su "Di seta e di sangue"

Appassionati di gialli, buttatevi: questo è il quinto caso per l'Ispettore Capo Chen Cao della polizia di Shanghai, una serie che ha ottenuto un enorme successo, a mio giudizio, ben meritato.
L'autore è nato a Shanghai ma vive ormai da anni in America ed insegna letteratura cinese: questa precisazione è d'obbligo perchè nei suoi libri, sofisticati e molto ben scritti, troveremo sempre poesie e rimandi alla millenaria tradizione culturale cinese che è presente alle spalle del nostro poliziotto e non l'abbandona mai, soccorrendolo, anzi, nel momento in cui non trova ispirazione, sia per la sua passione di scrittore, che per la sua attività di investigatore.
Il nostro protagonista si trova a dover affrontare un serial killer in una nazione che non ammette nemmeno l'idea di un crimine di questo tipo e dovrà a lungo scavare nel periodo triste e doloroso della recente Rivoluzione culturale per poter alla fine risolvere il caso.
Muovendosi fra Ricconi e ragazze karaoke, triplici accompagnatrici, Comitati di quartiere e politici corrotti, Qui Xiaolong ci racconta com'è la Cina attuale, un gigante che non sa e non vuole dimenticare i millenni di cultura preziosa che ha alle spalle e  le tradizioni delle varie religioni, ed evidenzia le schiaccianti differenze di classe, l'industrializzazione e la cementificazione selvaggia che cambia in poco tempo il paesaggio urbano in cui i vecchi non riescono più a ritrovarsi, vecchi che non riescono a capire né quello che è stato, né a figurarsi un possibile futuro.

Di seta e di sangue

di Qui Xiaolong

Libro "Di seta e di sangue" di Qui Xiaolong
  • Casa Editrice
    Marsilio
  • Dettagli
    392 pagine
  • ISBN
    8831708546