su "Non volare via"
Bellissima prova del 2013 dell’autrice genovese Sara Rattaro: “Non volare via” è una rincorsa tra sogni, responsabilità e la voglia mai sopita di non crescere.
L’amore è una scelta o una cosa che accade? È questo il dilemma a cui siamo sottoposti durante tutta la lettura, che scorre veloce e affamata grazie anche a una scrittura dai tratti più netti e audaci di Un uso qualunque di te, del 2011.
“Non volare via” è un romanzo a più voci che vede emergere, tra tutte, quella di Alberto, un quarantacinquenne a capo di una famiglia bellissima e unita nella lotta quotidiana con la sordità del secondogenito, Matteo. Alberto e sua moglie Sandra si trovano, loro malgrado, in una giostra di scelte, emozioni e bugie in cui la loro vita di coppia viene fatta e disfatta più volte. Il punto è che non sono più solo una coppia: hanno due figli, e per di più uno di loro ha bisogno delle sue regole, come fare cena alle otto tutti insieme.
Come in un circuito chiuso, la famiglia si trova scandite da regole del tutto simili a quelle degli scacchi: proteggi sempre il tuo re; non attaccare mai se non sei perfettamente indifeso; a volte è meglio sacrificare un pezzo per non compromettere l’intera partita. Alberto e Sandra, che hanno dato il meglio di sé per rendere perfetta l’esistenza di un figlio imperfetto, devono fare i conti con le loro, di imperfezioni, perché solo così sono in grado di capire cos’è che li può rendere perfetti.
“Sarai un bravo papà e lei sarà pazza di te: (…) Non devi imparare tutto insieme, lo imparerai con lei, basta che tu sia te stesso. Affettuoso, responsabile, ingenuo, apprensivo e normale. Sarai il suo papà e nessuno vi potrà mai dividere perché lei sceglierà sempre te. Ti cercherà in ogni uomo che incontrerà, e per questo motivo le sembrerà sempre di accontentarsi”.
Non volare via
Garzanti
222 pagine
8811687705