Wolf Der König Des Hauses
Pier Luigi Cipriani quarantacinquenne poteva dichiararsi soddisfatto della vita che conduceva. Ex Fiamma Gialla con la qualifica di cinofilo aveva avuto la possibilità, dopo il congedo, di portare con sé Wolf un pastore tedesco addestrato per 'acciuffare' i contrabbandieri al confine Italo Svizzero dove, tempi addietro 'fioriva' il contrabbando di sigarette. Poteva dirsi anche fortunato, suo padre Egidio dopo una vita passata in Brasile aveva fatto fortuna ed era ritornato in Italia carico di Reai. Alla soglia della vecchiaia aveva preferito lasciare al figlio la villa di Roma in via della Magliana per ritirarsi in una casa di riposo alle porte della Capitale ma non in una casa di riposo qualsiasi ma in una di lusso. La A.R. Stelvio in garage aveva a disposizione all'ultimo piano del palazzo una ampia stanza dove alloggiava da solo: computer, scrivania, armadio, televisore, piccolo bagno, insomma un mini appartamento, solo la mensa era in comune con altri alloggiati che dimostravano le loro possibilità economiche sfoggiando vestiario elegante ed oro in gran quantità. Pier Luigi era lo spirito contraddittorio fatto uomo, dopo il primo giorno in cui si era presentato in sala mensa col vestito 'della festa', la sera indossò un paio di pantaloni jeans sdrucinati con scarpe che dimostravano un logorio notevole, camicia con i bottoni abbottonati non in riga, aveva molto del clown. Compagna di tavolo una sua pari età che aveva molto in comune con la signora anziana inglese miss Marple dei romanzi di Agata Christie. La dama aveva anche la non buona abitudine di sputazzare quando parlava, un soggetto perfetto per essere dileggiato. Cosa faceva Pier Luigi? Si arrotolava il tovagliolo sul viso lasciando fuori solo gli occhi mostrando un sogghigno che mandavano in bestia madame Willy che chiese ed ottenne di cambiare tavolo. Da solo Pier Luigi non se la passava, si guardò intorno, scorse una damina giovane che mangiava in solitario. La sera si vestì elegantissimo, si presentò con un finto baciamano chiedendo alla pulsella di poter accomodarsi al suo tavolo. Come risposta ebbe un cenno positivo della testa, aveva le lacrime agli occhi malgrado questo la sua bellezza da biondona era notevole. Pier Luigi non approfondì la situazione con domande inopportune, solo a fine pasto: "Non vorrei essere invadente ma se le posso essere utile..." "Sono Rosanna, oggi è morta mia madre, per domattina aspetto l'addetto alle pompe funebri, ho il problema di seguirlo sino al Verano, non ha una macchina personale." "Ho la mia Stelvio, se ne vuole approfittare..." "Dovrò dormire nel letto vicino alla salma di mia madre ma mi fa impressione vedere il suo viso da morta !" "A questo punto non so che dirle, io ho una ampia stanza ma c'è un solo letto, potrei arrangiarmi sul divano..."Il solito cenno del capo, Rosanna accettò. Dopo il passaggio di ambedue in bagno, spenta la luce Pier Luigi maledisse se stesso per quell'offerta, il divano era scomodissimo ma ormai...Alla luce del suo orologio subacqueo vide l'ora, erano le ventitré e di sonno non se ne parlava, si rifugiò in bagno. Forse per la luce che filtrava sotto la porta fatto sta che Rosanna aprì la porta del bagno, comprese le situazione e: "Venga nel letto, è abbastanza grande per starci in due." Grande il letto
era ma la vicinanza del corpo di Rosanna che mandava un effluvio piacevole fece alzare 'ciccio'... La baby se ne accorse , prima lo prese in mano e poi in bocca, ci volle del tempo prima che... maledetta la vecchiaia! Sistemata la ciolla il sonno prese il sopravvento su i due sino alle sette quando Rosanna svegliò Egidio. Niente prima colazione erano giunti gli addetti alle pompe funebri. Caricata la cassa in strada
carro funebre non andava a passo d'uomo ma molto celermente sino all'ingresso del cimitero. Dinanzi ad una tomba vuota i necrofori si diedero da fare per infilarci la cassa, Pier luigi seduto in macchina stava aspettando quando vicino a lui si accomodò Rosanna che, con viso d'angelo: "Sono rimasta un po' a corto di quattrini..." Da gentiluomo Pier Luigi tirò fuori il portafoglio da cui con mossa fulminea Rosanna sfilò due carte da cinquecento Euro che consegnò ai becchini. Solo allora Pier Luigi si rese conto della situazione, pensò di aver incontrato una mignotta di professione e si era fatto fregare come un pollo, unica vendetta possibile partire sgommando con la Stelvio lasciando a piedi la baby.Giunse sotto casa di Pier Luigi che stava uscendo con Wolf e la nuova compagna. "Nuova conquista?" "Sono Aurora, lei dovrebbe essere Egidio, mi ha parlato di lei suo figlio, vedo che Wolf lo ha riconosciuto. Pier Luigi: "sitzung" seduto, il cane conosceva solo il tedesco, obbedì. Egidio si sentiva fuoriposto, non accettò l'invito di