancora, coraggio e forza. A lei, che era la donna più coraggiosa del mondo.
Il mio specchioha lasciato un segno indelebilema la mia nuova amicami raccontale storie di Sonja.E ciò risolve pianoi miei nodi.
Matteo, il ragazzo di Viola, quando l’aveva saputo aveva avuto una reazione strana. Dapprima le aveva dichiarato garanzia di costante presenza. Viola, seppur provata, era rifiorita godendo delle sue attenzioni spropositate e stucchevoli. Solo dopo tre settimane, però, Matteo già veniva solamente dopo cena, per una breve e imbarazzata ora. Poi, infine, non venne più.
Giulia, invece, le restava accanto, passando ore a leggerle un libro di brevi ma intensi racconti, che poi discutevano a lungo ed appassionatamente. Era quella la passione che le accomunava, la letteratura, l‘arte, il senso del bello.
Non è più incubo**di dipendenza ma un tranquillo**parlare,del piùe del meno.
Giulia ogni mattina lavava Viola con una grande spugna rosa. Il sapone odorava di zenzero e papavero. Quelle povere membra, martoriate e bluastre, sembravano rami contorti d’ulivo e il groppo alla gola era sempre più grande. Ma Viola rideva del leggero solletico, con quella sua risata del colore del cielo, e così anche Giulia si convinceva che qualcosa sarebbe cambiato, che infine tutto si sarebbe risolto.
*E’ bastato poco:**prologo,**esordio,**mutamento,**acme,**scioglimento.**Tutto come da manuale.*Ma troppo breve.
Faceva caldo e spesso, alla sera, prendevano il fresco in veranda, contemplando quel mare tanto amato, ascoltando musiche dolci e lontane, parlando di viaggi e luoghi mai visti, uomini molto amati, verità mai conosciute, libri mai scritti. Una sera si sono assopite, ascoltando la risacca e guardando le luci della baia. Stese sulle sdraio, una accanto all’altra, mano nella mano.
*Torno alla mia**ipotassi quotidiana,ai miei diversi livellidi subordinazione.**Calma piatta,*assenza di vento.
Ecco. Viola se ne è andata così. Con calma piatta, in assenza di vento.
21/04/2007
NdA: Ieri ho visto Giulia. Altri pezzi del mio cuore sono caduti a terra, sopra al mucchio. Ho pensato che era necessario finalmente pulire prima che qualcuno scivolasse calpestandoli.