su "Un passaggio verso le emozioni"
Afferro con gli occhi
lo sguardo eterno
dell'infinito,
del terso cielo
di primo autunno,
delle caduche foglie che respiran del vento,
un flebile alito
smarrito.
Questa è a mio avviso una delle liriche più significative che Giorgia Catalano ha raccolto nel suo libro "Un passaggio verso le emozioni".
Sono sufficienti poche righe per comprendere che il tema più sentito dalla scrittrice concerne la vulnerabilità umana e il suo tramutare attraverso il tempo. Il concetto viene espresso con struggente passione e anche con discreta tecnica della parola scritta.
Giorgia Catalano, classe 1971, ha scritto queste liriche tra il 2010 e il 2012 e, pur essendo la sua prima raccolta individuale, ha già pubblicato come coautrice in diverse antologie.
Il volumetto non è un semplice libro di poesie, ma è una vera e propria rappresentazione emozionale della vita; una sorta di romanzo fatto di conquiste, fallimenti, gioie, dolori da condividere col lettore.
L'autrice inoltre osserva, scruta, indaga, sente il mistero che avvolge la vita, ne coglie i segreti, le angosce, i dolori e li racconta, li trasmette all’animo umano attraverso la scrittura di questo libricino.
Anche il tema dell’amore è molto sentito dall’autrice che lo definisce: “Come un leone di spirito audace, non come una lepre fugace"
Dopo aver letto più volte questa breve raccolta di liriche, mi è venuta in mente una frase di Dante Alighieri con la quale concludo il mio breve commento su di un libro che consiglio vivamente: "Niente dà più dolore che il ricordare i momenti felici nell'infelicità".
Un passaggio verso le emozioni
Photocity.it
64 pagine
886682321X