far loro compagnia, ritenne opportuno rientrare nel suo alloggio anche se ancora gli bruciava quella presa per i fondelli, mille Euro per un pompino, Rosanna chi era bocca d'oro? Si ritirò nella sua stanza, quella presa in giro lo fece sentire più vecchio oltre che deluso di se stesso, pensò che il mondo è dei giovani. Lo stavano dimostrando Pier Luigi e Aurora che erano entrati in un giro di scambisti ad alto livello. La ragazza una affascinante brunona era stata lei a coinvolgere Pier Luigi che accettò volentieri il women swapping anche per variare la solita routine. Appena entrati Aurora era stata 'rapita' da un paio di giovani, Pier Luigi rimasto solo si avvicinò al banco del bar, occupato a servire i clienti una biondona niente male, sorridente, forse disponibile. "Un Mojito prego." "Sono Rosanna, lei assomiglia qualcuno che ho conosciuto..." "Non ho fratelli forse mio padre...ma non penso." Nei giorni seguenti Pier Luigi non stava più bene, tossiva in continuazione, respirava con fatica, la notte non riusciva a dormire, fu chiamato Simone Alleruzzo medico amico di famiglia che dopo l'anamnesi si mostrò preoccupato: "Occorrono delle analisi in primis una radiografia del torace." Con la sua auto accompagnò Pier Luigi in una clinica dove effettuavano radiografie, ebbe poco dopo il referto, tremendo: 'carcinoma bilaterale ai polmoni all'ultimo stadio'. L'interessato fu rassicurato, una bronchite ma ad Egidio fu descritta la verità che lo sconvolse. Prese da parte il medico: "Faremo qualsiasi cura anche andando all'estero, mio figlio non deve morire!" Simone cercò di tergiversare ma alla fine: "La situazione è molto grave, se tu fossi religioso ti direi di portarlo a Lourdes, l'unica soluzione è quella di alleviargli le sofferenze con degli analgesici, alimentazione via flebo. Cercherò un bravo o una brava infermiera, dimenticavo i dirti che ho consultato degli specialisti, giudizio unanime, nessuna possibilità di guarigione." Wolf era cambiato, veniva fatto uscire solo per i suoi bisogni, il resto della giornata la passava vicino al letto del padrone. La mattina seguente il citofono: "Sono l'infermiera inviata dal dottor Alleruzzo." Wolf si precipitò verso la porta d'ingresso, Egidio rivolto a lui: "Freund" gli aveva segnalato che si trattava di un'amica. L'infermiera indossava la divisa, aveva degli occhiali scuri, quando se li tolse Egidio ebbe un colpo al cuore: "Rosanna!'' Anche l'interessata rimase basita poi si riprese: "È la mia vera professione, se la mia presenza non è gradita me ne andrò.'' Egidio, anche se perplesso col capo le fece cenno di accomodarsi. Rosanna e dimostrò subito la sua professionalità, fece un elenco delle medicine, su un tavolino le mise in ordine di somministrazione, annusò l'ammalato: "Suo figlio deve essere lavato, ci penserò io.'' Tolse coperte e le lenzuola, con un panno intriso di sapone liquido lo lavò prima davanti poi il dorso, nello stesso modo lo risciacquò cambiandogli il pigiama, dimostrò tanta professionalità, Egidio ne prese atto, non c'era altro modo di dare un po' di sollievo a suo figlio. Rosanna mangiava in cucina in compagnia della cameriera Gina, Wolf dimostrò affezione nei confronti della nuova venuta, spesso le girava intorno e la guardava negli occhi, aveva molto dell'essere umano, sembrava riconoscente a Rosanna per le dimostrazioni di affetto che dava al suo padrone. L'infermiera dormiva in un lettino nella stessa stanza di Pier Luigi attenta ad ogni suo bisogno. La mattina seguente si presentò il dottor Alleruzzo per controllare la situazione, fu testimone dell'annusamento con seguito di guaiti di Wolf, non sapeva spiegarsi la cosa. Fu Rosanna che: "I cani sentono l'odore o meglio la puzza del tumore!" ecco spiegata la situazione. Dopo venti giorni si compì il destino di Pier Luigi, una morte serena, sembrava dormisse, non aveva avuto sofferenze per la sua morte. Il trasporto della salma al Verano in forma strettamente privata, dietro il feretro in auto Egidio, Rosanna, il medico Alleruzzo e Gina. Ci volle del bello e del buono per non far uscire di casa Wolf. Un finale sereno un po' per tutti: Egidio abbandonò la casa di riposo per rientrare in quella dove abitava suo figlio, Gina rimase al servizio, Rosanna seguitò ad esercitare la sua professione, su richiesta di Egidio si trasferì anch'ella nella stessa abitazione, aveva una camera tutta sua, non si fidanzò né sposò, viveva nel ricordo di quel signore che aveva conosciuto. Nessuna foto di Pier Luigi per casa, tutti vivevano del suo ricordo nei loro cuori. Egidio ricordò il detto che i padri non dovrebbero sopravvivere ai figli ma il destino...E Wolf? Il cane stazionava sempre sopra il tappeto vicino al letto del padrone con la vana speranza di * poterlo rivedere.Wolf il re di casa.