su "Io sbaglio da sola"
Baby Brookin è il soprannome che le è rimasto appiccicato addosso da quando a due anni, inseguendo una lucertola, è caduta nel pozzo di una miniera, evento che le ha regalato una certa notorietà. A distanza di tredici anni, Brooklin sembra ancora non aver capito che le sue decisioni prendono sempre una via ben precisa, che la porta inevitabilmente verso risultati disastrosi. La sua ultima l'ha portata in un commissariato e a una condanna di duecento ore di servizi sociali in una casa di cura. La popolarità a scuola è ai minimi storici, la signora anziana alla quale legge delle storie, ha un carattere che definire irascibile è poco, è segregata in casa a causa di una punizione, ergo la sua vita non potrebbe fare più schifo. Una cosa è certa: è tutta colpa sua e delle sue decisioni. Come un fulmine a ciel sereno, però, ha un'idea brillante: aprire un blog e fare decidere ai lettori, tramite un sondaggio, tutto quello che dovrà scegliere di fare in futuro. Per un po' sembra anche funzionare e Brooklyn, con determinazione stoica, si attiene rigorosamente ai sondaggi (anche quando i risultati non sono quelli tanto sperati). Ma succederà qualcosa che cambierà radicalmente il suo atteggiamento e che la metterà a dura prova. Ci sono certezze che si sgretoleranno come creta e si troverà a dover decidere di decidere della sua vita. Un libro spassosissimo, ma profondo allo stesso tempo. Un libro per adolescenti e non solo. Un libro per noi indecise, ma anche per chi è troppo deciso. Bello.
Io sbaglio da sola
Rizzoli
349 pagine
8817057339